Con l’avanzare delle intelligenze artificiali, le aziende videoludiche di tutto il mondo stanno sperimentando con la nuova tecnologia per poterla utilizzare come ausilio allo sviluppo di videogiochi. Una delle ultime idee che sembra circolare ultimamente è la possibilità di generare dialoghi e storie tramite IA. A tal proposito si è espresso David Gaider, creatore del mondo e della storia di Dragon Age, affermando che ciò non è possibile, in quanto BioWare ci ha provato.
In risposta a un articolo del The Guardian, “Potrebbero le IA scrivere personaggi dei videogiochi super-intelligenti?”, Gaider ha twittato: “Ah, sì. Il sogno della generazione procedurale di contenuto. Anche BioWare ci ha pensato più volte: ‘e se non avessimo bisogno che ogni conversazione sia fatta ad hoc?’ Tempo di gioco illimitato con dialogo generato proceduralmente all’interno di quest procedurali!”
Stando alle successive parole di Gaider, il team di sviluppo ha provato più e più volte a raggiungere questo obiettivo, probabilmente prima o durante il 2016 considerando il periodo in cui lo scrittore ha lavorato a Dragon Age. Tuttavia, ogni volta gli sviluppatori scoprivano che, anche se le linee procedurali erano scritte da esseri umani, il tutto risultava “senz’anima“.
Per molti, il problema sembrava legato alle battute, a come queste erano scritte e a quando venivano estratte dall’IA, ma secondo Gaider la stranezza del risultato derivava dal fatto che ciò che si otteneva dalla generazione era “qualcosa ‘che aveva la forma’ di una quest”, “che non risultava migliore di un tipico ‘portami 20 teste di scarafaggio’ delle quest degli MMO“.
Ah, yes. The dream of procedural content generation. Even BioWare went through several iterations of this: "what if we didn't need every conversation to be bespoke?" Unlimited playtime with dialogue being procedurally created alongside procedural quests! https://t.co/iTLAFgRDUk
— David Gaider (@davidgaider) May 29, 2023
Per questo, Gaider ritiene che un’IA si comporterebbe sempre in questo modo, generando qualcosa che “ha la forma” di una storia, con pezzi già depositati e riproposti nel modo che sembra più giusto. Tuttavia, lo scrittore sa perfettamente che le aziende, soprattutto quelle dedicate agli MMO che percepiscono che i loro giocatori non sono interessati alla narrativa, continueranno a provare a seguire questa strada e che la tecnologia è appena agli inizi, ma ritiene che questi tentativi falliranno e sarà tutta fatica sprecata.
In conclusione, Gaider ha lasciato un piccolo “avvertimento”: “Sentite, se mai arriveremo al punto in cui un’IA riuscirà a sostituire perfettamente l’intuito e l’animo umano, allora creare giochi sarà l’ultimo dei nostri problemi, okay?”
Intanto, come confermato dallo scrittore di Dragon Age, alcuni big dell’industria stanno effettivamente lavorando per inserire sempre di più le IA nei processi creativi, come Blizzard, che ha deciso di utilizzarle per la creazione di concept art.