A quanto pare Eric Barone – meglio conosciuto come ConcernedApe – non è l’unico sviluppatore nostalgico di Harvest Moon, serie nipponica nata su SNES nel 1996 che, iterazione dopo iterazione, ha perso la sua raison d’être, cercando di attirare sempre più pubblico ma allontanando al contempo i fan di vecchia data. Orfano della sua serie preferita, il celebre one man developer ha ben pensato di armarsi di un motore grafico e di tanta, tanta pazienza per colmare questo vuoto. Il risultato è quel million seller che tutti conosciamo, Stardew Valley, un adventure RPG dagli elementi sandbox a tema agricolo che ha fatto riscoprire al mondo la gioia della quotidianità, quella semplice, fatta di ortaggi da coltivare, animali da nutrire e così via. Evidentemente tanta dedizione (o il profumo dei soldi, dipende da come la si guardi) deve aver risvegliato l’amore per il genere in molti sviluppatori indipendenti come Chibig il cui titolo, Deiland, dopo essere approdato su KickStarter ed entrato a far parte del programma Collective di Square Enix, ha raggiunto il 9 agosto i negozi digitali di Steam e PS4.
A passeggio tra le nuvole
In Deiland assisteremo alle vicende di Arco, un giovane finito, per non si sa quale motivo, su di un piccolo pianeta (chiamato, appunto, Deiland), alimentato da un particolare cristallo di cui inizialmente sapremo poco o nulla. Solo dopo svariate ore di gioco inizieremo ad addentrarci nella storia, tra strani sogni e viaggi che ci porteranno a esplorare nuove porzioni dell’universo, lontani dalla nostra casa. Fin da subito, comunque, il gioco mette sul tavolo tutte le sue carte: una volta iniziata l’avventura, saremo chiamati a compiere, dapprima, semplici azioni che si sostanziano nella raccolta di cibo o materiali con i quali, successivamente, costruire bracieri, piantare ortaggi, migliorare gli strumenti che possediamo o ampliare la nostra abitazione, inizialmente una semplice tenda, e così via.
A spezzare la “quotidianità di Arco contribuiscono le visite di ospiti inaspettati – non moltissimi a dire il vero – che ci affideranno una serie di subquest con cui sbloccare nuova coltivazioni, progetti e quant’altro possa tornare utile alla nostra sopravvivenza. Così, ad esempio, pescando dei pesci nel laghetto presente su Deiland, dopo aver costruito la canna da pesca ed esserci muniti di esche, e consegnandoli a uno dei nostri ospiti, riceveremo il progetto per costruire delle recinzioni da posizionare intorno ai nostri campi così da evitare che gli sporadici mostri che compaiono sul piccolo globo distruggano il raccolto: in questi casi, non avremo altra scelta se non armarci di martello o accetta e scacciare i piccoli invasori. Probabilmente le fasi di lotta risultano essere le meno interessanti e, a lungo andare, le più noiose all’interno del gioco anche se, in compenso, potremo ricavare materiali utili per racimolare qualche soldo, cedendoli al mercante che ogni tanto fa capolino su Deiland. Nel gioco realizzato da Chibig, infatti, vendere i nostri prodotti, che siano scarti di mostri o frutto del lavoro è l’unico modo per accumulare denaro, da spendere poi per acquistare materiali particolarmente ostici da rinvenire sul pianeta e, soprattutto, ortaggi nuovi e irreperibili altrimenti tipo granturco, cocomeri o cavolfiori. Una volta ottenuti, sarà sufficiente piantarli nel nostro campo e aspettare: ogni frutto o pianta ha il suo tempo di crescita che potrà essere accelerato costruendo pozzi e utilizzando l’acqua immagazzinata durante le piogge sul pianeta per annaffiarle. Ma la loro utilità non si limita a questo: infatti per poter piantare alberi o arbusti da cui ricavare prezioso legno avremo bisogno di una fonte d’acqua nelle vicinanze e. pertanto, costruire pozzi diverrà indispensabile per aumentare le risorse del pianeta, come le bacche. Quest’ultime, insieme agli ortaggi e ai piatti che cucineremo, sono la nostra unica fonte di sostentamento e se passerà troppo tempo tra un pasto e l’altro inizieremo a perdere progressivamente vita fino alla morte. Diverso, invece, è il discorso legato alla resistenza di Arco, visto che ogni azione, come pescare o distruggere una pietra consumerà energia e, una volta terminata, saremo costretti a tornare a casa e riposarci per ripristinarla. Tanto la resistenza che la vita aumenteranno salendo livello il che, tornando nel nostro giaciglio, ci consentirà inoltre di incrementare i parametri del protagonista come forza o agilità. Purtroppo tali potenziamenti non incidono sensibilmente sul gameplay, essendo tra l’altro legati per lo più alle fasi di combattimento che, come scritto in precedenza, sono le meno riuscite dell’intero titolo.
Al netto di tutti i pregi e difetti che Deiland porta con sé, la quotidianità di Arco coinvolge e riesce anche a divertire: piantare ortaggi, raccoglierli, decidere quante unità tenere e quante vendere per acquistare minerali rari, nutrire gli animali della nostra fattoria, pescare, etc etc, sono tutte attività che rendono l’esperienza di gioco varia e frenetica. Peccato però che né il comparto grafico, né la colonna sonora, con tracce poco orecchiabili e spesso fuori contesto, riescono a convincere, e la presenza di fastidiosi bug (soprattutto nella fase di raccolta delle risorse) e di collisioni imprecise tendono a rendere Deiland un titolo frustrante sul lungo periodo.
Pro
- Tante cose da fare
- Una quotidianità frenetica e a tratti divertente
Contro
- Colonna sonora terribile
- Personaggi dimenticabili
- Qualche bug di troppo
Versione provata: Steam