In un mercato sempre più ricco (forse anche troppo) di PC handheld, trovare i pretesti e compromessi per innovare non è così elementare. A volte cambia il design, dando vita a una nuova linea di device. Altre volte si potenzia ciò che si trova sotto la scocca, per garantire più longevità al dispositivo, cercando di tenerlo alla pari con i requisiti fissati per i giochi più esigenti. Asus lo sa bene e, proprio per questo, giocando sul successo di ROG Ally, ha deciso di rilasciare ROG Ally X.
Questo nuovo PC/Console emerge dopo mesi di analisi del feedback degli utenti. L’obiettivo primario, pertanto, è quello di migliorare l’esperienza d’uso. Non si tratta tuttavia di un aggiornamento tale da rendere questo prodotto una evoluzione totale del primo modello. Come nel caso di Steam Deck OLED, si tratta più che altro di un aggiornamento mid-gen, che porta novità interessanti per gli utenti e funge quasi da caso di studio per l’azienda.
Ma come si comporta ROG Ally X? Le modifiche apportate dalla azienda taiwanese funzionano come ci si può aspettare e valgono l’incremento di prezzo a 899 euro? Scopritelo nella recensione di ASUS ROG Ally X.
Cosa cambia da ROG Ally a ROG Ally X?
Andiamo pertanto ad analizzare cosa cambia da un modello all’altro. Il cuore pulsante non è annoverato tra le modifiche del momento e resta l’AMD Ryzen Z1 Extreme. Rispetto alla concorrenza resta ancora diversi passi in avanti, con la CPU Zen 4 da 8 core/16 thread, 5,10 GHz di frequenza massima e 24 MB di cache. La GPU integrata è invece la Radeon con 12 CU, frequenza massima di 2,7 GHz, un picco di 8,6 TeraFLOPS di potenza di calcolo teorica, il tutto su architettura RDNA 3.
Lato memoria si notano le prime differenze sostanziali, con il passaggio a 24 GB di RAM LPDDR5X da 7.500 MHz ripartiti in due blocchi da 12 GB. Sul fronte archiviazione si vola invece a 1 TB SSD NVMe M.2 PCIe 4.0. Sotto la scocca varia anche la batteria, e notevolmente. Una delle lamentele principali era difatti l’autonomia ridotta di ROG Ally. Per ROG Ally X, dunque, ASUS ha pensato di passare da 40 Wh a 80 Wh, con ricarica rapida fino a 100W e capacità residua dichiarata dell’80% dopo 3 anni di utilizzo.
Altre novità riguardano la connettività, dove ora figura il supporto a Wi-Fi 6E, Bluetooth 5.2, USB Type-C 3.2 Gen2, DisplayPort 1.4 e porta aggiuntiva USB-C 4.0 per Thunderbolt 4 e DisplayPort 1.4. Restano il lettore di schede MicroSD e l’ingresso jack da 3.5 mm. Sul fronte sonoro si trovano poi due altoparlanti Dolby Atmos con tecnologia AI Noise Cancellation.
Nessuna modifica al display: resta pertanto un LCD da 7 pollici Full HD con frequenza di aggiornamento massima di 120Hz e luminosità di picco di 500 nits. Le variazioni sotto la scocca hanno portato a un aumento dello spessore di 4,5 millimetri (280.2 x 114 x 36.9 mm per ROG Ally X, contro 280.25 x 116.5 x 32.4 di ROG Ally) e del peso, ora pari a 678 g – 70 grammi in più del modello base. Si nota invece una variazione leggera del design per adottare un sistema di raffreddamento più efficace.
Un design leggermente modificato
A proposito di design, kudos ai tecnici e ingegneri ASUS per essere riusciti a migliorare l’ergonomia di ROG Ally X. La capienza raddoppiata della batteria non ha portato a un aumento di peso esagerato grazie all’ottimizzazione del sistema di raffreddamento e dell’alleggerimento dello chassis. Quest’ultimo è stato ridisegnato per smussare e rendere più naturale l’impugnatura, garantendo maggiore stabilità.
I joystick ora godono dei potenziometri ALPS e di una forma concava per un uso decisamente facilitato e una resistenza al tempo più elevata, con un numero massimo di cicli che passa da 2 a 5 milioni. Il D-pad ora è una croce direzionale a 8 vie, mentre bumper e trigger sono stati anch’essi riposizionati e ridisegnati per facilitare la pressione. Infine, i tasti dorsali ora sono più piccoli e allineati a qualsiasi presa, cosicché si evitino tocchi indesiderati.
