Atlus propone, a dieci anni di distanza dal debutto nord americano di Shin Megami Tensei: Strange Journey per Nintendo DS, un porting enhanced destinato questa volta non più soltanto al Nord America e al Giappone: Shin Megami Tensei: Strange Journey Redux per 3DS infatti debutterà ufficialmente il prossimo 18 maggio in tutto il mondo integrando al proprio interno alcune novità che potrebbero convincervi all’acquisto.
Un insolito mondo sci-fi
In quanto membro di una speciale task force statunitense (adattamento ad-hoc per la versione occidentale del gioco), saremo chiamati ad investigare una strana anomalia generatasi nell’Antartico: un misterioso ”buco nero” conosciuto come Schwarzwelt, una distorsione spaziale che minaccia di inglobare l’intero pianeta. Tutte le pattuglie e le navi inviate al fine di effettuare un’indagine della zona sono state catturate dalla minaccia ambientale senza alcuna speranza di fare ritorno; di fronte alla disperazione, quattro navi dotate di tecnologie all’avanguardia e mai viste prima, tra cui lo strike team a cui appartenete, sono state incaricate di portare a termine quanto le altre navicelle non sono state in grado di compiere, fiduciosi nella tecnologia che portano indosso conosciuta come Demonica Suit e dalla barriera apparentemente impenetrabile che circonda ciascun vascello.
Prevedibile ora come la missione si riveli fallimentare: lo Schwarzwelt è un’anomalia da non sottovalutare e se si pensa di conoscerne la precisa composizione ad una fugace occhiata esterna si ricade in un grosso errore.
Si crea così nel vostro strike team una situazione di estrema emergenza, e l’unica speranza di sopravvivenza in un ambiente sconosciuto è la sopraccitata Demonica Suit, in grado di analizzare gli esseri che popolano lo Schwarzwelt.
I demoni possono privarvi della vita in un batter d’occhio, ma se riuscirete a trattare adeguatamente (o a negoziare) potrebbero rivelarsi alleati ineguagliabili. La Demonica Suit ha infatti una funzione in grado non solo di rendere visibile a occhio umano le creature che vagano nell’anomalia antartica, ma anche di comunicare con quest’ultime e portarle dalla propria parte.
Gotta catch ‘em all
Una componente di gioco (geniale) che bene o male rappresenta il fulcro del franchise di Shin Megami Tensei e che ai neofiti della serie ricorderà Pokémon, potendo impartire ordini precisi ai propri demoni nel corso dei numerosi combattimenti.
Scontri casuali in una prospettiva in prima persona, immancabile in un dungeon crawler che si rispetti, che permetteranno volendo non solo l’ottenimento di un demone aggiuntivo al vostro repertorio, ma anche di denaro in più e oggetti che potrebbero farvi comodo nelle vostre creazioni all’interno del Lab posto nella vostra base (l’unico posto in cui equipaggiarvi adeguatamente).
Il protagonista che controllerete, per quanto taciturno ed esteticamente alquanto blando, potrà vantare in battaglia un’arma da fuoco e una da attacco ravvicinato, consentendovi strategie d’attacco improntate essenzialmente su scontri fisici (d’altronde siete semplicemente un soldato) che, nella maggior parte dei casi, si rivelano vitali per porre fine agli scontri in maniera indolore.
I ”superpoteri” lasciamoli ai demoni, livellabili al pari del nostro personaggio umano e sempre pronti ad imparare nuove skill o ad essere sacrificati per una fusione demoniaca che vi ricompenserà con un alleato più potente. Quest’ultima rappresenta un’ulteriore componente immancabile all’interno di un qualsiasi Shin Megami Tensei ed estremamente utile qualora le vostre negoziazioni con i demoni contro cui vi scontrerete non andassero a buon fine; ciascun essere ha una propria personalità e non tutte saranno compatibili con la vostra (decisa nei primissimi minuti di gioco), portandovi ben più di una volta a fallire nell’impresa di negotiation. Fortuna dunque che esistono le fusioni!
