La fine delle console è stata messa in conto dall’analista Christopher Dring. In un editoriale provocatorio, il giornalista di Games Industry analizza la storia delle console per inserirvi le ultime notizie a proposito di PlayStation 5 e Xbox Series X|S.
Riassumendo, nel suo articolo Dring sostiene che la causa del calo delle vendite di PlayStation 5 e Xbox Series X|S a cui stiamo assistendo in questi giorni ha una precisa ragione. La storia dei videogiochi, infatti, insegna che ogni generazione ha introdotto significative novità in comparto hardware, software, di accessori o di funzioni. Questa generazione, invece, sembra aver realizzato solo un update grafico e una accelerazione dei tempi di caricamento dei giochi.
Anche analizzando le vendite delle console nel corso delle diverse generazioni, non si nota un aumento significativo della base installata. Che si parli di PlayStation, Xbox o Nintendo, sembra che a ogni nuova uscita di console i possessori della precedente eseguano l’upgrade, senza che aumenti il numero assoluto di giocatori.
Questo richiede ai produttori di console di trovare nuove vie di guadagno, con l’espansione verso altre piattaforme (cosa che stiamo vedendo fare da Xbox verso PlayStation 5 e da PlayStation 5 verso il PC) o con la produzione di videogiochi più economici che possano attirare più utenti. Di sicuro, comunque, restare fermi a livello hardware non consentirà di far fare passi avanti al mercato videoludico.
Nintendo Switch, per esempio, merita un discorso a parte per la sua capacità di aver trovato un punto di incontro tra il gaming mobile e il gaming su console. Anche Nintendo Switch 2, però, dovrà trovare una ragione d’essere e una sua specificità, per non rischiare di diventare un doppione del suo predecessore.
E per quanto riguarda il PC, che a inizio millennio veniva dato per morto in termini videoludici, non solo si è ripreso, ma rischia di diventare la vera piattaforma di riferimento, visto che sempre più giochi sono disponibili anche per computer. E giocare God of War o Halo da una console o da PC, in fondo, fa differenza solo rispetto a dove siamo seduti… o forse neanche a quello.