Per quanto ci sia una fetta di appassionati che chiede da anni un nuovo capitolo di Armored Core, From Software sembra restare concentrata sulla serie Souls. Assault Gunners però può porsi come alternativa anche solo di ripiego per i simulatori di mech-warrior?
Mecha molto economici
Quel “HD” nel titolo dovrebbe già dirla lunga sul fatto che non ci troviamo di fronte un gioco nuovo. Si tratta infatti di una conversione di un gioco uscito per Playstation Vita diversi anni fa, ma anche per l’hardware di una portatile, la sua qualità impressionava negativamente.
Assault Gunners cerca in tutti i modi di assomigliare ad Armored Core: il gioco inizia proprio dalla rimessa in cui vengono stipati i robot giganti che compongono la squadra da dispiegare in missione. Da questa schermata è possibile scegliere se iniziare la modalità storia, entrare in officina e personalizzare i nostri mezzi, oppure se potenziare armi e dispositivi. Tuttavia nessuno di questi aspetti riesce a rendere anche solo vagamente attraente l’insieme.
La campagna viene raccontata attraverso dei brevi riassunti dei fatti che scorrono in sovraimpressione sullo schermo. Non ci sono filmati mirabili, non c’è una narrazione interessante. Il protagonista (anonimamente identificato nel giocatore) deve riportare l’ordine sulle colonie di Marte, dove i robot automatizzati hanno iniziato a mettere a ferro e fuoco gli stessi impianti che dovevano costruire per rendere abitabile il pianeta.
Gli obiettivi da soddisfare durante le uscite sono davvero banali e vanno dal distruggere ondate di nemici al raggiungere un determinato punto, oppure piazzare antenne in luoghi specifici. In nessun livello però viene offerto un modo elaborato o solido per adempiere queste richieste, pertanto ci si limita a sparare a ripetizione senza criterio, muovendosi per mappe scarne persino di elementi con cui interagire o di dettagli decorativi.
Occasionalmente bisogna sconfiggere un boss, ma la giocabilità non aiuta certo a rendere frizzanti queste fasi. I controlli infatti risultano parecchio ingessati e l’utilizzo del boost non ha una valenza paragonabile a quella di altri giochi di mech (come Virtual On o Armored Core), dove il suo impiego è fondamentale per vincere. Qui, ciò che fa la differenza per concludere le battaglie è solo l’equipaggiamento con le statistiche più alte.
Una volta raccolti i materiali sul campo, è possibile creare e potenziare pezzi da montare, migliorando le prestazioni del robot. La vittoria però viene assicurata anche solo dalla semplice statistica in termini di danno e robustezza, pertanto non serve imparare a giocare bene e non è presente neanche una basilare curva di apprendimento tipica dei giochi di mech d’azione.
Non c’è niente da vedere, circolare
La presenza di un minor numero di fattori e statistiche da considerare nell’assemblare il proprio colosso, rispetto sempre ad Armored Core a cui Assault Gunners palesemente si ispira, non è necessariamente un difetto. Il titolo di From Software infatti integra aspetti da simulatore in un gioco di mech e richiede all’utente di gestire anche aspetti minuziosamente verosimili nella manutenzione di una tecnologia ipotetica come questa (come il peso complessivo, la potenza del motore, etc.).
Assault Gunners quindi poteva provare a porsi come alternativa a metà strada tra arcade e simulazione, queste opzioni di personalizzazione però si riducono a banali statistiche, dato che la giocabilità non permette di valorizzare le diverse impostazioni, tradotte in stile di gioco in missione.
Non arriva in aiuto neppure la grafica. La cosmesi generale è quasi inesistente, non solo per un gioco che nel 2018 si presenta su piattaforme casalinghe, ma anche per uno che nel 2012 si era affacciato su console portatile. Gli ambienti sono composti da poligoni scarni e quasi nudi. Le animazioni sono praticamente inesistenti e lo stesso design estetico dei mech non brilla per inventiva, cura e neanche dettaglio. I mezzi che possono essere utilizzati avrebbero meritato ben più dettagli e rifinitura, essendo la scultura che il giocatore dovrebbe essere portato a esibire, dopo averla intagliata nella proprio officina. Invece l’aspetto è anch’esso piatto e troppo derivativo, privo della minima personalità.
Anche considerando che Assault Gunners HD viene venduto al modico prezzo di 10 euro, la sua qualità è talmente bassa da renderlo inappetibile persino se fosse stato distribuito gratuitamente.
Pro
- davvero difficile trovarne
Contro
- grafica esageratamente obsoleta
- piatto e inconsistente da giocare