Strauss Zelnick, CEO di Take-Two Interactive ed ex CEO di 20th Century Fox nei primi anni ’90, ha affermato che lo studio non è al momento interessato a portare le sue numerose proprietà intellettuali di successo al cinema o in televisione, in quanto sarebbe troppo rischioso considerando “l’opportunità [economica] relativamente scarsa”. Per questo, lo studio procederà con “un approccio molto selettivo nella concessione delle licenze” e menderà avanti questi progetti solo “quando si trova un imperativo creativo e un’opportunità economica”.
A riportarlo è PC Gamer, secondo cui Zelnick avrebbe affermato tali piani dell’azienda nel corso della riunione trimestrale avvenuta oggi con gli investitori di Take-Two. Ciò fa riferimento alla speranza di molti giocatori e, forse, alla proposta di qualcuno di portare alcune delle IP dell’azienda, come Red Dead Redemption o Grand Theft Auto, sul grande (e sul piccolo) schermo, approfittando del recente successo delle trasposizioni di Super Mario Bros. e di The Last of Us.
Come Zelnick ha tenuto a specificare, però, per ogni successo come le due opere sopracitate “ci sono molti, moltissimi fallimenti in cui sono andati persi dei soldi”. Infatti, l’ottima accoglienza da parte di pubblico e critica anche di trasposizioni come Arcane e Cyberpunk: Edgerunners non elimina l’esistenza dei film di Uwe Boll. La stessa Take-Two ha affrontato questa sfida quando, nel 2008, venne rilasciato il film su Max Payne, al momento classificato con un 16% su Rotten Tomatoes, accolto tiepidamente dal pubblico.
E i piani futuri dell’azienda in merito alle trasposizioni già in programma non sembrano neanche dei più rosei: nonostante siano passati ben due anni dalla fine delle riprese, ne manca ancora un altro per la pubblicazione del film dedicato a Borderlands, mentre Craig Mazin, co-sceneggiatore, ha deciso di rimuovere interamente il suo nome dal progetto.