Dal 1983 a oggi Koei ha deliziato gli amanti degli strategici e della storia del Sol Levante con una saga iconica, ma poco nota in Occidente. Si tratta di Nobunaga’s Ambition o Nobunaga no Yabō, strategico a turni ambientato nel Giappone feudale che ha esplorato periferiche da MS-DOS e Sega Genesis a Nintendo Switch e PS4. In quaranta anni di storia la serie è ancora nota per la sua complessità, ma anche per il suo fascino.
Riesce ancora a rimanere una istituzione nel suo ultimo capitolo, denominato Awakening? Scopritelo nella recensione di Nobunaga’s Ambition Awakening, disponibile dal 20 luglio 2023 per PC, PlayStation 4 e Switch.
L’epicità di Nobunaga’s Ambition
La sedicesima entrata nel venerabile franchise ci porta, come sempre, sulle terre nipponiche, questa volta per avventure che cominciano da momenti storici compresi tra il 1545 ed il 1614. Si tratta del periodo Sengoku o periodo degli Stati belligeranti, un momento di caotica guerra civile conclusosi con l’Assedio di Osaka del 1615, a 15 anni dal primo trionfo di Tokugawa Ieyasu nella battaglia di Sekigahara (1600) e a 12 anni dalla sua nomina come shōgun, ovvero dall’inizio del periodo Edo.
In questo peculiare frangente storico il giocatore è chiamato a scegliere uno tra gli storici signori feudali (daimyo), il cui obiettivo è quello di pacificare l’intero territorio tra incontri diplomatici, battaglie all’ultimo sangue e sotterfugi. Figure leggendarie come Oda Nobunaga, Takeda Shingen, Date Masamune e proprio Tokugawa Ieyasu possono essere selezionate per dare inizio a un’avventura storica nell’arcipelago giapponese. Con circa novanta clan unici, però, la libertà di scelta è a dir poco immensa e riscrivere la storia potrebbe essere proprio la sfida preferita per qualsiasi amante dell’Oriente.
Al netto della natura fondamentalmente sandbox, Nobunaga’s Ambition ha un chiaro traguardo nel mirino: educare il giocatore riguardo la storia del Giappone. La stessa KOEI TECMO definisce infatti la saga come un progetto educativo, oltre che ludico, mostrando in ogni aspetto dell’esperienza l’amore e la dedizione all’iconica era Sengoku e alle personalità straordinarie che popolarono il paese in quegli anni. Nella sua peculiarità, quindi, Nobunaga’s Ambition: Awakening è uno strategico epico per pochi, sia a causa del momento e luogo selezionati, sia per le dinamiche del gameplay.
Complesso ma soddisfacente
Con l’imbarazzo della scelta tra la rosa di signori feudali dell’arcipelago, sin da subito si viene lanciati nel pieno del conflitto con molteplici scenari tra quelli disponibili. Fortunatamente, il tutorial riesce nell’intento di illustrare gli elementi fondamentali dell’interfaccia utente e del gameplay. Sin dai primi minuti, tuttavia, traspare la possenza di Nobunaga’s Ambition: Awakening, che potrebbe, d’altro canto, sconvolgere i neofiti della saga.
Nelle sue meravigliose illustrazioni, il titolo stimola l’esplorazione dei momenti cruciali del periodo Sengoku ma non senza difficoltà: la UI ben distante dagli strategici tipici occidentali (si pensa, ad esempio, a progetti Paradox come Europa Universalis IV o a un Total War più focalizzato sul micro-managing delle truppe, di cui si attende impazientemente il nuovo Total War: Pharaoh) non facilita la navigazione tra menù articolati ricolmi di statistiche, modificatori e descrizioni. In seguito al corso base offerto dai propri consiglieri, pertanto, serviranno non poche ore per abituarsi alle immense tabelle.
Oltre al primo tutorial, difatti, si rimane in balia di un gameplay non proprio accessibile. Per un amante degli strategici potrebbe apparire una sfida come un’altra, pronta a stimolare il giocatore. Per chi adora la storia giapponese ma non ha un buon rapporto con il genere, invece, è una sequenza di grandi ostacoli. Solo dopo averli superati Nobunaga’s Ambition: Awakening diventa davvero soddisfacente.
Un aiuto non indifferente
Nonostante le dette mancanze nell’introduzione a Nobunaga’s Ambition, bisogna ammettere però che gli aiuti non mancano. In un Giappone diviso in dozzine di regioni, ognuna costellata di strade e sentieri su terra e mare, saranno i veterani di guerra e gli amministratori a supportarci nella determinazione del futuro del paese. L’intelligenza artificiale sarà l’aiutante principale del giocatore, il quale riceverà frequentemente richieste dagli ufficiali, consigli di attacco e altre indicazioni. Il sistema di delega, invece, permetterà di assegnare a nostri sottoposti tutte le province conquistate, lasciando loro il compito di svilupparle automaticamente.
