L’intelligenza artificiale nei videogiochi viene utilizzata sempre più spesso. Un recente sondaggio dimostra che ben due terzi degli studi di sviluppo ricorrono a questa tecnologia in almeno una fase dello sviluppo dei loro progetti.
L’informazione, ripresa anche da VGC, arriva da un sondaggio realizzato da CIST per Unity, che ha coinvolto circa 300 sviluppatori. Ribadiamo che non si tratta di intelligenza artificiale usata per creare interi videogiochi, ma anche solo per semplificare alcuni passaggi preliminari nella fase di passaggio dal concept al prodotto finito.
Secondo i risultati del sondaggio e il successivo report di Unity, il 62% degli studi intervistati ha rivelato di usare l’intelligenza artificiale nel processo di creazione di un videogioco, soprattutto per una rapida creazione di prototipi, per la realizzazione di concept e di asset e per la creazione dei mondi di gioco.
Lo stesso report sottolinea come il tempo medio per il lancio di un videogioco sia passato da 218 giorni del 2022 a 304 giorni del 2023. Questo significa che, anche a fronte del ricorso a tecnologie di intelligenza artificiale per accelerare alcuni processi, i tempi medi sono aumentati in modo significativo.
Parlando di altre percentuali, sul 38% degli intervistati che non hanno ancora usato l’intelligenza artificiale il 43% spiega di essere stato attratto dalla tecnologia, ma di non avere avuto tempo per applicarla, mentre il 24% ha ammesso di non avere le competenze tecniche per utilizzarla.
Il discorso di inserisce in un periodo caldo per l’uso dell’intelligenza artificiale, sempre più presente nel mondo videoludico (e non solo) e sempre più soggetta a critiche.
Recentemente, anche il CEO di Electronic Arts Andrew Wilson ha dichiarato che prevede un futuro nel quale l’intelligenza artificiale semplificherà e renderà più efficiente il lavoro degli studi di sviluppo, favorendo l’aumento del pubblico potenziale e la tendenza a ricorrere alle microtransazioni nei videogiochi.