Mentre tutti i fan aspettano una data di uscita certa per Diablo 4, una nuova intervista dei suoi sviluppatori con IGN ha portato in rilievo alcuni aspetti importanti legati al gameplay. In particolare, arriva la conferma che il mondo di gioco sarà impostato come un open-world, come già annunciato tempo fa, con qualche dettaglio in più riguardo il modo in cui questo è stato pensato e implementato.
Diablo 4: più “ramificato” che open-world
Il game director Joe Shely e il general manager Rod Fergusson hanno voluto precisare che cosa intendono per mondo aperto. I fan non devono aspettarsi qualcosa alla The Legend of Zelda: Breath of the Wild, dove l’idea è che si possa andare ovunque, fare qualunque cosa e scegliere il proprio percorso e la direzione della propria avventura. In Diablo 4 una trama c’è, è ben definita e gli sviluppatori vogliono che i giocatori ne vivano un inizio, una parte centrale e una conclusione ben definite e organizzate. Ciò non toglie che una certa non-linearità del mondo di gioco sia stata introdotta.
Diablo 4 avrà una trama ramificata e i giocatori potranno scegliere l’ordine in cui affrontare la maggior parte delle sezioni, per poi cambiare ordine in un’eventuale seconda partita, per ottenere un’esperienza di fatto diversa. E non mancherà neanche la possibilità di mettere in standby per un po’ la missione principale e dedicarsi ad attività secondarie. “Questo è il bello del nostro open-world“, ha precisato Fergusson. “Ci sono molte missioni secondarie, ci sono molte cose nel mondo che puoi fare e che non appartengono al percorso principale. E il fatto che quest’ultimo sia ramificato e ti conceda di decidere come e quando affrontare ogni sua sezione.”
Sembra addirittura che Blizzard abbia dovuto intervenire per tagliare alcuni dei contenuti pensati per Diablo 4 perché il mondo di gioco sarebbe risultato troppo ricco. “Mentre esplorate ci sono molte cose da fare“, ha rincarato Joe Shely. “Sia che cavalchiate, sia che siate a piedi. Avevamo così tanta roba che raggiungere tutto in sella er difficile, perciò ci siamo detti ok, assicuriamoci che le strada siano collegate a bei luoghi e che siano buone per viaggiare attraverso aree che portano a luoghi particolari, lasciando però anche l’opportunità di uscire dai sentieri e trovare zone interessanti.”
Riassumendo l’atteggiamento assunto dagli sviluppatori per l’impostazione del gioco, Fergusson ha affermato che i giocatori vogliono mondi aperti e libertà, ma che hanno anche bisogno di qualcuno che indichi loro la direzione. È il concetto di open-world stesso, infatti, ad essere una piccola illusione nel mondo dei videogiochi, una verità che il general manager ha detto di aver imparato confrontandosi con diversi team di sviluppo quando ancora lavorava a Gears 5. Un’illusione che Diablo 4 proverà a rendere meno subdola, nel corso del 2023, quando sarà finalmente lanciato sul mercato.