Questa assegnazione di compiti agli ufficiali è solo una delle dinamiche per guadagnarsi e mantenere alta la fiducia nei nostri confronti. Serviranno ad esempio gratificazioni pubbliche, ricompense in denaro, territori e oggetti in dono. Per ogni territorio della nostra potenza è necessario intervenire con la costruzione di edifici per alimentare il commercio o la produzione di beni. Lo stesso vale per le grandi città, nelle quali si possono costruire impianti di irrigazione, campi di allenamento per le truppe, torri di guardia e molto altro ancora.
Sul fronte politico il gioco ci ricorderà regolarmente le decisioni sensibili da prendere per guidare l’impero alla gloria, illustrando al contempo gli avvenimenti chiave nel resto del Giappone in tempo reale. Con il trascorrere del tempo gli ufficiali guadagnano onore, aumentano di grado e interagiscono tra di essi anche in modo alquanto drammatico, giungendo persino a faide interne e complotti che potrebbero far crollare il nostro dominio.
Sul campo di battaglia
Come se questa ingarbugliata e maniacale gestione del nostro feudo non fosse abbastanza, le battaglie possono essere condotte controllando indipendentemente i gruppi di soldati sul territorio ove ha luogo lo scontro con altri eserciti. Fondamentale è l’accerchiamento del nemico, e non mancano punti di controllo da raggiungere per ottenere bonus come attacchi speciali o boost al morale.
Le abilità singole dei nostri leggendari personaggi possono svoltare la battaglia e, con onnipresenti elementi di visual novel, Nobunaga’s Ambition: Awakening riesce a trasformare ogni conflitto in un momento a dir poco epico, forse rasentando l’eccesso. L’azione viene sovente spezzata dagli interventi degli ufficiali, il che può risultare spiacevole quando ci si trova immersi mentalmente in un assedio. L’intelligenza artificiale guiderà il nemico nel migliore dei modi pur impostando il livello di difficoltà su “facile”, il che determinerà un netto sbilanciamento dell’esperienza di gioco, purtroppo già complessa di suo.
Altra considerazione riguarda la qualità di Nobunaga’s Ambition: Awakening su PC e su console. Sul fronte grafico il titolo si adatta perfettamente a tutte le macchine da gioco per le quali è stato concepito, oramai un anno fa in Giappone, ma è indiscutibile la predisposizione dell’intero pacchetto ludico al cosmo PC, vera e propria terra natia di questa saga. Il controllo delle truppe è immediato, così come la navigazione tra le varie voci dei menu durante la gestione del territorio in nostro controllo. Su PS4 e Nintendo Switch temiamo che, per quanto possa risultare coinvolgente, il titolo risulti molto più difficile per via della ricerca di impostazioni e nozioni specifiche nel marasma di dati presentati su schermo, specialmente durante le guerre in tempo reale.
Nobunaga’s Ambition: Awakening coinvolge, ma stanca
Considerati tutti i fattori citati, Nobunaga’s Ambition: Awakening è un passo importante, nella giusta direzione per KOEI TECMO. La voglia di allargare il bacino di utenza è palese, ma il gioco presenta una serie di criticità per le quali trovare una soluzione definitiva di stampo occidentale non è affatto elementare. I connotati nipponici sono tanto apprezzabili quanto tosti da digerire, specie se ci si è abituati con il tempo al minimalismo complesso dei grand strategy Paradox, oramai il riferimento per il pubblico europeo e americano.
Il metodo di approccio alla storia da parte della software house giapponese resta comunque da elogiare, in quanto riesce ad alimentare l’interesse verso avvenimenti quasi sempre mai approfonditi negli studi pre-universitari, nonostante il loro fascino. Dopo dieci ore di gioco, però, le lacune di Nobunaga’s Ambition: Awakening diventano tediose e l’esagerata difficoltà, comunque compensata da aiuti continuamente forniti al giocatore, stanca non poco.
La recensione in breve
Nobunaga's Ambition: Awakening festeggia il 40° anniversario della storica saga di strategici firmata KOEI con un approccio più clemente verso i giocatori occidentali. L’amore per il passato del Giappone è più evidente che mai e la complessità dell’intero pacchetto rende il titolo tanto intrigante e perfetto per gli amanti del genere, quanto difficile da approcciare per i neofiti.
La stancante gestione del proprio feudo e i problemi nei combattimenti in tempo reale sono le criticità fondamentali che si fanno notare più rapidamente, assieme a un tutorial mai sufficiente. Eppure, non si può dire che sia un Nobunaga's Ambition mal riuscito. Anzi, è decisamente il più accessibile per i giocatori nostrani: un nuovo punto di partenza per il futuro della serie.
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Voto Game-Experience