Quello di Return to Monkey Island è un annuncio che mi gonfia il cuore di gioia, e penso che a molti videogiocatori cresciuti negli anni 90′ e accompagnati da Guybrush ed Elaine e compagnia bella l’annuncio abbia fatto il medesimo effetto. Si tratta di una saga storica che, però, ha perso lustro con le più recenti produzioni che, seppur apprezzabili, non godevano del “carattere” cosi originale delle prime due avventure originali, firmate da Ron Gilbert e Dave Grossman. Ebbene i sono al lavoro per consegnarci un terzo capitolo forte della loro firma, e noi siamo qui per parlare di tutto ciò che, al momento, sappiamo del gioco.
Return to Monkey Island appare già come un piacevole ritorno a casa, ecco cosa si sa:
L’annuncio è stato accompagnato da un trailer e da una finestra temporale, cui di li a poco è seguito il rilascio di alcune immagini del gioco affiancato dalla pubblicazione di una intervista con il duo Ron Gilbert e Dave Grossman, che hanno fornito utili informazioni per farsi una buona idea di cosa aspettarsi dal gioco.
Return to Monkey Island riprenderà la dove era rimasta la storia alla fine del secondo capitolo originale, l’ultimo a cui lavorò il duo, vale a dire Monkey Island 2: LeChuck’s Revenge. Le prime battute del gioco si svolgeranno in un luogo noto ai fan della serie, e che non descriveremo molto per evitare potenziali spoiler a chi non ha mai giocato i primi due titoli. Questo luogo è il parco tematico Big Whoop.
“Una tra le cose per me molto importanti era che volevo il gioco cominciasse immediatamente dopo il finale di Monkey Island 2, quando cammini nel parco divertimenti. Volevo che il gioco riprendesse da lì. Non voglio scendere nei dettagli, ma cominciamo da lì e poi ci saranno molti bizzarri colpi di scena”, ha spiegato Ron Gilbert.
A quanto pare Return to Monkey Island ripartirà dalla fine del secondo capitolo ma, ciò nonostante, riprenderà alcuni personaggi e spunti dai successivi giochi della serie, che di buone idee e grandi personaggi ne hanno comunque introdotti diversi, uno su tutti il “temibile” e “spietato” Murray, un teschio parlante con grandi e temibili ambizioni che non riesce a conquistare per un piccolo disguido: gli mancano un busto e quattro arti, e anche un collo. La presenza del simpatico teschio è confermata dal trailer, dove appare ben visibile.
A riguardo di questo abbinamento di personaggi originali e personaggi appartenenti a titoli non conteggiati nella stesura della trama di Return to Monkey Island, il duo ha precisato di non volersi sovrapporre alle storie cronologicamente successive, ma che inevitabilmente potrebbe esserci qualche incongruenza (in tal caso voluta e necessaria).
“Non faremo niente di proposito per invalidare gli avvenimenti che sono successi in quei giochi. Non stiamo dicendo che nessuna di queste cose non sia mai accaduta, non ne parliamo affatto. Ci sono molte cose che ci piacevano di quei giochi. Dunque siamo stati molto, molto attenti a tutto ciò. Ricordo alcune conversazioni avvenute tra me e Dave, c’era questa sorta di tendenza di buttare via tutto, ricominciamo da capo. Ma la conclusione a cui siamo giunti è che si tratta di giochi molto amati. Non li abbiamo realizzati noi, ma ci sono ancora molte cose buone in quei giochi e non volevamo portarle via”, ha affermato Gilbert.
“Risulta difficile tenere traccia di tutto quanto è canonico e alcuni di questi altri giochi non sono neppure d’accordo fra loro. Quindi un po’ d’incongruenze saranno necessarie. Essere eccessivamente rigidi su cosa è canonico e cosa non lo è può ostacolare la storia che stai cercando di narrare, quindi abbiamo deciso di essere coerenti con gli elementi che non intralciano la trama di Return to Monkey Island e che avremmo ignorato alcuni dettagli minori qualora ne avessimo avuto bisogno”, ha detto Grossman.
