Non di solo Zelda vive Nintendo Switch… o almeno è così che ci piacerebbe iniziare questo articolo. Eppure la realtà, al momento, è esattamente questa. E uno ci prova pure ogni tanto a staccarsi dalle incantevoli terre di Hyrule per svagarsi in compagnia dei propri amici e di 1-2-Switch ma poi, inevitabilmente, si finisce per tornare a cavalcare liberi e felici in groppa al proprio destriero.
In tanti, comunque, si sarebbero aspettati da parte di Nintendo un bundle console con gioco annesso come avvenne con Wii e Wii Sports oppure con Wii U e Nintendo Land. Purtroppo così non è stato. Oltretutto fa un po’ impressione vedere un titolo del genere spiccare sugli scaffali dei negozi al “modico” prezzo di 50 euro al fianco di titoli come Super Bomberman R e, per l’appunto, The Legend of Zelda: Breath of the Wild.
Per questo Nintendo ha tenuto fin da subito a precisare i motivi di una scelta del genere. Inserire digitalmente il gioco all’interno della console avrebbe inciso sulla già poca memoria di cui dispone Nintendo Switch e in molti, vista la natura del gioco, non ci avrebbero nemmeno giocato. Senza contare, ovviamente, il mero discorso economico: un bundle con 1-2-Switch avrebbe fatto lievitare il prezzo della console rischiando di danneggiare le ottime vendite fin ora segnate dalla grande N.
QUANDO LA QUANTITÀ NON È SINONIMO DI QUALITÀ
Partiamo col dire che 1-2-Switch include ben ventotto minigiochi.
Dopo qualche partita di riscaldamento con i soli cinque titoli disponibili all’avvio del software per la prima volta, verranno sbloccati immediatamente tutti i contenuti, comprese due modalità: quella Casuale (inutile sottolineare a cosa si riferisca) e Scontro a Squadre.
Viene da sé che quest’ultima è pensata per ampliare il numero di giocatori rispetto al classico uno contro uno che caratterizza il 90% dei titoli proposti da questo party game, simulando una sorta di gioco dell’oca della durata massima di trenta minuti. Ogni squadra sceglie un proprio “campione” per affrontare la sfida successiva e il vincitore può girare una roulette virtuale per avanzare sulla scacchiera fino a raggiungere il traguardo. Indubbiamente banale, ma solo giocato in gruppo 1-2-Switch riesce a dare il suo meglio. Vedere i propri amici impegnati in pose assurde o maneggiare con perizia quasi chirurgica il Joy-Con è qualcosa di esilarante. Peccato che il divertimento ceda velocemente il passo all’indifferenza causata dalla ripetitività. E questo perché bastano più o meno un paio di minuti per fare la conoscenza approfondita di ogni singolo minigioco e non sono molti quelli con cui avrete voglia di riavere a che fare in futuro.
Ma ciò che realmente differenzia il titolo di lancio di Nintendo Switch da qualsiasi altro party game è legato a doppio filo con la modalità di fruizione del software. Detto in parole povere, guardare lo schermo della TV mentre si gioca, nel 90% dei casi è del tutto superfluo.
Ogni giocatore infatti, impugnando il proprio Joy-Con deve fissare negli occhi il proprio avversario. Ovviamente dopo aver preso visione del semplice tutorial che accompagna il minigioco selezionato. Al di là di questo, il monitor ricopre la semplice funzione di rappresentare visivamente l’esito della partita. Caratteristica che trasforma 1-2-Switch in un’esperienza atipica in puro stile Nintendo.
È facile intuire come questo non sia un gioco pensato per una fruizione in single player, bensì si tratta di un prodotto studiato per sfruttare a pieno non solo le peculiarità dei Joy-Con, ma persino la portatilità della console. Andare a casa di amici con una Nintendo Switch sotto braccio e una cartuccia di 1-2 Switch possono aiutare non poco a trascorrere una piacevole serata in compagnia.
Certo, il rischio di rompere un’amicizia è davvero molto alto ma, fidatevi, ne vale comunque la pena.
