I report delle ultime settimane hanno mostrato che la cultura di lavoro sessista di Activision e Blizzard sono profondamente radicate, in netto contrasto con la smentita iniziale delle accuse mosse dalla causa intentata dallo Stato della California. E adesso, scopriamo che l’interferenza di Activision potrebbe aver peggiorato ulteriormente questi problemi in quel di Blizzard Entertainment.
Un nuovo report di Jason Schreier di Bloomberg, presenta interviste e storie di alcuni dei membri dello staff di Blizzard, attuali ed ex, che dipingono un quadro molto cupo della società. Alcune delle storie presenti all’interno del report ruota attorno al fallimento della remastered di Warcraft 3, secondo Schreier infatti, l’influenza di Activision avrebbe spinto Blizzard ad accettare scadenze irrealistiche e lavorare di più con meno risorse. Sotto la costante minaccia di licenziamento gli sviluppatori soffrivano di “esaurimento, ansia, stress, depressione” e altro ancora.
Sotto la supervisione di Activision, i manager di Blizzard hanno continuato a promuovere a lungo una cultura di sessismo, abusi e molestie sul posto di lavoro, Questo viene evidenziato nella storia d’apertura del report.
Un giorno d’estate del 2018, i dipendenti di Blizzard Entertainment hanno aperto la loro e-mail per trovare un brusco messaggio del CEO Mike Morhaime. In cui ha detto che la società si è separata da Ben Kilgore, il responsabile della tecnologia e l’apparente erede di Morhaime. L’e-mail non ha fornito una motivazione, ma i dipendenti hanno subito iniziato a spettegolare. Kilgore ha presieduto il gruppo più famoso di bevitori sessisti al quartier generale di Irvine, in California, dove il sessismo e l’abuso di alcol erano dilaganti, hanno spiegato gli attuali ed ex dipendenti. Poco dopo, hanno ricevuto una presunta spiegazione durante una grande riunione del personale. A Derek Ingalls, ora capo del dipartimento di tecnologia, è stato chiesto perché il suo ex capo se ne fosse andato. Ingalls ha raccontato una breve storia che si è conclusa con uno strano consiglio: “Non andate a letto con il vostro assistente. Ma se doveste andare a letto con il vostro assistente, non fermatevi”.
Cinque persone che hanno partecipato all’incontro, hanno raccontato versioni di quella storia nelle interviste con Bloomberg. Quel giorno, nella stanza, c’era un rappresentante delle risorse umane che era rimasto in silenzio, hanno detto. Il commento di Ingalls ha portato a una raffica di speculazioni sulla partenza di Kilgore che Bloomberg non è stato in grado di verificare. Indipendentemente da ciò, un ex assistente Blizzard ha affermato che questo tipo di battute da spogliatoi erano sessiste e dannose per le carriere degli assistenti e delle altre donne dell’azienda.
Il commento illustra un lato di Blizzard sconosciuto al mondo esterno fino a poco tempo fa. I giochi che ha sviluppato, come Diablo e Warcraft, sono tra i più acclamati dalla critica sul mercato. Activision Blizzard è stata regolarmente classificata tra i migliori posti di lavoro negli ultimi anni ed è stata un brillante esempio di come costruire uno studio di gioco di lunga data che non avesse mai prodotto un cattivo prodotto. Questo report, però, dimostra come la divisione di Blizzard abbia promosso una cultura di sessismo, abusi, molestie e uso di alcol nel posto di lavoro, influenzata in parte anche dalle pressioni di Activision, trasformando gli sviluppatori dell’azienda in delle vere e proprie “rockstar intoccabili”.