To Hell with Hell è uno di quei giochi capace di creare assuefazione: un rogue-like bullet hell con livelli procedurali che, come ogni esponente del genere, è tremendamente difficile e forse ancor più sadico. Non a caso l’opera prima della software house Lazurite Games (ispirata a titoli come Enter the Gungeon e Nuclear Throne) è ambientata all’inferno, un posticino poco accogliente con corpi flagellati appesi alle pareti, fiamme che spuntano da tutte le parti e demoni a zonzo in attesa della loro prossima vittima. Insomma, non siamo molto distanti dal regno dei dannati descritto da Dante nella Divina Commedia. A differenza delle tristi anime incontrate durante il suo peregrinare dal Sommo Poeta però, la procace eroina di To Hell with Hell non è finita all’inferno per scontare le pene accumulate durante la vita terrena ma per “dare una mano” in un momento di crisi.
Natasia infatti è la figlia di Asmodius, demone che fin dall’alba dei tempi regna e detta legge tra i suoi simili. Questo, per lo meno, fino a quando il povero diavolo di cui sopra viene catturato da un suo pari, Shaks, che lo sbatte in una fredda e umida cella e assume il controllo degli inferi. In questo clima da colpo di Stato entrate in gioco voi, chiamati a liberare nostro padre e a ristabilire l’ordine — se mai all’inferno ce ne sia uno.
Guarda come ti stendo
To Hell with Hell in termini di gameplay è un twin stick shooter in salsa 16 bit con livelli procedurali in cui scorrazzare e fare una carneficina delle nutrite schiere di demoni che ci separano dallo stage successivo. Per adempiere a tale nobile scopo, gli sviluppatori hanno messo a disposizione della protagonista una varietà di armi davvero impressionante che spazia dalla classica pistola fino ad arrivare a motoseghe, scimitarre, shuriken e fucili spara-sturalavandini; arsenale che, a detta degli sviluppatori, nella versione finale del gioco verrà ulteriormente espanso. Peccato però che di base non potrete portarne con voi più di due: ciò significa che di fronte a una nuova arma, nel marasma di proiettili che vi circonda, avrete una frazione di secondo per decidere quale tenere e quale gettare via. Discorso analogo vale anche per le maschere, oggetti imbevuti di poteri primordiali che conferiscono abilità eccezionali (oltre che un aspetto demoniaco) alla nostra Natasia, come la capacità di sparare palle di fuoco esplosive, divenire temporaneamente invulnerabili, recuperare le energie o congelare i nemici. Ovviamente (inutile anche sperarci in giochi di questo genere) le tecniche proprie di ciascuna maschera non possono essere utilizzate ad libitum, ma è necessario prima riempire l’apposita barra Rage uccidendo i nemici in maniera tradizionale. Il problema in tutto ciò è che queste trasformazioni non sono permanenti: ogni maschera acquisita estende la barra della vita di Natasia e, una volta esaurita l’energia aggiuntiva, si distrugge riportando alla protagonista alla sua forma originaria. Certo, per sopravvivere alle incursioni demoniache potete sempre contare sulla sua abilità innata, la schivata rapida, ma comunque ben poca cosa rispetto alla possibilità di far saltare in aria decine di nemici con un solo tasto.
Se comunque il numero di armi e maschere trasportabili vi sembra estremamente penalizzante, sappiate che una volta completato un livello potrete scegliere un perk permanente da assegnare alla protagonista
tra una selezione di quattro potenziamenti (casuali) che, tra incrementi alle statistiche e alle resistenze, includono slot aggiuntivi per il vostro inventario. Certo, bisogna sperare di trovarli, direte voi. In compenso, per massimizzare le vostre possibilità di sopravvivenza potete sempre contare su alcuni potenziamenti istantanei, rilasciati dai nemici o sparsi nell’ambiente, che raddoppiano il danno inflitto, rendono invulnerabili oppure invisibili fino al prossimo attacco.
Se durante le prime battute del gioco, dove la difficoltà è estremamente contenuta, la mole di armi e potenziamenti presenti potrebbe sembrarvi eccessiva, sappiate che a partire dal terzo livello To Hell with Hell inizia a dare del filo da torcere, in un crescendo di morte e frustrazione, enfatizzato da una soundtrack incalzante con tracce a cavallo tra il rock e il metal; senza contare che, in ogni nuova partita, potrete salvare al massimo per sei volte.
Nonostante questo, però, il titolo di Lazurite Games è una vera droga da cui è difficile staccarsi. Il merito non va soltanto alla vastità di armi e maschere che potete trovare, ma anche e soprattutto alla varietà di nemici che popolano gli inferi e che danno l’illusione di affrontare ogni volta un livello diverso dal precedente, seppur esteticamente molto simile. C’è da dire comunque che gli ambienti cambiano, seppur non drasticamente, ogni quattro stage, in concomitanza con uno dei tre boss attualmente presenti in questa versione preliminare: tutti ben caratterizzati ed estremamente ostici da buttare giù. Per sicurezza ricordatevi di spendere un salvataggio prima di affrontarli.
Insomma, To Hell with Hell, anche se è disponibile in accesso anticipato su Steam, sembra promettere davvero bene: tante armi, abilità e maschere che donano un tocco ulteriore di profondità a un titolo che già di suo sembra avere molto da offrire. Se avete qualche soldo da parte nel portafoglio dello store di Valve, fateci un pensierino.
Aspettative
- Può solo migliorare
- L’enorme numero di armi e maschere già disponibili è destinato ad aumentare
Dubbi
- Gli ambienti tendono a rimanere troppo simili tra un livello e l’altro
- Sei salvataggi forse sono un po’ pochi
- Numero di brani esiguo