La trama di Starfield e l’universo dei personaggi che lo popolano sono stati oggetto di un’intervista realizzata da Polygon con il lead designer Emil Pagliarulo. A poche ore dal lancio del videogioco possiamo così avere qualche anticipazione su uno degli aspetti meno trattati in questi mesi di campagna promozionale, ossia la storia vera e propria.
Nell’intervista leggiamo innanzitutto che partire da zero con una nuova IP e un nuovo mondo è stato divertente, più che difficile. Pagliarulo aveva il compito di trasformare l’idea iniziale di Todd Howard in una lore, per poi sottoporla ancora allo stesso Howard per approvazione. Così sono nate le fazioni, ad esempio, ma anche elementi più complessi come le religioni.
Anche se Starfield doveva avere una trama principale, infatti, è proprio la lore che crea il contesto più ampio in cui muoversi e inserire elementi capaci di dare corpo al progetto. Tra queste idee ci sono due nuove religioni, che non sostituiscono quelle che conosciamo nel mondo reale, ma vi si sommano. Non si tratta di un modo di suscitare sdegno o fare polemica, ma di approfondire alcune tematiche, tanto che nella scrittura ci si è fatti aiutare anche da un futuro prete gesuita.
Una delle novità nella procedura di scrittura rispetto al passato è la presenza di una timeline di eventi. Il gioco inizia nel 2330, ma gli sviluppatori dovevano avere un’idea di quali eventi si sono susseguiti nei 200 anni precedenti. Da bozze iniziali utili per costruire il mondo di gioco e le missioni arrivavano modifiche e aggiornamenti agli stessi documenti che costituivano la storia dei mondi di Starfield, in un processo di arricchimento continuo di cui saremo presto testimoni.
Il tema di fondo di Starfield sarà comunque la domanda di sempre dell’uomo, ossia se siamo soli nell’universo. Non sarà un tema marcato, ma tutta la meccanica di esplorazione e di analisi degli artefatti punta in quella direzione. Starà a noi stabilire se e come destinare il nostro viaggio alla risoluzione di questo quesito.
Per finire, c’è stato spazio per spiegare la scelta di non dare una voce al protagonista. Da un lato non si voleva restringere il campo delle possibilità per i giocatori, visto che gli avatar che si possono creare sono infiniti e sarebbero in qualche modo limitati da una singola voce. In secondo luogo, scegliere tra diverse risposte e poi sentire una voce che ripete le stesse parole già lette sembrava una ridondanza inutile.
Vi ricordiamo che Starfield sarà disponibile per l’accesso anticipato dall’1 settembre e che tra poche ore saranno pubblicate le recensioni.