Con Sony la FTC si è dimostrata meno accondiscendente di quanto alcuni osservatori dell’affare Microsoft-Activision supponevano. L’obiezione presentata dall’azienda giapponese, che riteneva inopportuna la richiesta di condividere documenti e dati riservati su PlayStation, è stata respinta. Ora Sony dovrà aprire i cassetti e produrre tutta la documentazione necessaria per il buon proseguimento delle procedure di verifica.
A quanto pare sembra che il materiale includa anche gli accordi di esclusività siglati da Sony con diversi publisher da gennaio 2019 a oggi. A dire il vero, Microsoft aveva richiesto di coprire un periodo ancora superiore, risalendo fino al 2013. La FTC insomma, ha dato un colpo alla botte e uno al cerchio, opponendosi al rifiuto di Sony ma limitando la richiesta di Microsoft.
Lo scopo, in ogni caso, è quello di definire il peso specifico di Call of Duty per PlayStation e la natura delle relazioni commerciali tra Sony e Activision. Pochi giorni fa era emerso come il 40% del tempo di gioco totale su PlayStation sia occupato dagli sparatutto, e Call of Duty ne è il principale esponente.
Nel frattempo, dall’altra parte dell’Oceano, la Commissione Europea ha deciso di prendersi altro tempo prima di pubbicare le sue conclusioni sulla questione.
(FYI) The FTC denied Sony's motion and ordered the company to produce the documents requested by Microsoft's subpoena.
Motion is GRANTED IN PART and DENIED IN PART.
Sony only needs to show their exclusivity deals from 1/1/2019 to present.
Source:https://t.co/TzFohH0cUI pic.twitter.com/yxctsHXycd
— Idle Sloth💙💛 (@IdleSloth84_) March 1, 2023