I brevetti depositati da Sony sono sempre fonte di curiosità e sguardi a possibili futuri del mondo videoludico, che in molti casi (a volte fortunatamente) non trovano riscontri concreti. Uno degli ultimi esempi, quasi surreale, è stato individuato da Exputer e riguarda l’idea di fare in modo che i videogiochi si completino da soli, senza l’intervento dell’utente.
Al di là delle facili battute che i detrattori di PlayStation e delle sue esclusive dal taglio cinematografico vorranno condividere per commentare questa notizia, il brevetto esiste davvero. La sua rivendicazione riguarda videogiochi che potrebbero completarsi da soli, senza alcun intervento da parte dell’utente, che diventerebbe un semplice spettatore.
Anche se il brevetto sembra assurdo, in realtà le spiegazioni lo contestualizzano. Ci sono videogiochi, infatti, che presentano missioni secondarie che magari risultano difficili, fastidiose o ripetitive, ma che sbloccano oggetti interessanti per il resto dell’avventura. Potrebbero anche esserci sezioni troppo ardue per un giocatore, o altre che sarebbe meglio godersi proprio come un film, senza rischiare di perdere elementi di trama o dialoghi mentre si è impegnati in combattimento.
In tutti questi casi, il brevetto prevede un sistema basato sull’intelligenza artificiale per completare autonomamente le sezioni in questione. L’IA serve a simulare lo stile di gioco dell’utente e il “servizio” continuerebbe di capitolo in capitolo, finché il giocatore decide di riprendere il controllo.
Come dicevamo, trattandosi di un brevetto, molto particolare tra l’altro, non è detto che la sua applicazione nella realtà sia certa. Di sicuro una simile soluzione genererebbe molte polemiche da parte di una fetta di utenza e si presterebbe anche ai furbetti che potrebbero, ad esempio, semplificarsi la strada verso la conquista del trofeo di Platino.