Non è trascorso molto tempo da quando Unity ha annunciato una serie di modifiche al sistema di tassazione tanto discusso nelle ultime settimane, eppure sono già molti gli sviluppatori che hanno condiviso le loro opinioni a riguardo: alcuni si dicono relativamente soddisfatti, mentre altri sembrano già puntare al passaggio ad altri motori di gioco.
Il parziale dietrofront di Unity è stato annunciato ieri insieme a delle scuse formali da parte di Marc Whitten: tra le dichiarazioni rilasciate spicca un chiarimento sulla controversa commissione sui download, a cui saranno sottoposti solo i giochi con entrate superiori a 1 milione di dollari nell’arco di 12 mesi. Unity offre inoltre una scelta tra una quota di compartecipazione alle entrate del 2,5% o un importo calcolato in base a quante nuove persone interagiscono con un gioco ogni mese.
Gamesradar, che ha contattato alcuni sviluppatori per un’opinione a caldo a riguardo, riporta che secondo molti di loro il nuovo sistema è anni luce avanti rispetto a quello annunciato originariamente; rimane però presso altri il timore per il futuro, considerando il modo in cui la situazione è stata gestita dall’azienda.
Secondo lo studio indipendente Aggro Crab, ad esempio, si tratta di una vittoria per i “veri” indie: “È un sistema perfetto? No, ma almeno possiamo tutti pubblicare i nostri giochi con maggior tranquillità e prendere delle decisioni più consapevoli per i prossimi”. Lo sviluppatore Tyler Glaiel, che attualmente non sta usando Unity ma se ne è servito in passato, sostiene si tratti di “una soluzione provvisoria, così che possiate completare i progetti a cui state lavorando adesso senza troppe preoccupazioni. Ma per il futuro il prezzo di Unity si avvicina molto a quello di Unreal”, che potrebbe anche risultare preferibile.
re: unity
its a bandaid/offramp so you can finish your current projects without too much worry, but going forward the cost for unity is now very comparable to Unreal (unity 2.5% with a per-seat subscription license, vs unreal 5% with no subscription fee). So go on, compare— Tyler Glaiel (@TylerGlaiel) September 22, 2023
“Queste modifiche”, continua, “servono solo a impedire che gli sviluppatori fuggano via da Unity immediatamente. Ed è comprensibile, perché adesso chiunque abbia un progetto ancora in corso può finirlo senza preoccuparsi che le tariffe cambino”. Maxwell Kunze, co-proprietario di Hoversport Studios, si dice sollevato all’idea di poter proseguire il proprio lavoro senza essere coinvolto in queste nuove tassazioni; afferma però di aver perso troppa fiducia in Unity per continuare come se nulla fosse accaduto.
Fortunatamente sembrano essersi aperte nuove strade per gli sviluppatori, che con il giusto supporto potrebbero spostarsi verso motori di gioco open-source: lo studio di Terraria sembra essersi già mosso in questo senso, finanziandone due (Godot e FNA) con donazioni di più di 200.000 dollari.