Sono passati dieci anni dal lancio di Payday 2. Non cinque, non otto. Dieci. Eppure, la banda di criminali formata da Dallas, Hoxton, Wolf e Chains ancora oggi viene seguita e sostenuta da un massimo giornaliero di circa 30-40 mila giocatori. La media è rimasta circa la stessa per molti anni dopo il lancio, con picchi nel 2017 e nel 2022, e oggi la popolarità non diminuisce, anche quando Payday 3 è molto vicino al lancio.
L’attesissimo sequel di uno degli FPS cooperativi più amati di tutti i tempi è destinato ad approdare su PC, console e Xbox Game Pass il 21 settembre 2023 e, in questi giorni, Starbreeze Studios sta offrendo l’accesso alla closed beta ad alcuni giocatori e alla stampa. Anche noi abbiamo potuto assaggiare la formula del titolo: è convincente? Scopritelo nella nostra prova in anteprima di Payday 3, nella versione in closed beta.
Da Washington DC a New York
Il nuovo capitolo dei quattro famigerati ladri, in passato sostenuti da personalità come Giancarlo Esposito nei panni di Doctor Helmann, ovvero del Dentista, ci porta a New York, non troppo lontano dalla Washington D.C. esplorata nel sequel di Payday: The Heist. Complessivamente, come già anticipato dal team di sviluppo, Payday 3 includerà otto rapine al lancio ispirate a film hollywoodiani come Heat o Ocean’s 11. In questa closed beta, però, è possibile affrontare esclusivamente il colpo alla filiale della Secure Capital Bank.
Un grande classico, si potrebbe dire, che fa tornare in mente in mente i colpi ai danni di Harvest & Trustee e le richieste di Bain. Al momento il colpo non include alcuna introduzione offerta da un presunto socio dietro le quinte. In più, la pre-pianificazione della missione è pressoché assente. Mancanze importanti rispetto al capitolo precedente ma, trattandosi della closed beta di Payday 3, speriamo che il prodotto finale soddisfi almeno gli standard offerti dal predecessore.
Del resto, osservando anche le armi disponibili si notano differenze importanti: Payday 2 nell’esperienza più autentica offriva un kit molto più variegato di pistole, fucili, mitragliette e arnesi del mestiere. Insomma, si tratta davvero di una esperienza presumibilmente ridotta all’osso giusto in questa occasione. O almeno, questa è la nostra speranza.
Più moderno sotto ogni punto di vista
Questa essenzialità, tuttavia, in un certo senso rispecchia il minimalismo dei titoli moderni, che Payday 3 sfida adottando Unreal Engine 5. Il passaggio da Unreal Engine 4 si nota visibilmente e, per quanto necessiti ancora di ottimizzazione, è molto soddisfacente. Altro dettaglio non indifferente è la chiarezza dei menu e il ridimensionamento dell’albero delle abilità, ben diverso rispetto a quello visto su Payday 2.
Come da prassi, ogni giocatore può personalizzare il proprio rapinatore specializzandolo nella resistenza ai danni, nella furtività o nel sostegno ai compagni. Tre bonus in particolare definiscono i connotati del criminale: Edge aumenta i danni del 10%; Grit riduce quelli ricevuti; infine, Rush aumenta la velocità di movimento. Dopodiché, i perk sbloccati (per oltre 100 soluzioni disponibili) consentono di accedere ad abilità di vario genere, sui quali ruoterà il modo di affrontare una rapina.
Infine, bisogna evidenziare la natura sempre online di Payday 3. Molti giocatori si sono già lamentati, considerato anche l’utilizzo del DRM Denuvo, considerato tra i peggiori sul mercato per limitare la pirateria in quanto peggiorerebbe le performance. Il motivo di questa scelta? Mentre Starbreeze Studios afferma che si tratta di una necessità legata alla progressione incrociata e al cross play, non va esclusa la volontà di impedire una progressione accelerata con i cheat e lobby hackerate come avveniva in Payday 2. I veterani ricorderanno, difatti, come a volte bastava una manciata di partite modificate per arrivare al primo prestigio.
Indossiamo la maschera
Ma veniamo al cuore della nostra prova: il gameplay. La closed beta chiarisce in poche ore, nonostante la scarsità di contenuti, che Payday 3 continuerà a soddisfare gli amanti della serie. Vestire ancora una volta i panni di Dallas, Hoxton, Wolf o Chains è divertente e fornisce ore ricche di tensione e adrenalina.
Come da prassi, è possibile scegliere se procedere stealth o se affidarsi al proprio arsenale, trasformando la banca in un teatro rosso sangue. Il primo approccio premia le menti più granitiche e caute, rivelandosi molto più soddisfacente rispetto a Payday 2 anche grazie a un’intelligenza artificiale attenta e reattiva durante le fasi furtive. Senza estrarre la pistola dalla fondina è possibile portare a termine il colpo, seppur impiegando più tempo e sudore. Il secondo approccio rivela dinamiche inedite che arricchiscono Payday 3, e non poco. Ad esempio, gli ostaggi ora potranno essere rilasciati in cambio di risorse o di tempo prezioso prima dell’avvio di un assalto.
Le forze dell’ordine non perdonano, tra i noiosi soldati con scudo balistico, i terrificanti cloaker e i robusti juggernaut o bulldozer. Il feedback delle armi sembra già aggiustato a dovere, con mitragliatori, pistole e fucili a pompa che restituiscono un feeling ottimo anche durante i momenti più frenetici. A ciò si aggiunge la possibilità di utilizzare gli ostaggi come scudo, elemento che rende più realistico l’approccio nei confronti della polizia. Peccato per l’IA che, se durante lo stealth può risultare ostica da affrontare, durante i conflitti a fuoco è deludente: spesso i soldati non si accorgono della nostra presenza o di un compagno, o si bloccano sulle scale e ai loro punti di spawn.
Payday 3 promette bene, ma…
In definitiva, la closed beta di Payday 3 promette bene nonostante i suoi evidenti difetti e la limitazione dei contenuti accessibili. Avendo giocato solo un livello, il titolo si presenta come una interessante evoluzione rispetto al suo predecessore, con un’enfasi sulla furtività e sull’esplorazione di ambienti più ampi e complessi. Starbreeze Studios ha perdipiù garantito un flusso regolare di contenuti post-lancio, che potrebbe rendere Payday 3 il nuovo punto di riferimento per i prossimi dieci anni, sostituendo il secondo capitolo per chi cerca esperienze inedite.
Al contempo, speriamo che questa build sia datata e non lo stato attuale del gioco. Servono più armi, una IA più crudele e realistica, e opzioni di pianificazione dei colpi che superino l’ottima soluzione offerta su Payday 2. Insomma, c’è ancora diversa strada da fare, ma il percorso è quello giusto.