L’uscita di High on Life su Xbox Game Pass è stato il vero segreto del successo del gioco, stando a quanto dichiarato dal suo creatore Justin Roiland. Non solo il servizio in abbonamento di Microsoft ha dato al titolo maggiore possibilità di essere provato, ma anche spinto le vendite. Secondo una stima, infatti, Game Pass moltiplica di sette volte le performance di vendita dei giochi che vengono aggiunti al catalogo.
High on Life si è rivelato una delle più belle sorprese della fine del 2022. Dopo che ha scalato le classifiche di Xbox e di Steam, Microsoft ha confermato che il gioco è stato il miglior lancio di sempre su Xbox Game Pass. E il creatore del titolo, Justin Roiland, ha avuto parole di estremo encomio per il servizio in abbonamento e per le opportunità che dà ai giochi.
Nel corso di un’intervista, Roiland ha ammesso di aver trascorso molto tempo a ponderare la possibilità di debuttare direttamente su Xbox Game Pass. Alla fine la decisione lo ha decisamente premiato.
“Prima di tagliare la testa al toro, ho parlato con diversi altri studio che hanno lavorato con Game Pass“, ha detto il creatore di High on Life. “Sono giunto alla conclusione, in base a quel che ho sentito, che il servizio è un valore aggiunto. Perché senza questo molte persone non avrebbero neanche considerato e giocato il gioco.“
Roiland si è spinto oltre, fornendo un dato abbastanza sconvolgente. Stando alle parole degli sviluppatori con cui si è confrontato, infatti, la proporzione di vendite tra i giochi che entrano nel Game Pass e quelli che non lo fanno è di 7 a 1. Il passaparola che nasce da chi prova il gioco, insomma, sembra capace di spingere le vendite più di qualunque pubblicità.
Dopo High on Life, gli Squanch Studios potrebbero lavorare ad altri titoli indie con il sostegno di Microsoft. Tutti si augurano che nei prossimi anni un sequel del gioco possa tornare a farci divertire tra i folli personaggi spaziali che lo popolano, ma la creatività può aprire anche nuove strade. E Roiland è certo che qualunque proposta potrà approfittare ancora della visibilità data dal Game Pass. Che, parafrasando le sue dichiarazioni, è quel posto in cui un gioco altrimenti indifferente può fare alzare un sopracciglio agli utenti e catturare il loro interesse.