Non è facile raccontare in Italia, uno sport che non sia il calcio. Tennis, pallacanestro e pallavolo ultimamente stanno prendendo piede grazie manche ai risultati sportivi internazionali di rappresentanti italiani della disciplina. Cionostante, la penetrazione mainstream rimane comunque un’impresa molto complessa. Ancor di più se si parla di videogiochi, la curva di difficoltà aumenta esponenzialmente. Se,però con titoli del calibro di NBA 2K24 o WWE 2K24 la strada pare oramai spianata, con esponenti di sport molto di nicchia come MLB e NFL, la situazione rimane purtroppo complessa.
La MLB (Major League Baseball) è una delle leghe più importanti al mondo. In Giappone il Baseball è diventato lo sport più popolare del paese, al punto che manga, anime, film e adattamenti a riguardo si sprecano in tutto il pianeta. A livello videoludico, da anni, Sony San Diego propone la sua visione del Baseball sotto licenza ufficiale: il prodotto in questione, rappresenta inoltre il primo brand esclusivo Sony a scavalcare la barricata approdando su Xbox (compreso Game Pass) e Nintendo Switch. Siamo dunque pronti a raccontarvi le nostre impressioni sulle novità introdotte nella serie con la recensione di MLB The Show 24.
Un parco modalità conservativo
Il comparto modalità di MLB The Show 24 è sicuramente uno dei più ricchi del panorama sportivo videoludico. Tutti i grandi classici dello sport virtuale sono presenti: dalle esibizioni normali, ai match online e dalle più iconiche modalità offline a quelle online. Per quanto riguarda le modalità a giocatore singolo troviamo da una parte la classica Road to the Show, con la quale impersonare un alter ego e percorrere la strada che porta alla gloria della MLB. Da astro nascente a leggenda, nei più classici dei percorsi sportivi videoludici.
A fianco a questa modalità, troviamo il ritorno delle Negro Leagues, una modalità incentrata sulla storia della disciplina che racconta il campionato professionistico in cui le squadre erano quasi completamente composte da atleti afroamericani. Particolare invece il capitolo dedicato a Derek Jeter, le sue sfide e la sua storia. Niente contro l’atleta, ma di sicuro, non è il migliore dei profili con cui appassionarsi partendo da questa modalità.
Niente di particolarmente avvincente anche nelle novità della modalità Franchigia. Alcune piccole modifiche riguardo il funzionamento della simulazione delle partite, ma nulla di più. Ritorna inoltre, come ogni anno, la modalità principe del comparto online: la Diamond Dynasty. Stiamo parlando della modalità a la Ultimate Team in cuiè possibile comporre la propria squadra con giocatori in versione figurine, dalla rarità e potenza differente.
Se pensiamo che il Baseball, soprattutto in USA, è celebre per le sue figurine (anche autografate) come cimeli da collezionismo, non è difficile immaginare quanto sia stato relativamente facile negli anni continuare a sfornare nuove idee per questa modalità. Leggende, varianti più o meno potenti dello stesso giocatore, insomma di tutto e di più, mantenendo un costo relativamente più basso dei competitor in altri sport.
Un gameplay coerente
Il fil rouge di questo capitolo è proprio questa sensazione di continuità con il capitolo precedente e più in generale con recente passato della serie. Anche e soprattutto nel gameplay questa sensazione rimane immutata. Non che ci fosse necessità di stravolgere elementi del gameplay, anche perché allo stato attuale MLB The Show 24 è un titolo in grado di essere plasmato a piacimento dal giocatore in base al suo grado di conoscenza sia del gioco che del Baseball in generale.
Siamo infatti di fronte a uno dei titoli più accessibili in assoluto, e anche più completi nello scalare la complessità delle meccaniche in base all’avanzare delle competenze del giocatore. A contorno anche una IA che si comporta egregiamente in tutti i livelli di difficoltà.
L’unica vera novità a livello ludico sono gli Impact Plays, ovvero la possibilità di effettuare delle giocate d’impatto, sotto forma di Quick Time Events, con cui imprimere una forte impronta sull’andamento della partita. In difesa, in attacco, gli Impact Plays permettono di incidere come se fosse appunto la grande giocata di un campione, il colpo d’estro di un fuoriclasse che da solo cambia le sorti di un match. Niente di stravolgente, ma sicuramente un’ottima trovata per migliorare la spettacolarità che il gioco vuole garantire, non solo nel nome.
Al netto di tutto ciò, ci sentiamo però di supportare la scelta di non modificare pesantemente la formula ludica del titolo. Dal punto di vista del gameplay infatti il gioco funziona ed è stratificato: dove avremmo sicuramente voluto maggiore brio è dal punto di vista dell’impalcatura delle modalità e dal punto di vista estetico.
Un compitino tecnico
A livello tecnico MLB The Show rimane un titolo validissimo, soprattutto perché, a differenza di tanti altri sport, le collisioni tra atleti non sono presenti se non in sporadici casi sulle basi. A livello videoludico, così come ad esempio nel Golf o nel Tennis, anche nel Baseball la struttura del gioco permette dunque di spingere il titolo dal punto di vista grafico. Le controparti virtuali dunque riflettono in maniera fedele i giocatori reali, così come l’abbigliamento, l’attrezzatura e le movenze.
A livello di animazioni, ci troviamo di fronte a una fedele riproposizione di quanto accade nella realtà. Niente di straordinario, ma comunque ottimi valori. Nonostante i valori produttivi, ci si aspetterebbe qualcosa di più, magari a livello di illuminazione o di fedeltà generale anche sugli spalti, dove ancora una volta la resa del pubblico lascia a desiderare.
MLB The Show 24 è il gioco adatto agli appassionati del Baseball ma anche un ottimo punto di partenza accessibile per chi volesse approcciarsi a questo sport o in generale a uno sport diverso dal calcio. Tra il gameplay stratificato e personalizzabile e una nutrita pletora di modalità, il giocatore non ha sicuramente di che annoiarsi, peccato che in generale le novità proposte da questo nuovo capitolo del brand siano sostanzialmente poco innovative rispetto al passato.
Non siamo davanti a un brutto gioco ma è evidente la necessità di uno scossone che innalzi il prossimo pluriennale plateau su cui poggiare l’esperienza videoludica principe del Baseball.
La recensione in breve
MLB The Show 24 è un titolo che conserva il brand e lo porta, con successo, nel suo annuale spazio vitale. Al netto di un prodotto gradevole in ogni comparto, si ravvisa la necessità di innovazione, per far compiere, al franchise, quel passo in avanti di cui avrebbe tanto bisogno. In definitiva, MLB The Shos 24 è un more of the same di qualità.
-
Voto Game-Experince