27Nonostante sia ormai un titolo noto anche qui da noi poichè arrivato “recentemente”, in realtà l’originale Ni No Kuni è arrivato su Nintendo DS nel lontano 2010. Si parla ormai di quasi dieci anni fa: un sacco di tempo se si tiene conto che all’epoca sul mercato si trovavano le console Wii, Playstation 3 e Xbox 360. Il gioco è poi approdato su PS3 in veste decisamente più ricca, attirando l’attenzione del pubblico occidentale non solo grazie alla massiccia presenza di cutscenes animate ma anche alla partecipazione dell’arcinoto Studio Ghibli del “maestro” Hayao Miyazaki. Un nome potente per il pubblico nostrano, diventato celebre grazie soprattutto alle opere cinematografiche dal piglio fiabesco ma al tempo stesso pregne di importanti lezioni di vita. Una grande attesa si è quindi formata attorno al secondo capitolo della serie, nonostante questa volta lo studio di Miyazaki non faccia parte del team si sviluppo. Riuscirà Ni No Kuni II: il Destino di un Regno a soddisfare le grandi attese riposte?
DA GRANDE VOGLIO FARE IL RE
Roland è un uomo potente, il presidente di una nazione (forse ispirata agli Stati Uniti d’America a giudicare dalla bandiera che adorna la sua automobile) con molte responsabilità. Una bomba atomica lanciata dai nemici però sancisce probabilmente la fine della sua vita terrena: Roland si risveglia all’improvviso, ringiovanito ed al cospetto di un ragazzino biondo dalle fattezze feline che gli punta contro un pugnale. Pare che nel regno di Gatmandù stia avvenendo un colpo di stato ordito dal malefico Ratoleon, consigliere del defunto re: l’erede al trono designato è il piccolo Evan, il ragazzino incontrato da Roland appena giunto in questa nuova realtà. I due decidono, dopo l’iniziale stupore, di collaborare per fuggire dal castello ormai assediato e mettere in salvo la vita di Evan per permettergli di prendere coscienza della sua posizione in quel mondo. Roland, rassegnato al destino che l’ha portato in quel regno, decide di rimanere per assistere il giovane re nella sua crescita personale: presto o tardi Evan dovrà fare i conti con il fardello che pesa sulle sue spalle e mostrarsi degno di essere il nuovo re.
Ni No Kuni II: il Destino di un Regno è opera del team Level-5 di Akihiro Hino, ed anche se Studio Ghibli questa volta non ha una vera parte attiva nello sviluppo è facile notare l’impronta tipica della fiaba nelle vicende narrate. C’è solo un problema, un grave problema che danneggia in gran parte il valore di questo titolo: anche le fiabe, teoricamente, necessiterebbero di una narrazione adeguata e supportata da personaggi interessanti, soprattutto considerando che si tratta di un action RPG che impiega parecchie ore. E’ difficile tenere alto l’interesse del giocatore se non si può contare su una narrazione interessante e personaggi del dovuto spessore. Akihiro Hino è probabilmente (a mio parere) uno degli storywriter giapponesi più ingiustamente sopravvalutati del panorama odierno: se da una parte riesce a tirar fuori storie occasionalmente interessanti nella serie Layton, le altre opere (Inazuma Eleven, Yo-kai Watch e questo Ni No Kuni II) mettono sempre in campo una narrazione terribilmente basilare.