Sarebbe impossibile, ora, descrivere in maniera approfondita ogni singolo gioco e, pertanto, ci limiteremo ad analizzare nel dettaglio il meglio e il peggio di quanto 1-2-Switch abbia da offrire.
Partiamo con la top tre.
“Duello nel West” (che, potrei scommetterci, conoscerete già a menadito) è indubbiamente uno dei minigiochi meglio riusciti.
Ci verrebbe da dire: “Quando un uomo con la pistola incontra un uomo con un Joy-Con, l’uomo con la pistola è un uomo morto”, parafrasando una citazione della Trilogia del Dollaro di Sergio Leone.
Magari poco calzante ma rende bene l’idea.
Insomma, non appena sentirete la parola “Fuoco!”, non dovrete far altro che puntare la vostra arma contro l’avversario e premere il grilletto. Chi “sopravvive”, vince. Sempre se non vi spariate prima su un piede: perché, se non alzate il Joy-Con prima di fare fuoco potrebbe succedere anche questo.
Poi, una volta finito lo scontro potrete vedere lo scarto di tempo nello sparo dei due giocatori e la traiettoria del colpo.
Se tutto ciò vi intriga beh, non potete non provare “Tranello nel West”.
Stessa meccanica di gioco ma con una piccola differenza: il tanto atteso “Fuoco!” verrà anticipato da tutta una serie di parole che iniziano anch’esse con la lettera “f”. Beh, immaginate di sparare per errore al vostro avversario alla parola “Ferie!”. Non proprio epico, certo.
Molto meno adrenalinico ma altrettanto divertente è invece il gioco “Conta Biglie”.
In questo caso dovreste cercare di indovinare il numero di biglie in metallo presenti all’interno del vostro Joy-Con. No, non ci sono davvero delle palline dentro al minuscolo pad. Anche se la tentazione può essere forte, evitate di aprirlo.
Il nuovo sistema di vibrazione denominato HD Rumble, in questo minigioco, mette in mostra tutti i muscoli di cui dispone: la precisione millimetrica con cui il controller simula lo scorrere delle biglie al suo interno, grazie proprio alla vibrazione, è sconcertante e spalanca le porte a una miriade di possibilità future.
Infine, nella nostra top tre, non possiamo non citare “Tesori Incatenati”.
In questo caso, dovrete liberare uno scrigno dei pirati – pirati! Solo per questo merita una menzione all’interno dell’articolo – dal nugolo di catene che lo avvolge. Anche qui i Joy-Con la fanno da padrone: basterà ruotare il controller il più velocemente possibile seguendo a ritroso la direzione delle catene con cui è stato avvolto il baule. E questo è anche uno dei rarissimi casi in cui guardare lo schermo della TV ha realmente un’utilità.
Ma passiamo ora al fondo della classifica.
“Sogni d’oro” è sicuramente il gioco meno accattivante mai inserito all’interno di un party game.
Insomma, imbracciando l’intera console con tanto di Joy-Con annessi dovrete dondolarla simulando di avere un… bambino tra le braccia. Lo scopo? Farlo addormentare.
Non penso serva aggiungere altro.
Nella worst list, poi, non poteva non fare la sua figura Tennis da Tavolo.
SENZA GUARDARE LO SCHERMO, dovrete colpire una pallina virtuale seguendo esclusivamente il rumore di quest’ultima che rimbalza su di un tavolo invisibile.
Praticamente impossibile.
Ce ne sarebbero almeno un altro paio che dovremmo citare, come Sfida di magia o Festa in Disco, ma ci teniamo a concludere questa breve lista con “Muuungi che ti passa!”.
Se non altro per il suo dubbio gusto.
Come in molti già sapranno – visto che Nintendo si è impegnata molto affinché questo minigioco venisse provato durante le fiere di settore – lo scopo di questa sfida sarà quello di mungere una mucca simulando un movimento ascendente e discendente con il Joy-Con che a qualcuno potrebbe vagamente ricordare quello di Travis Touchdown per ricaricare la sua Beam Katana.
A buon intenditor…