Con la serie di The Last of Us ormai a meno di un mese di distanza dal debutto internazionale, i motori si stanno scaldando. Dopo i numerosi poster e trailer che stanno riempiendo le pagine social di HBO e dei fan di Joel ed Ellie, ci pensa lo showrunner Craig Mazin a gettare altra benzina sul fuoco dell’hype. Il suo, in realtà, è un commento riferito ai videogiochi, ma l’entusiasmo che genera si trasferisce dritto verso l’adattamento in arrivo.

The Last of Us, il segreto dei protagonisti è la loro normalità
Come noto, la trasposizione dei videogiochi in prodotti cinematografici non è quasi mai riuscita ad avere esiti soddisfacenti. Da un lato ci sono le altissime aspettative dei fan del videogioco, dall’altra la necessità di confezionare un’opera che possa essere compresa e goduta anche da chi non ha mai preso un controller in mano. Non solo, ma il problema più grande è che il comparto narrativo di un gioco difficilmente tiene il passo del coinvolgimento garantito dal gameplay. Con qualche eccezione.
Secondo Craig Mazin, The Last of Us spezza questo incantesimo proponendo la miglior storia che si sia mai vista nel mondo dei videogiochi. E lo dice a ragion veduta, considerato che si dichiara videogiocatore dal 1977. Il segreto di Naughty Dog starebbe nella capacità di aver creato una trama i cui protagonisti sono persone normali, persone qualunque, che si ritrovano protagoniste di eventi più grandi di loro pur senza trasformarsi in eroi.
Un altro segreto del videogioco, secondo Mazin, è che la natura della storia e dei suoi protagonisti ti portano a sentirtene pienamente parte, con un coinvolgimento che chi ha giocato ai due capitoli delle avventure di Joel ed Ellie può confermare. “Io e Neil ci siamo chiesti spesso perché facevamo solo cose presenti e come avremmo potuto espanderne la storia“, ammette Mazin, a conferma di quanto la trama di The Last of Us fosse ricca e articolata.
La diretta conseguenza di questi elogi è che la serie TV saprà partire dallo stesso materiale di partenza e configurarsi come un prodotto di pari livello emozionale rispetto al videogioco. Non è una dichiarazione ufficiale dello showrunner, ma un dato che possiamo desumere e una speranza che tutti i fan nutrono.