La modifica più grande doveva però andare al display che, tra l’essere un LCD e le cornici davvero spesse, risulta poco immersivo e scomodo per usare rapidamente Windows 11, il sistema operativo che (purtroppo) trova ancora spazio in questo PC Handheld.
Esperienza software: tra Windows 11 e Armoury Crate
Quel “purtroppo” lo aggiungiamo in quanto Windows 11 non è adatto a questa tipologia di dispositivi. L’OS di mamma Microsoft godrà anche di una UI pratica e comunque utilizzabile su PC portatili e tablet come il Surface proprietario, ma sui PC handheld con schermi ridotto risulta scomodo. La prima alternativa a oggi nota, Steam OS, resta la scelta numero uno nel settore. Certo, l’ecosistema Linux potrebbe scombussolare gli utenti tra giochi non compatibili e difficoltà non indifferenti nell’accesso a Xbox Game Pass, Epic Games e altre librerie – anche se, a dirla tutta, basta seguire qualche guida e diventare più “smanettoni” per comprendere le potenzialità della soluzione di Valve.
L’utilizzo più elevato di risorse da parte di Windows 11 rende ROG Ally X poco ottimizzato sia lato performance, sia per l’esperienza d’uso, rispetto a una ipotetica versione con Steam OS o sistema operativo differente. Fortunatamente ci pensa la forza bruta dell’AMD Ryzen Z1 Extreme a rendere questo compromesso più accettabile.
Non pensate poi di poter giocare immediatamente ai vostri titoli preferiti una volta installati i programmi necessari. La mappatura del controller non viene recepita dal gioco a meno che non venga installata la suite Armoury Crate di ASUS. L’interfaccia sviluppata dall’azienda di Taipei contiene tutto lo stretto necessario per gestire il dispositivo e le vostre librerie. Tramite Armoury Crate potrete scegliere i profili energetici e, dunque, la potenza erogata dal SoC. Potrete cambiare gli effetti RGB, controllare le temperature, sincronizzare le vostre collezioni di giochi e altro ancora.
Esperienza di gioco: ROG Ally X ha potenza da vendere
Una volta installate Armoury Crate e le piattaforme tramite cui accedere ai vostri titoli preferiti, iniziano le danze. Nella nostra breve avventura con ROG Ally X abbiamo anzitutto testato lo stesso trio imponente provato con Steam Deck OLED. Red Dead Redemption 2, Control e Baldur’s Gate 3 sono agilmente giocabili in 720p con profilo Prestazioni e preset Steam Deck, evitando un consumo esagerato della batteri ma con ancora compromessi negli FPS medi. Alzando i consumi si può anche aumentare la risoluzione, o raggiungere i 60 FPS con estrema facilità in HD.
Con titoli meno esigenti come Vampire Survivors, Slay The Spire, Hades 2 e Dave the Diver le performance sono ottime anche a wattaggi più ridotti, superando i 60 FPS a 1080p garantendo sempre e comunque stabilità. Ne giova anche la batteria, naturalmente: aspettatevi anche 2 ore di autonomia con i primi giochi citati o attorno alle 5-6 ore con gli ultimi, mantenendo impostazioni adatte a un uso quotidiano. Nei nostri test, ad esempio, ci siamo limitati a una retroilluminazione del 60-80% a seconda dell’ambiente, una luminosità dei LED abbassata al 20% e volume al 50%.
Lo schermo resta, a nostro avviso, la vera nota dolente di ROG Ally X. In gioco resta notevole e i 1080p si fanno sentire. I bordi spessi e l’assenza dell’OLED, tuttavia, ci fanno storcere il naso e guardare con ancora più amore alla Steam Deck OLED. Sebbene sia meno potente, offre esperienze di gioco più immersive e belle all’occhio. A chiudere il comparto multimediale è il kit di altoparlanti, sorprendentemente potente e capace di avvolgere il giocatore.
La recensione in breve
ASUS con ROG Ally X ha fatto quasi centro, tra alti e bassi. A 899 euro è un upgrade sconsigliato rispetto al ROG Ally oggi venduto a 599 euro. L’incremento dell’autonomia è la novità più importante, mentre le varie modifiche all’ergonomia danno un valore aggiunto al dispositivo e il potenziamento del comparto memoria permettono di sfruttare al meglio il chip AMD. Tuttavia, pur risolvendo le lacune del modello originale, 300 euro di differenza non si fanno sentire come potrebbero, senza uno schermo aggiornato. Inoltre, Windows 11 si conferma inadeguato per questi device. In definitiva: per la forza bruta ROG Ally X si conferma la migliore handheld sul mercato, mentre per la qualità dell’esperienza tout court è Steam Deck OLED a emergere ancora come soluzione definitiva.
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Voto Game-Experience