Come vi abbiamo prontamente riportato con un articolo dedicato, nelle scorse ore sono emersi in rete i dati di vendita di Call of Duty: Vanguard in quel del Regno Unito evidenziando come il nuovo capitolo della serie si sia reso protagonista di un lancio non propriamente esaltante, risultato questo che secondo alcuni potrebbe essere dipeso anche da Xbox Game Pass.
Difatti entrando nello specifico della questione il nuovo capitolo della serie, che ricordiamo catapulta i giocatori nella terrificante e sanguinosa ambientazione della Seconda Guerra Mondiale, ha subito un crollo del 40% nelle vendite rispetto a quelle totalizzate dal capitolo precedente approdato sul mercato durante il 2020.
Vanguard ha infatti ottenuto delle vendite fisiche inferiori del 26% rispetto a quanto fatto da Call of Duty: Black Ops Cold War l’anno scorso, mentre le vendite digitali sono scese del 44%. Questi numeri gli hanno permesso di ottenere lo scettro del peggiore lancio per un gioco della serie negli ultimi 14 anni, anche se è bene sottolineare che nonostante questo Call of Duty: Vanguard sia il secondo lancio più grande di un videogioco quest’anno in UK, dietro soltanto a FIFA 22.
Visto proprio quest’ultimo elemento, il noto giornalista di Gamesindustry.biz, Christopher Dring, ha pubblicato un nuovo tweet dove è andato a concentrarsi sulle vendite dei giochi fisici da 70 dollari (in euro sono 80), cosa questa dovuta anche a modelli differenti di business come Xbox Game Pass oppure da free-to-play di successo come Fortnite.
Eccovi le sue interessanti dichiarazioni:
“Le vendite dei nuovi giochi sono in questo momento ovunque in difficoltà. E non posso fare a meno di sentire che tutti questi servizi, che si tratti di giochi come Fortnite e FIFA, o di pacchetti di abbonamento come Xbox Game Pass, stanno rendendo molto difficile per chiunque il lancio di un titolo in scatola da $70“.