Il panorama dei videogiochi indipendenti italiani accoglie un nuovo progetto ispirato a Paperboy, firmato dai team di Stupidi Pixel e Tiny Pixel, e pubblicato da Troglobytes Games. Si tratta di Death Noodle Delivery, un action platform 3D Cyberpunk dall’ambientazione cupa e dai temi scottanti, dove tutto ciò che bisogna fare è consegnare noodle per le strade di una città futuristica, apparentemente in rovina e prossima a subire il dominio delle IA.
Un’avventura condensata in poche ore, alla portata di tutti, irriverente e pesante nelle sue tematiche, ma imperfetta nella sua esecuzione. Il prezzo da pagare per aggiungerlo alla libreria, tuttavia, ne aumenta sensibilmente l’appeal. Scoprite di più nella nostra recensione di Death Noodle Delivery.
Immaginario cyberpunk dinamico e pesante
In un futuro “lontano” dove trovare lavoro è un miracolo, il nostro alter ego Jimmy riesce finalmente ad essere assunto come fattorino presso il ristorante Death Noodle. Sotto il comando di un rozzo, alquanto stereotipato cuoco asiatico, muniti di hoverboard dovremo percorrere una strada dritta ed evitare mille ostacoli per portare a termine la nostra missione serale: consegnare i Noodle. Perdere gli ordini porta a una sola penitenza: la morte. Una delivery fuori posto o mancata e la nostra vita appartiene al passato.
Parallelamente a questa sezione più dinamica si pone una fase pseudo-visual novel tra i piani del condominio dove vive Jimmy. Gli appartamenti del futuro sono essenziali, tutti pressoché identici, ergo poco caratteristici. All’occhio saltano subito la desolazione e l’ansia della vita del futuro, tra l’ossessione per la realtà virtuale e l’odio per l’intelligenza artificiale, tra vie di fuga verso altri mondi più belli e “sani” e il dominio di una entità superiore ignota, creata da coloro che ora devono sottostare alle sue regole.
Tra androidi sadici, rivali in affari, militari e una società condannata, le conversazioni sono molto differenti tra loro e si accomunano esclusivamente nella incessante satira, a volte piuttosto fastidiosa dato il continuo uso di linguaggio scurrile, ma ben piazzata in un contesto sociale dove, effettivamente, sarebbe all’ordine del giorno. L’ambientazione di Death Noodle Delivery è quindi tragica e ben realizzata, una critica al capitalismo e al potenziale destino verso il quale ci stiamo muovendo.
La visione catastrofista è evidente ma anche stereotipata, sia nei personaggi, sia nella disapprovazione verso il governo, le IA e qualsiasi altro ostacolo al benessere comune. Per fortuna esiste la realtà virtuale, dove ogni lido – esplorato da Jimmy come se fosse un’avventura testuale – è magico, nonostante le sue insidie.
Il gameplay di Death Noodle Delivery: elementare e ripetitivo
Come accennato, il gameplay si divide tra la componente action platform 3D con visuale isometrica e l’esplorazione dell’appartamento in forma di visual novel. Death Noodle Delivery le propone dedicandogli quasi un tempo equo, anche a seconda di quanto sia necessario affinché si completi un livello. Il cuore dell’esperienza si trova proprio nella prima sezione, chiaramente ispirata a Paperboy. L’obiettivo è percorrere una strada dritta evitando ostacoli come auto impazzite, postazioni di blocco e robot in fiamme, il tutto lanciando i noodle verso i clienti, in attesa sul ciglio della strada.
Ogni giorno Jimmy dovrà consegnare un determinato quantitativo minimo di noodle, fino a quando non sarà possibile commettere nemmeno un errore. Ad aiutarci saranno i power-up da sbloccare alla fine di ogni livello, una volta raggiunto l’appartamento. Qui dovremo parlare con gli altri inquilini per accedere al dark web tramite realtà virtuale, così da sbloccare illegalmente i potenziamenti dell’hoverboard. Un dash, delle “bombe gatto” e la capacità di rallentare il tempo saranno le armi in nostro possesso verso le battute conclusive di Death Noodle Delivery.
Questa sequenza ripetitiva di consegne-dialoghi-sblocco abilità è purtroppo un grande problema del titolo. La durata ridotta a circa 2-4 ore salva a tutti gli effetti l’esperienza, nonostante la noia che emerge già dopo due livelli.
…ma occhio alla difficoltà
Ulteriore sbilanciamento emerge sul finale. Nelle prime ore di gioco i livelli saranno estremamente semplici, padronanza dei controlli permettendo. Difatti, la sensibilità agli input è notevole e non si può modificare tramite le impostazioni. Un gamepad diventa quasi d’obbligo al fine di calibrare al meglio i comandi, per quanto sia possibile. L’ultimo livello diventa tuttavia ridicolosamente frustrante a causa della difficoltà aumentata a dismisura.
Il lavoro di Stupidi Pixel e Tiny Pixel si rivela pertanto monotono prima e avvilente dopo, nonostante il suo chiaro potenziale. L’uso delle abilità speciali è semplice, ma avviene in livelli pressoché identici, se non per la tipologia e quantità di nemici. Poco longevo e discretamente curato, sembra guardare alla scarsa caratterizzazione del mondo e narrazione della storia come punto di forza, sebbene sia in realtà la “morale” a lasciare un vero segno, piuttosto che la sua presentazione.
Grafica e suoni tra alti e bassi
Parlando del comparto artistico, le schermate di caricamento restituiscono l’idea di essere davvero immersi in un immaginario cyberpunk distopico. La visuale isometrica e i modelli di strade e città sono elementi che colpiscono, pur senza eccellere. Durante l’esplorazione dell’appartamento sono le animazioni a fare storcere il naso non poco. Spesso si dimostrano spartane e interagiscono malamente con l’ambiente. Attenzione poi alle imprecisioni linguistiche presenti nella traduzione inglese; in italiano non si notano errori.
La colonna sonora senza interruzione alcuna è piacevole ma non sempre accompagna bene la fase specifica del gameplay: a volte è troppo frenetica nella parte più calma, o anche eccessivamente ambientale durante la consegna dei noodle a massima velocità. Il pacchetto completo avrebbe poi beneficiato di un controllo più approfondito dei controlli e della grafica. La sensibilità dei primi, come già accennato, è esagerata. La seconda non consente di passare a una visualizzazione in finestra più piccola e non ha molte opzioni in termini di gestione della qualità.
Per essere un piccolo progetto indipendente peraltro dal cartellino modesto, Death Noodle Delivery va elogiato in quanto funziona senza intoppi anche su Steam Deck, dove giocarlo diventa più gradevole. Ancora una volta, sembra proprio che la giovane console firmata Valve et similia contribuiscano a trasformare anche i titoli più leggeri in esperienze godibili, nonostante i loro difetti.
VERSIONE TESTATA: PC
La recensione in breve
Tanta satira, tanta techno, ambientazione cyberpunk ottima, ma altrettante imperfezioni. Death Noodle Delivery è un indie italiano che, per il suo prezzo, offre qualche ora di gioco affatto spiacevole. La trama condanna crudelmente la società verso la quale stiamo volgendo e l’accelerazione verso le IA. Il concept pecca nell’esecuzione, tra animazioni goffe e modelli compenetranti, un incremento esagerato della difficoltà sul finale, e controlli dalla sensibilità fin troppo elevata. Tra alti e bassi riesce comunque a divertire e, soprattutto, a fare riflettere.
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Voto Game-eXperience