Xbox Game Pass e PlayStation Plus non sono determinanti per l’industria dei videogiochi. Ad esserne certo è il CEO di Take-Two Strauss Zelnick, che ha parlato dell’argomento in un’assemblea con gli azionisti.
I servizi in abbonamento per la fruizione di videogiochi, sia in casa PlayStation che in casa Xbox, stanno modificando la struttura del mercato così come la conoscevamo. Anche se i numeri sono in continua crescita e le battaglie dei concorrenti si giocano molto sui contenuti aggiunti a questi servizi, Take-Two non ritiene che l’importanza degli stessi sia tale da avere un impatto sul business dei grandi publisher.
Da qui la rassicurazione, riportata da PushSquare, che eventuali collaborazioni di Take-Two con PlayStation Plus o Xbox Game Pass per portare giochi del publisher sui rispettivi cataloghi avverranno a tempo debito. Non c’è alcuna possibilità, pertanto, di vedere qualche grande debutto al Day one come accade in molti altri casi. Zelnick ritiene che sia proprio questo il modo migliore per dare sostegno a questo tipo di abbonamenti.
Gli abbonamenti rappresentano ancora un business relativamente piccolo e qui si parla di business. Credo che, dall’ultimo annuncio, il Game Pass sia a 25 milioni di iscritti. Non parliamo di un affare dal pubblico enorme, per ora. E in ogni caso no, non credo che questi servizi stiano cannibalizzando il nostro mercato.
Ovviamente quelli che non sono numeri enormi per Take-Two potrebbero invece esserlo per altri publisher minori. Ciò non toglie che i servizi in abbonamento non siano ancora riusciti, effettivamente, a rivoluzionare il mercato tradizionale. La strada è stata tracciata, ma solo nei prossimi anni potremo scoprire se il modello a cui siamo abituati verrà completamente soppiantato e se anche Take-Two dovrà cambiare le sue prospettive commerciali.