Silent Hill 2 Remake rappresenta uno degli annunci più importanti del 2022 e uno dei giochi più attesi per il prossimo futuro. Molti fan, però, si sono chiesti perché il lavoro di remale non sia partito dal primo capitolo della serie. A dare una risposta è stato il produttore Motoi Okamoto, che ha parlato della necessità di rappresentare al meglio l’essenza profonda di Silent Hill.
Nella stessa intervista con IGN in cui abbiamo scoperto che Silent Hill 2 Remake sarà ancora più spaventoso grazie alla grafica di ultima generazione, Okamoto ha risposto al dubbio dei giocatori sull’ordine in cui si è deciso di rifare i giochi originali. A quanto pare, Silent Hill 2 era il capitolo che, più del primo, incarnava ciò che la serie voleva portare nel mondo dei videogiochi.
Quando abbiamo pensato a quale fosse l’identità di Silent Hill, siamo giunti alla conclusione che è il vero horror psicologico. E quando chiedi alla gente che cosa sia il vero horror psicologico, praticamente tutti ti rispondono Silent Hill 2. Abbiamo allora deciso che se l’identità del brand è il vero horror psicologico dovevamo iniziare dal remake di Silent Hill 2. Ovviamente c’era qualcuno in azienda che pensava che sarebbe stato meglio partire dal primo gioco, ma io volevo iniziare questo progetto con qualcosa che rappresentasse questa identità.
Un’altra domanda che in molti si pongono riguarda la decisione di rendere il protagonista del remake più vecchio rispetto all’originale. Okamoto conferma che, se il trailer ha dato questa sensazione sull’età, la cosa era voluta. E l’invecchiamento è legato alla volontà di rendere il protagonista più maturo e segnato dagli eventi.
Dopo aver parlato con Masahiro Ito, abbiamo deciso di alzare di un po’ l’età di James nel gioco. Questo è perché i giocatori di vent’anni fa oggi sono più vecchi e perché l’età media delle persone che usa i videogiochi si è alzata. Ma volevamo anche dipingere un James più maturo e che ha sofferto molto nella sua vita, perciò lo abbiamo invecchiato, anche se solo di un po’.
Lo stesso Masahiro Ito ha poi spiegato che la possibilità di rendere la pelle di James segnata dal tempo è legata alle possibilità tecniche attuali. Vent’anni fa non era possibile rappresentare la pelle in modo realistico e, con essa, trasmettere un’età precisa dei personaggi.