Chiunque abbia giocato anche soltanto un poco ai vari capitoli di Call of Duty sa perfettamente come i cheater rappresentino uno dei problemi principali del gioco, se non addirittura il principale aspetto negativo dell’amata saga di soprattutto ad opera di Activision Blizzard.
E per far capire la gravità della situazione, sin dal lancio gratuito di Warzone, avvenuto nel marzo 2020, Activision ha bannato oltre 900.000 account, oltre ad aver eliminato il provider di cheat CrazyAim e lanciato l’ormai celeberrimo anti cheat RICOCHET.
Alcuni streamer stanno utilizzando i cheat nei vari capitoli di Call of Duty
E proprio RICOCHET è stato considerato un successo dai giocatori, con il publisher americano che nel frattempo sta portando avanti la sua battaglia contro il famigerato sito Web di vendita di cheat EngineOwning. La causa è iniziata nel gennaio 2022 e si è intensificata a settembre, con Activision che ha identificato i nomi dei proprietari dell’azienda e ha chiesto al tribunale di costringere i venditori a consegnare tutti i loro profitti.
E nello stesso aggiornamento depositato nel mese di settembre 2022, Activision ha affermato che gli “streamer di alto profilo” stanno utilizzando il software di hacking per imbrogliare nei vari capitoli di Call of Duty, per cui anche in Warzone.
Analizzando quindi questo documento, è possibile scoprire come il publisher americano abbia affermato che i venditori di cheat “svolgono ampi affari” in California e negli Stati Uniti e “tra i clienti del software cheat ci sono streamer di alto profilo dei giochi COD che risiedono negli Stati Uniti“.
È però importante sottolineare come Activision non abbia nominato o alluso a nessuno streamer nello specifico in questa causa, limitandosi semplicemente ad affermare che i giocatori di alto profilo stanno acquistando hack dai cheat-seller per dare vita a partite di un certo livello nei vari capitoli di Call of Duty.