Durante un’intervista, un ex-impiegato di Respawn Entertainment ha rivelato che lo studio stava lavorando a Titanfall 3, ma che il progetto è stato abbandonato dopo dieci mesi di sviluppo in favore di quello che sarebbe poi diventato Apex Legends, in quanto il videogioco che stavano mettendo insieme non era abbastanza “rivoluzionario”.
A parlarne è stato Mohammad Alavi, uno sviluppatore che ha lavorato non solo all’interno di Respawn ma anche per alcuni titoli della serie Call of Duty dentro Infinty Ward, durante una chiacchierata con Robert Burnett, regista e sceneggiatore, pubblicata sul canale YouTube di quest’ultimo. Da quanto affermato da Alavi, che ha lavorato come designer su entrambi i Titanfall e sarebbe stato narrative lead del terzo, lo sviluppo di quest’ultimo stava andando bene, ma lo studio ha deciso di lasciar perdere.
“Voglio dire, avevamo, tipo, nuova tecnologia, avevamo già più missioni, avevamo una prima build giocabile, che era già pari, se non meglio, di quanto avessimo fatto finora, okay?”, ha spiegato Alavi. “Ma lo dico chiaramente, era molto meglio, ma non rivoluzionario. E questo è il punto, no? E noi ci sentivamo, tipo, abbastanza bene a riguardo, ma non avevamo la stessa sensazione che avevamo avuto con Titanfall 2, di star facendo qualcosa di rivoluzionario“.
Nello stesso momento, un altro team stava cercando di migliorare il multigiocatore che, secondo Alavi, nel 2 non era una modalità abbastanza popolare da far giocare gli utenti per anni. Quando PlayerUnknown’s Battlegrounds fece il suo debutto nel 2017, questo ispirò Respawn a seguire la strada delle battle royale, iniziando lo sviluppo di quello che sarebbe poi diventato Apex Legends.
Tutto ciò indica che la cancellazione di Titanfall 3 non era in alcun modo dovuta a una decisione di EA, bensì una scelta del team di Respawn, che riteneva di non poter offrire un prodotto molto migliore del capitolo precedente e ha quindi scelto di progettare qualcosa di totalmente differente. Ciò non significa che il gioco in questione non vedrà mai la luce, in quanto il CEO ha affermato che lo studio sta solo aspettando il momento giusto e l’idea giusta.