Nell’acquisizione di Activision-Blizzard Nintendo non vuole essere coinvolta più del dovuto. Gli avvocati della compagnia nipponica hanno fatto richiesta al giudice della FTC americana per evitare di dover testimoniare di fronte all’ente antitrust nell’ambito delle indagini per l’approvazione della fusione con Microsoft.
A pochi giorni dalla decisione della CMA, prevista per il 26 aprile, la FTC è ancora nella fase di raccolta di informazioni per arrivare al blocco dell’acquisizione multimiliardaria di Activision-Blizzard. In quest’ottica sono fondamentali gli interventi dei principali protagonisti del settore, per fornire documenti, dati e testimonianze di rilievo. Da qui il coinvolgimento di Sony, Take-Two, Valve e della stessa Nintendo.
Come leggiamo su Tweak Town, i legali di Nintendo of America hanno presentato una mozione per rivedere o cancellare la richiesta per cui Steve Singer, senior vice president per le relazioni con publisher e sviluppatori, dovrebbe testimoniare di fronte al Complaint Counsel della FTC. Singer è stato proprio il protagonista delle trattative con Microsoft che hanno portato all’accordo per avere la serie Call of Duty su Nintendo Switch per almeno dieci anni.
Nel documento presentato alla FTC e disponibile sul sito, l’avvocato di Nintendo Leonard Gordon spiega che Singer non è tenuto a testimoniare perché la richiesta della FTC è stata presentata troppo tardi. I termini entro cui ci si sarebbe dovuti muovere, secondo Gordon, erano quelli del 3 marzo, mentre il Complaint Counsel non ha agito che intorno al 29 o 30 marzo.
La mozione è attualmente in fase di revisione da parte del giudice della FTC D. Michael Chappell e non ci sono decisioni ufficiali in merito, per il momento. È evidente però che Nintendo vuole restare in disparte in questa questione, anche solo per non dover condividere informazioni sensibili a livello commerciale.