Rollercoaster Tycoon ha insegnato gli amanti dei manageriali e dei luna park che realizzare il parco divertimenti dei propri sogni è possibile e sa essere estremamente divertente. Tra montagne russe sperimentali e classici caroselli, bilanciare le attrazioni per il pubblico di qualsiasi età non è semplice, ma è una sfida che sa soddisfare coloro che sono più affezionati ai gestionali. Park Beyond eleva questa challenge guardando ai limiti del possibile, invitandoci a superarli per scoprire fino a che punto si può arrivare.
Rispetto alla iconica serie di Chris Sawyer e a Planet Coaster, il successore spirituale di Rollercoaster Tycoon firmato Frontier Developments, il progetto di Limbic Entertainment pubblicato da Bandai Namco come si pone? Scopritelo nella recensione di Park Beyond.
Verso l’impossibile e oltre!
Concepire montagne russe osando oltre la fisica è normalmente impossibile e sia Rollercoaster Tycoon che Planet Coaster non hanno mai voluto spingersi oltre tali limiti. Al contrario, Park Beyond con la sua Impossificazione garantisce ore di gioco all’insegna della spensieratezza e meraviglia. Questo è il modo più veloce per descrivere l’efficacia della proposta firmata Limbic Entertainment. Nella sua stravaganza, accoglie il giocatore con una campagna-tutorial non sorprendente, ma intrigante nelle sue scelte e nei personaggi che ci accompagnano nella gestione del luna park.
Il divertimento viene amplificato quando, oltre a costruire giostre pre-fatte, preparare percorsi ciottolati, bancarelle di cibo e servizi igienici, nella pianificazione del parco dobbiamo scegliere tra cannoni, rampe, cabine passeggeri fuoristrada e altre attrazioni esaltanti. La campagna costringe il giocatore ad effettuare selezioni a volte ponderate, altre per puro svago al fine di sbloccare attrazioni per una tipologia specifica di visitatori. Ad esempio, una giostra può piacere di più agli adulti, mentre un’altra più risultare più di gradimento agli occhi degli adolescenti o delle famiglie, ergo a tutte le età.
Ogni attrazione e ristorante ha un impatto specifico sulla definizione del tema e dell’estetica del nostro parco divertimenti, che può essere variegato o unico: è possibile unire dinosauri e cowboy in un singolo luna park, o focalizzarsi su un’ambientazione magica degna dei film Disney. A proposito, l’estetica colorata contribuisce a questa sensazione di spinta oltre ai limiti dell’immaginabile: l’intero gioco, dalle giostre ai personaggi, vibra e dà vita a un immaginario forse incredibilmente stereotipato – un dirigente avaro, un ingegnere ambizioso e qualche consigliere fuori di testa – ma funzionale. Peccato che il comparto grafico noti delle lacune nella resa di certe attrazioni: zoomando su di esse, o percorrendo le montagne russe in prima persona, si notano texture poco gradevoli anche con impostazioni alte.
L’esagerazione di Park Beyond
Nonostante questa lieve debolezza, l’esagerazione cattura lo sguardo e trascende rapidamente quella normalità. Del resto, il gioco si chiama “Park Beyond”, un “parco oltre”, verso l’impossibile. Con il trascorrere della campagna si sbloccano sempre più attrazioni incredibili, sebbene non proprio personalizzabili. Nella sua esaltazione del divertimento, il gioco non dispone dell’incredibile varietà e libertà vista invece in Planet Coaster. Al contrario di quest’ultimo, però, Park Beyond rimuove buona parte della microgestione al fine di spostare l’attenzione sulla creatività.
Insomma, si tratta di un gestionale di luna park più rilassante e semplificato, che incentiva davvero a realizzare strutture tanto elementari quanto spericolate e, a volte, demenziali. Chi vuole lanciare i visitatori da un razzo può farlo. Fare un loop con la montagna russa e poi lasciarla in una torsione nel vuoto dopo una rampa? È possibile! Ma l’impossibile sta anche nei negozi, nei singoli edifici che diventano inevitabilmente più grandi. La soluzione? Sviluppare il parco in verticale, stratificandolo come un formicaio.
Il sistema di costruzione concede spazio a volontà al giocatore, fornendo tutti gli arnesi del mestiere e dicendogli “ora tocca a te, sorprendimi”. Ciò viene bilanciato da una microgestione di prezzi delle attrazioni, del cibo e della pulizia del parco non così difficile da comprendere, ma complessa da inquadrare a causa di un’interfaccia utente sì tematica, ma a volte poco chiara. La fluidità della costruzione delle montagne russe si scontra con la tediosa gestione effettiva dell’intero parco, ed è un peccato perché rischia di far perdere il momentum dell’esperienza di gioco.
Poteva essere di più
Con gli aggiustamenti del caso, Limbic Entertainment poteva raggiungere uno stato di equilibrio più apprezzabile, nel quale Park Beyond avrebbe prosperato ulteriormente. Si sente la mancanza di asset e di una gestione più immersiva e autentica. L’effetto “wow” dell’Impossificazione e della vivacità, pertanto, rischia di svanire in fretta, ed è un grande peccato.
Dal punto di vista tecnico, invece, è piacevole vedere che Park Beyond funziona senza arresti anomali o bug particolarmente gravi. Qualche calo di frame si manifesta sporadicamente, per poi diventare una presenza fissa quando il parco si espande sensibilmente, ma senza rivelarsi una noia critica. Le interazioni tra i modelli dei visitatori e i percorsi, o le attrazioni stesse, in alcune circostanze sono poco naturali o del tutto errate, tra corpi fluttuanti o eccessivamente rigidi nelle animazioni.
Park Beyond potrebbe avere bisogno di qualche ritocco anche nella costruzione e distruzione degli edifici, in quanto l’interfaccia e i controlli possono portare all’eliminazione accidentale anche di strutture chiave più complesse. Complessivamente, però, non mostra criticità evidenti e persistenti.
La recensione in breve
Park Beyond è perfetto per coloro che vogliono addentrarsi nei gestionali di parchi di divertimento. Non si tratta di una soluzione tanto ricca o capace di creare dipendenza come il sempreverde Rollercoaster Tycoon, e non gode nemmeno di menu che facilitano la navigazione. Tuttavia, resta un manageriale semplice, più leggero e fantasioso rispetto alla concorrenza, assolutamente adeguato ai neofiti e dai limiti di costruzione apparentemente inesistenti. Creare il luna park dei propri sogni tra mille follie è finalmente possibile.
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Voto Game-Experience