Max, content creator del podcast su YouTube Triple K.O. noto per i suoi contatti diretti con Capcom, ha condiviso la sua opinione secondo cui lo sviluppo della serie Street Fighter dopo il quinto capitolo sarebbe stato salvato dai costumi in-game rilasciati tramite DLC. Grazie alle vendite di questi, infatti, Capcom sarebbe riuscita a bilanciare le perdite dovute alle difficoltà inziali e alle cattive recensioni subite dal videogioco in questione.
La conversazione, di cui potete trovare l’intervento di Max al minuto 48:50 del video sottostante, sarebbe scaturita in risposta a una domanda che chiedeva le motivazioni dietro il prezzo eccessivo dei contenuti scaricabili di Street Fighter 5. A quanto pare, ciò era dovuto alla necessità di rimpinguare le casse dell’azienda e, senza i DLC, è possibile che lo sviluppo sarebbe stato interrotto dopo sei mesi.
Per confermare tutto ciò, Max farebbe riferimento a una conversazione avuta con un rappresentante di Capcom, il quale avrebbe detto che le vendite di costumi a pagamento acquistabili con valuta reale abbiano avuto un ruolo fondamentale per permettere di continuare lo sviluppo. Secondo quanto riportato, tali incassi sarebbero stati tanto alti da giustificare i lavori su un nuovo gioco nonostante le numerose difficoltà.
Al lancio, Street Fighter 5 ha dovuto attraversare un periodo difficile, in cui, nonostante gli elogi alla grafica e alle meccaniche di gioco, era stato criticato pesantemente per aver deluso le aspettative dei fan a causa della mancanza di contenuto per giocatore singolo, della carenza di opzioni per i personaggi e una scarsa performance nelle partite online.
Tuttavia, sembra che il franchise si sia ripreso perfettamente, e Street Fighter 6 è riuscito ad avere successo anche grazie ai costosi DLC del predecessore.