Il primo giorno del processo che vede la FTC (Federal Trade Commission) scontrarsi contro Microsoft ha visto l’azienda statunitense scivolare in una gaffe. Durante alcune domande rivolte a Sarah Bond riguardanti il cloud gaming, la FTC si è fatta scappare come ritenga che sia necessaria una licenza di Windows per lo streaming dei giochi su PC, suscitando la perplessità della rappresentante di Microsoft.
Secondo quanto riportato da The Verge, dopo aver abbondantemente parlato di Sony e Call of Duty, l’argomento del dibattito si è spostato sull’Xbox Cloud Gaming, dove Bond ha affermato che si tratta, al momento, solo di “una funzionalità aggiuntiva e un sistema di rilascio”, e non di un mercato a parte, in quanto la maggior parte dell’utilizzo dei giochi Microsoft avviene su console.
Dopodiché, i legali della FTC hanno chiesto a Bond se sia “necessario possedere una licenza Windows per lo streaming di giochi su PC”, a cui la rappresentante di Microsoft, confusa dalla domanda, ha comunque risposto: “No, non serve. Si può eseguire lo streaming di giochi PC senza una licenza Windows”. Secondo la visione dell’ente per il commercio, infatti, Microsoft vorrebbe limitare i servizi rivali tramite i suoi accordi, obbligandoli a usare Windows sul lato server per lo streaming dei giochi.
a funny exchange today
FTC: You need a Windows license to stream PC games, correct?
Sarah Bond: No. You can stream PC games without a Windows license
FTC: 🫥
— Tom Warren (@tomwarren) June 22, 2023
Discorso licenza Windows a parte, è stato interessante venire a sapere come Microsoft abbia deciso di accantonare il progetto di una versione di Xbox Cloud Gaming separata dal Game Pass Ultimate, in quanto i suoi costi di mantenimento superano già al momento le entrate ricavate da esso. Tuttavia, ciò non toglie che, in futuro, questi piani possano cambiare di nuovo, e il servizio cloud di Xbox possa diventare a tutti gli effetti un mercato a sé.