Il mondo dei pirati è sempre stato una fonte di ispirazione dal grande fascino per moltissime opere di intrattenimento. Da libri a film, fino ovviamente ai videogiochi, abbiamo visto velieri e navi solcare un mare di fantasia che ha sempre catturato l’attenzione di quell’enorme fetta di pubblico che tanto apprezza questo tipo di setting. Ma proprio perchè di opere del genere ne abbiamo viste molte, è sempre un rischio cercare di andare a proporre qualcosa di nuovo in un ambiente dove molti altri hanno già tentato. In questi casi serve un approccio diverso, totalmente innovativo o quantomeno fuori dagli schemi: di certo non si tratta di un lavoro facile, ma Rare potrebbe essere lo studio perfetto per salpare per questo periglioso viaggio.
Levare l’ancora
Tra le esclusive Microsoft mostrate nell’E3 lo scorso lunedi, una delle più interessanti è stata senza dubbio la nuova proposta di Rare, Sea of Thieves. E’ chiaro che la chiave del successo, in questo caso, non può essere ricercata nei soliti clichè o nel già visto. Abbiamo giocato nel corso degli anni diversi titoli dedicati al mondo dei pirati, da Sid Meyer’s Pirates fino al più recente e conosciuto Assassin’s Creed: Black Flag. Ma Sea of Thieves cerca un approccio completamente diverso dai titoli sopra citati. Non si tratta di un’avventura lineare, con cutscenes e una storia precisa ad accompagnarci. E’ invece uno di quei titoli in cui sono i giocatori stessi a plasmare autonomamente la propria storia. Nella breve ma spassosa presentazione dell’E3, abbiamo visto le reazioni provate da diversi giocatori che sono stati scelti per testare il titolo in anteprima: la prima cosa che si nota è come sia completamente assente qualsiasi tipo di binario prestabilito. Ogni giocatore, o gruppo di giocatori, potrebbe vivere un tipo di esperienza completamente diverso rispetto ai proprio compagni. Proprio come titoli recenti, quali Ark: Survival Evolved o Elite: Dangerous, veniamo semplicemente catapultati nel mondo di gioco, senza una chiara indicazione su cosa fare. Ci troveremo su un isola, con i nostri compagni, pronti a imbarcarci per mari sconosciuti. Caratteristica essenziale del titolo è proprio la sua dimensione totalmente online, fondamentale per comprendere ciò che il gioco vuole offrire. Lo spirito di cooperazione è il punto cardine intorno al quale ruota l’intera produzione: che sia bere un intera botte di rum per poi avere la visuale offuscata da un evidente stato di ebbrezza, o che sia esplorare un isolotto lontano per saccheggiarlo o il semplice gusto di farlo, tutto avrà un fascino decisamente diverso se vissuto in compagnia della propria ciurma. E, si, capiterà anche di trovarsi in una taverna a suonare la fisarmonica.
Il naufragar m’è dolce
Parlando di un titolo di pirati, è evidente come la nave e la sua gestione sia parte integrante delle meccaniche di gioco. Ci è capitato, in altri titoli, di poter pilotare navi da soli, semplicemente controllandone il timone: ma muovere un veliero è molto più di questo. Vanno issate e gestite le vele, puliti i cannoni, chiuse le falle. E tutte queste attività non possono essere svolte da una sola persona: sarà necessario un grande spirito di squadra per poter riuscire a tenere a galla la nave. Un esempio lampante è mostrato proprio nel trailer: il timoniere alla guida avrà lo sguardo completamente occultato dalle vele. Sarà perciò indispensabile che un compagno della ciurma faccia da navigatore, indicando la direzione da seguire. Di fronte a una meccanica di base cosi apparentemente semplice, si apre però un mondo: il gusto della scoperta e dell’esplorazione potrebbe portare a variabili praticamente infinite. Senza contare che, in compagnia, l’imprevisto divertente è sempre in agguato: qualcuno potrebbe cadere dalla nave, o potremmo essere sorpresi da una tempesta che renderà la nave molto difficile da tenere a galla. La gestione delle onde e della fisica, infatti, sembra davvero essere una delle migliori mai viste in un videogioco. Ma il titolo non è solo esplorazione: esattamente come Ark: Survival Evolved, noi e la nostra ciurma potremmo incappare in altri giocatori nella nostra stessa situazione. Potrebbe capitare di scorgere all’orizzonte una nave potenzialmente ostile, mentre tenta di avvicinarsi all’isolotto che abbiamo colonizzato. Non è stata ancora fatta luce su moltissimi dettagli importanti: se potremo costruire edifici, difese, o se l’unico modo per difendersi sarà quello più spettacolare e divertente: nave contro nave. E’ proprio in questa forma di PvP che il gioco sembra davvero possedere un infinito potenziale: durante la battaglia mostrata ogni giocatore si occupava di un diverso compito. Mentre il timoniere cercava di evitare al meglio le cannonate nemiche e gli scogli, altri membri della ciurma si occupavano di rispondere al fuoco. Altri ancora, invece, erano dediti a chiudere le falle e a limitare i danni, in una stiva che iniziava man mano a inabissarsi. Se questo tipo di situazioni sarà gestito bene, cosi come la possibilità di, ad esempio, saccheggiare i nemici, potremmo essere di fronte ad una nuova frontiera del gioco online già testata, con successo, da titoli come Ark. Resta da chiedersi se, come quest’ultimo, potremo semplicemente scegliere su quale server giocare, o se ci saranno meccaniche ancora diverse.
Blue blue sky
Oltre alle enormi potenzialità di gameplay, dove il titolo è riuscito davvero a convincerci è sul suo lato tecnico. Questo non solo riguardo alla mera potenza bruta, che pure sembra esserci: è invece lo stile artistico cartoonesco che sembra davvero estremamente ispirato, cosi come era lecito aspettarsi da Rare. L’acqua e i pochi panorami che abbiamo potuto vedere erano estremamente piacevoli da guardare, dettagliatissimi e davvero ben realizzati. Ogni dettaglio, ogni chicca, ogni musica piratesca, cosi come il semplice design delle indicazioni a schermo, trasuda grande cura e lascia trasparire la grande passione che i ragazzi di Rare stanno investendo in questo progetto.Tante varianti, non solo visive, come il clima dinamico, saranno pronte ad animare i nostri viaggi in barca con tempeste, fulmini e forte vento. E’ proprio questo uno degli aspetti che più ci affascinano di questo titolo: se all’open world online sarà affiancato un lato tecnico non solo performante, ma anche ispirato a livello di idee, allora potremmo essere davvero di fronte a qualcosa di nuovo, fresco ed entusiasmante. Se avete un gruppo di amici su Xbox Live (o, come sarà nel prossimo futuro, anche su Windows 10) allora Sea of Thieves potrebbe davvero rubarvi un numero spropositato di ore di gioco. Ma, ovviamente, aspettiamo con ansia ulteriori dettagli da Microsoft, sperando di sapere qualcosa in più già dalla Gamescom del prossimo Agosto a Colonia e considerando che moltissimi dettagli sono ancora completamente oscuri. Nel caso di noi di Game-Experience, beh, non vediamo davvero l’ora di provarlo!