Il gioco con Steam Deck ha subito una piccola rivoluzione, come dimostrano alcuni dati riportati dagli sviluppatori. Non solo le vendite sono andate molto bene, con la console portatile spesso in testa alla classifica delle vendite di Steam, ma il dispositivo di Valce è diventata la principale piattaforma di gioco per molti dei suoi possessori.
A parlare di questo e altri dettagli è stato il progettista Lawrence Yang nel corso di una lunga intervista con Rock, Paper, Shotgun. Anche se molti potrebbero pensare che Steam Deck sia un “accessorio” per il gioco in mobilità che non ha soppiantato il predominio del PC fisso o della console, sembra invece che l’ibrida di Valve si sia imposta come piattaforma di gioco prioritaria in diverse case.
La sorpresa più grande per me è stato vedere come Steam Deck ha cambiato il modo con cui la gente gioca. Recentemente abbiamo rilevato che tra coloro che hanno acquistato Steam Deck, il 42% ci ha speso la maggior parte del tempo dedicato a giocare su Steam, preferendola ad altri dispositivi.
Anche il progettista Pierre-Loup Griffais è rimasto positivamente colpito da ciò che ha visto e sentito dalla community di giocatori. Sebbene Steam Deck fosse stata ideata proprio per garantire l’accesso alla libreria Steam ovunque e in ogni situazione, le trovate dei videogiocatori hanno dimostrato una flessibilità della console oltre le aspettative.
I due progettisti hanno poi continuato a parlare degli aggiornamenti con cui intendono migliorare costantemente Steam Deck. Vista la varietà degli approcci alla console da parte degli utenti e le diverse necessità, spesso si tratta di testare funzionalità nella speranza che siano gradite a un’ampia fetta di pubblico.
In generale, comunque, Valve sta lavorando per rendere il sistema sempre più stabile, sempre più comodo da usare (ad esempio con il trasferimento diretto dei giochi da PC) e sempre meglio adatto a riprodurre la vastissima libreria di videogiochi presenti su Steam. Il progetto è pienamente promosso, insomma, ma a quanto pare non c’è la volontà di sedersi sugli allori neanche per il futuro.