Roland è una delle principali icone di questo problema sulla narrazione: presidente di una nazione nel mondo reale, muore e si ritrova ringiovanito in un altro mondo con magia/animali antropomorfi parlanti. Come se nulla fosse, l’ex presidente prende una spada ed inizia a menar fendenti come un samurai decidendo stoicamente di restare ed aiutare un ragazzino conosciuto pochi minuti prima. Il resto del gioco (ovviamente non racconterò altri dettagli della trama) si sviluppa su stratagemmi narrativi altrettanto basilari ed affrettati: il mondo è bianco/nero, buoni/cattivi senza quasi alcuna caratterizzazione particolare. Tutti i buoni sono umili, generosi, si sacrificano per gli altri, sono amici fidati e ricettacoli di nobili sentimenti: è chiaro che Ni No Kuni II si rivolga ad un preciso target di età ma anche una storia “infantile” può essere narrata con un minimo di stile e con i dovuti tempi. E’ terribilmente difficile affezionarsi o comunque interessarsi a personaggi così stereotipati: un RPG dovrebbe dare molta importanza alla storia, mentre in Ni No Kuni II: il Destino di un Regno a farla da padrone è soprattutto il gameplay.
MILLE IMPEGNI
Fortunatamente da questo punto di vista si parla di un titolo solido sotto quasi tutti gli aspetti: il gameplay è decisamente cambiato rispetto al precedente episodio e si districa tra i combattimenti in stile action molto ben concepiti e due drastiche varianti. Più in là nel gioco infatti saremo chiamati sia a gestire il regno con comandi in stile strategy game e persino battaglie campali sulla world map: queste ultime in particolare rappresentano una variazione interessante dal sistema (discutibile) di quest secondarie molto simili tra loro e di semplice risoluzione. La sezione strategica invece rivela grande profondità ed offre un’interessante variazione rispetto alla dinamica di gioco standard da action RPG: spendere i dorados (valuta del regno) si rivela indispensabile per costruire un gran numero di edifici dediti alle più svariate attività. Fondare un regno è un’impresa difficile e la parte strategico/gestionale di Ni No Kuni II: il Destino di un Regno ricopre un ruolo decisamente importante. Ottimo anche il combat system in stile action come si diceva poc’anzi, arricchito dalle armi “a carica” utilizzabili da ogni personaggio del party e dalla partecipazione dei Cioffi, spiritelli elementali che possono scatenare attacchi magici in base al loro elemento di appartenenza. Certamente Ni No Kuni II rappresenta un interessante e drastico cambiamento rispetto al primo capitolo, un miglioramento nel gameplay sotto tutti i punti di vista con l’unica eccezione del livello di difficoltà generale: purtroppo è assai facile risultare vincitori dalla maggior parte delle sfide poste dal gioco.
Il comparto tecnico è il vero fiore all’occhiello di questa produzione: tutto, dalle animazioni al sapiente uso del cel shading, è davvero straordinario a vedersi. Personaggi “pieni” e ben colorati, effetti di luce, ambienti: tutto funziona alla perfezione e dona quella sensazione di “anime da giocare” davvero ben resa. Il comparto sonoro invece abbassa un pò il livello tecnico generale: se da un lato possiamo apprezzare un buon doppiaggio giapponese (fortunatamente presente e sempre preferibile ad discutibile doppiaggio inglese) il comparto musicale non è sempre all’altezza. Si passa da alcuni temi musicali davvero ben concepiti ad altri decisamente scialbi e poco d’impatto. Generalmente Ni No Kuni II: il Destino di un Regno si dimostra solido e piacevole ma purtroppo pesantemente penalizzato da eccessiva facilità e soprattutto da una narrazione di bassa qualità anche per un gioco che punta ad utenza giovane. Con alcuni accorgimenti in più avremmo potuto avere tra le mani un vero capolavoro, mentre dobbiamo accontentarci “solo” di un altro ottimo gioco targato Level-5.
PRO:
- Esteticamente superbo sotto ogni aspetto
- Drasticamente cambiato rispetto al predecessore: gameplay variegato e ben concepito
- Strizza l’occhio alla vecchia scuola del genere JRPG su molti aspetti
CONTRO:
- Trama e personaggi sono la quintessenza del già visto: poco interessanti e poco ispirati
- Difficoltà generale assai bassa
- Non così eccellente dal punto di vista sonoro
Versione testata: Playstation 4
Voto: 8