Per Ratchet & Clank: Rift Apart Digital Foundry ha realizzato un video confronto tra le versioni PlayStation 5 e quelle per PC con specifiche massime e con specifiche minime. I risultati, in generale, premiano il lavoro di Nixxes nella realizzazione del porting e portano a galla alcune osservazioni interessanti.
In particolare, il PC di fascia alta presenta un processore Core i9 12900K, una RTX 4090 e 32 GB di RAM DDR5; il PC di fascia bassa presenta un processore Ryzen 3 3100 una RX 570 4GB e 8 GB di RAM DDR4. La versione PlayStation 5 mostrata nel video gira in modalità Performance con Ray Tracing.
Al di là di alcuni problemi di stutter, anche la versione PC di fascia bassa gira complessivamente bene, anche se a 720p e con impostazioni grafiche settate al minimo. Il framerate varia dai 30 ai 60 fps e in alcuni casi sembra che la CPU faccia da “collo di bottiglia”, ma il gioco è comunque il Ratchet & Clank: Rift Apart che tutti conoscono ed è godibile.
Uno dei temi fondamentali che hanno preceduto il lancio della versione PC del videogioco riguardava la necessità dell’SSD pubblicizzata da PlayStation. Digital Foundry cerca di risolvere la questione confermando che, su un sistema paragonabile a quello della vecchia PlayStation 4, Ratchet & Clank: Rift Apart non riesce a girare, con frequenti crash.
Per realizzare la versione PC e renderla giocabile anche senza un SSD, Nixxes ha sfruttato sistemi di upscaling e downscaling dinamico in base al tipo di specifiche del PC di destinazione. Anche in questa condizione il viaggio tra portali non risulta fluido come avviene su PlayStation 5, neanche su PC di fascia alta.
Permangono poi diverse problematiche sulla versione PC, che secondo Digital Foundry devono essere risolte quanto prima con alcune patch. In particolare ci sono problemi di stabilità, di frame rate nel menù di gioco e sotto-utilizzo delle CPU e delle GPU che potrebbero essere rivisti.
Ma sono soprattutto alcune mancanze grafiche a stupire nell’analisi. Effetti di trasparenza presenti su PlayStation 5 non si trovano nella versione PC di fascia alta, si rilevano livelli di opacità sbagliati e texture sbagliate o che caricano male su alcune superfici.
L’impressione generale è quella di un lancio della versione PC avvenuto quando il gioco non era ancora rifinito al 100%. Parliamo di un debutto infinitamente migliore di quello di The Last of Us Parte 1 e anche di Star Wars Jedi: Survivor, ma comunque Nixxes dovrà rimboccarsi le maniche per correggere gli errori e le mancanze sottolineate.