Il DC Universe, da qualche tempo passato sotto alla guida di James Gunn, vede nel suo futuro una serie di interpretazioni e adattamenti pensati nel nome della coerenza. In altre parole, l’universo esteso legato ai fumetti DC, che comprende progetti di animazione, opere cinematografiche e produzioni destinate alle piattaforme di streaming, sarà costruito in modo da avere storie intercorrelate. Questa regola, a quanto pare, sarà mantenuta anche in campo videoludico.
Il DC Universe nei videogiochi inizierà probabilmente dopo Suicide Squad
A una precisa domanda su Twitter, James Gunn ha dato una conferma in merito. “Ci sono piani per collegare anche i videogiochi al DC Universe, Mr Gunn?” chiede infatti un certo Robbie in risposta al tweet del regista nel quale si conferma l’interconnessione tra film. E Gunn si limita a replicare con un secco “sì”, che però nasconde una promessa molto importante per i fan dell’universo DC.
Ma quali potrebbero essere questi giochi? Dopo il recente Gotham Knights, che ha seguito una linea a se stante, il prossimo progetto all’orizzonte è Suicide Squad: Kill the Justice League. Lo sviluppo di questo gioco, però, è in corso da diversi anni ed è difficile immaginare che l’influenza di Gunn possa farsi sentire. Non solo, ma gli sviluppatori di Rocksteady hanno confermato che il contesto di riferimento sarà quello dell’Arkhamverse.
Con una buona approssimazione, quindi, possiamo dedurre che i titoli che arriveranno dopo Suicide Squad inizieranno a inserirsi nel nuovo corso di integrazione delle storie del DC Universe. Tra questi segnaliamo per ora la nuova IP dedicata a Wonder Woman, presentata ai The Game Awards dell’anno scorso e ancora piuttosto lontana dalla pubblicazione. È molto probabile che la storia del gioco possa essere scritta tenendo conto delle indicazioni date da James Gunn, anche perché l’assunzione della scrittrice senior Jennifer Allaway risale ad appena tre mesi fa.
La coerenza tra cinema e videogiochi farà sicuramente piacere ai fan dei supereroi, che già in passato hanno mostrato di non gradire troppo le differenze introdotte nel passaggio da un medium all’altro.