Il “cast” dei personaggi di Return to Monkey Island vedrà naturalmente il ritorno dei due immancabili protagonisti: l’aspirante temibile pirata Guybrush Threepwood e la sua bella, Elaine Marley, mentre il ruolo della nemesi ricadrà ancora una volta (e ci mancherebbe altro) sul temibile pirata fantasma LeChuck. A questi si affiancheranno altri volti noti, sebbene non ancora svelati, e altri nuovi.
Il doppiaggio di Return to Monkey Island è stato affidato per quanto possibile agli attori originali dei primi due titoli. Ciò farà si che i nostri due eroi, e Murray, parleranno con le voci con le quali ci siamo abituati a sentirli, mentre purtroppo LeChuck avrà bisogno di un nuovo doppiatore poiché l’originale, Earl Boen, si è ritirato a vita priva e non svolge più la professione.
Nel corso dell’intervista ha trovato spazio anche il tema del lato più tecnico/artistico del gioco, come la sua struttura da punta e clicca che mira a offrire un’esperienza classica rielaborando però alcuni elementi al fine di ammodernarli e renderli funzionali al gameplay e al comparto narrativo di Return to Monkey Island.
“Nel profondo questa è ancora un’avventura punta e clicca. Non è uno sparatutto in prima persona o un gioco di corse con i kart. E quindi si tratta di comprendere o decostruire il genere punta e clicca e dire: ‘cosa vuol dire veramente? Cosa c’è di veramente divertente in questio genere’. Ed è necessario porre enfasi su questo aspetto e non semplicemente assemblare una serie di elementi nostalgici” ha detto a riguardo Ron Gilbert.
“Idealmente ogni elemento del gioco deve supportare il gameplay o la narrazione e, si spera, entrambe le cose. Tutto ciò che non rispecchia questa filosofia abbiamo cercato di identificarlo, ripensarlo e riprogettarlo” ha aggiunto Dave Grossman. In seguito Gilbert ha parlato di un tema che lascia pensare il gioco sia in programma per il lancio anche sulle console.
Ha infatti parlato di come il team abbia ragionato lungamente su come rendere Return of Monkey Island piacevole e pratico da giocare anche con un controller da console. Dettaglio che apre a possibili versioni PlayStation, Xbox e Nintendo. Al momento tuttavia, mancando annunci ufficiali e diretti, l’unica versione certa è quella per PC, piattaforma che ha dato i natali al titolo e ha dato spazio a tutta la generazione “punta e clicca”.
“Molti giochi sono giocati su console. Una delle cose che volevamo davvero fare era capire come queste persone avrebbero giocato un’avventura punta e clicca con un controller. Perché è molto differente. C’è una mentalità diversa. C’è un modo diverso nel modo in cui il cervello approccia il gameplay. Abbiamo speso molto tempo, pensando a come il gioco possa essere realmente divertente da giocare con un controller invece che con un semplice mouse. Essere capaci di farlo senza mai distrarre o sminuire ciò che è il gioco con un mouse. Abbiamo realmente cercato di bilanciare in modo molto uniforme queste due modalità di gioco per le persone”, ha spiegato Gilbert.
Return to Monkey Island abbondonerà però uno degli elementi distintivi dei primi due titoli originali: la pixel art. Il gioco sarà infatti realizzato come appare nel trailer, dunque con uno stile di disegni che ricorda altre produzioni della LucasArts, come Day of the Tentacle (gioco a cui lavorò Grossman, affiancato da Tim Schafer, ma non Gilbert).
“La direzione artistica del trailer è piuttosto rappresentativa di quella che sarà l’arte nel gioco vero. Quindi non è pixel art, e quella era una discussione che Dave e io abbiamo avuto al principio. Alla fine, abbiamo pensato di avere molta più libertà e flessibilità non rendendolo un gioco in pixel art. Penso che le persone saranno molto felici della direzione artistica quando vedranno il gioco in azione”, ha dichiarato Gilbert.
Quelle che vedete nella galleria soprastante sono le immagini attualmente divulgate. Vi lasciamo ricordandovi che il lancio di Return of Monkey Island è atteso entro la fine di quest’anno. Vi aggiorneremo presto come emergeranno altri dettagli.