L’esplorazione dello Schwarzwelt vi porterà a scoprire come l’anomalia antartica, e i suoi strani ”abitanti”, cerchino di imitare il lato peggiore dell’umanità, esasperando ad esempio la nostra compulsiva attitudine ad effettuare qualsivoglia acquisto con buona disponibilità economica attraverso la rappresentazione di un dungeon che ricorda un centro commerciale; o ancora: un dungeon costernato da spazzatura in ogni dove (letteralmente) per ritrarre la nostra poca cura nei confronti dell’ambiente. Lo Schwarzwelt sembra così quasi una punizione nei confronti di tutto ciò che ha di negativo l’umanità ed uscirne incolumi è pura utopia: tecnicamente, la componente dungeon crawler che vi accompagnerà per tutta l’avventura, spiccatamente tradizionale e dunque disseminata di trappole ambientali, appesantisce spesso e volentieri il proseguimento della storia, rallentandovi in ogni modo l’esplorazione. Abbiamo scoperto l’acqua calda, considerando che non si tratta di un novità per il genere? No, tuttavia, soprattutto ai neofiti dei dungeon crawler, ripercorrere tutto il labirinto dall’inizio dopo essere quasi arrivati alla fine, senza possibilità di instant teleport una volta usciti forzatamente da quest’ultimo potrebbe decisamente pesare data l’impossibilità di disattivare eventualmente e di default gli scontri casuali.
La scelta da parte degli sviluppatori di non integrare un’opzione che possa evitare di dover necessariamente ripercorrere i propri passi diventa particolarmente inspiegabile soprattutto se si considera che, quasi per ciascun piano del dungeon di turno, esistono dei dispositivi in grado di teletrasportarvi alla vostra base con estrema tranquillità.
Se Shin Megami Tensei: Strange Journey Redux avesse vantato una possibilità del genere, dal punto di vista del gameplay sarebbe stato perfetto.
Nulla da rimproverare invece per quanto riguarda il comparto grafico e sonoro: le OST sono state affidate al talentuosissimo Shoji Meguro (Catherine, Persona 3, Persona 4 e Persona 5), mentre il character design a Kazuma Kaneko, una presenza costante per i capitoli di Shin Megami Tensei.
Ciò che colpisce di Strange Journey Redux è la pulizia grafica effettuata dalla versione ”castrata” per Nintendo DS: vi troverete di fronte quasi un altro gioco esteticamente parlando.
Le novità del porting enhanced
Ad aggiungere poi più contenuti in termini narrativi – bene sottolineare come il titolo presenti diversi finali in base alle vostre scelte – troviamo un inedito personaggio, Alex, la ragazza dai capelli corvini che quasi sembra la protagonista stessa del gioco, e sottotrame che vanteranno sviluppi decisamente interessanti. Badate bene, tuttavia: Alex è una comparsa che getterà ancora più mistero all’apparizione dello Schwarzwelt in Antartide e darà filo da torcere al vostro personaggio, ma nulla di più; non potrete controllarla (un gran peccato) né potrete interagirci costantemente al contrario del resto del cast appartenente al vostro gruppo. Una volta completato il Womb of Grief aspettatevi una nuova versione dei tre finali già integrati nel capitolo per Nintendo DS.
PRO:
- Trama e relativi sviluppi: non mancherà qualche colpo di scena in grado di tenere alto l’interesse
- Character design
- Ambientazione sci-fi a metà tra realtà e mondo distopico
- Must-buy per chi si nutre di dungeon crawler
- Pulizia grafica dalla versione Nintendo DS decisamente marcata
- Ben sei finali di gioco (tre versioni inedite per i tre originariamente integrati nella versione DS)
CONTRO:
- La componente dungeon crawler tenta in ogni modo di rallentare la vostra esplorazione
- Dato il genere di appartenenza, profondamente radicato al dungeon crawler più tradizionale, non è un gioco per tutti
Voto:
8