Dalla nostra recensione di Guilty Gear Strive è passato poco più di un mese e Arch System Works da allora non si è fermata un attimo, rilasciando nei giorni scorsi un nuovo personaggio: Goldlewis Dickinson.
Nel film presente nel gioco è un personaggio molto importante in quanto è il Segretario della Difesa degli USA, nonché fidato amico del Presidente Colin Vernon. Durante il lungometraggio abbiamo visto la sua forza, fisica e soprattutto mentale (non vi faremo spoiler, ma ci saranno alcune scene dove Goldlewis dovrà prendere decisioni veramente difficili).
Prima di cominciare vorremmo fare una doverosa premessa: non siamo professionisti del genere picchiaduro e sicuramente in questa analisi non leggerete numeri su quanti danni produce un attacco per frame, ma bensì un semplice sguardo agli attacchi del personaggio con delle riflessione sulle potenzialità in game. Questo varrà non solo per questa analisi, ma anche sui futuri contents di Guilty Gear Strive. Detto questo, buona lettura. Let’s Rock!
Chi ben comincia…
Partiamo con il dire che Goldlewis Dickinson è un carro armato con un motore da 500 cavalli: personaggio grosso, attacchi long range con combo semplici e con la possibilità di correre rapidamente e fare i dash. Insomma, sulla base ha delle fondamenta solide che gli permettono di essere facilmente praticabile anche ai novizi o ai non avvezzi al genere.
Gli attacchi base sono semplici e a corto raggio, in relazione anche alla stazza del personaggio. Molto utili sono gli attacchi con la “manina” della bara, soprattutto la laterale superiore che assieme all’attacco pesante abbassato bloccano il dash in aria del nemico con estrema facilità.
Il Behemot Typhoon è LA MOSSA di Goldlewis Dickinson: con la sua arma, che è semplicemente una “bara dell’Area 51”, può fare attacchi a lungo raggio infliggendo molti danni al tocco e un knockback/jump non indifferente. Nel caso della laterale, l’animazione è lenta in quanto partirà da dietro la schiena e questo potrebbe dare a un giocatore esperto il tempo per eludere l’attacco, ma una volta che la bara passa avanti l’attacco ha un range laterale abbastanza lungo e uno più corto sopra la testa che non permettono via di scampo.
Questa mossa ha otto varianti, quattro per direzione, e sarà la direzione del semicerchio + HS a decretare l’attacco. Il Behemot Typhoon è molto forte da solo, anche per spezzare un’attacco avversario o stordirlo all’inizio della propria combo, ma riteniamo che il suo miglior utilizzo sia nelle transizioni dalla fine di una combo per poi passare a un’altra. In ogni direzione l’animazione partirà dalla parte opposta della direzione indicata e in alcuni casi sarà veramente lenta, ma una volta presa la mano con il personaggio eseguire le combo sarà dannatamente soddisfacente.
… meglio finisce in Guilty Gear Strive
Gli attacchi speciali assieme alla Ultimate hanno la barra “Livello di Sicurezza” come riferimento: questa si ricarica automaticamente durante lo scontro e parte dal livello uno fino al tre. In base al livello, la durata e la potenza degli attacchi speciali variano e la barra si resetta ogni volta che si esegue un attacco speciale.
Partiamo dallo Skyfish, la possente mitragliatrice. Potente e grezza a tal punto che per qualsiasi livello di sicurezza può annullare i proiettili avversari e infliggere ulteriori danni se colpisce l’avversario. Con la barra al massimo si può arrivare a una combo di 30 colpi provocando un danno pari al 35% della barra della vita di un avversario, il che è micidiale se si aggiungono altri hit da combo precedenti.
Thunderbird è un proiettile drone che avanza lungo tutta la mappa e al tocco infligge due differenti danni, quelli dalla eliche del drone e dall’esplosione. La sua potenza e la corsa varia dalla già citata barra del Livello di Sicurezza e se questa è al massimo il drone percorrerà l’intero stage. Non ci fa personalmente impazzire come mossa, ma potrebbe risultare veramente utile per scacciare i nemici meno capaci e allontanarli da se.
“Burn It Down” è la prima Ultimate delle due e che in tutta onestà la troviamo decisamente troppo forte: dopo aver eseguita l’animazione di attivazione, un raggio laser dal cielo occupa parte da bordo schermo, destra o sinistra dipende dove è stato direzionato l’attacco, e in base al Livello di Sicurezza percorre una certa distanza con la possibilità di raggiungere con il livello tre quasi la metà dello schermo. Questo enorme range unito al danno e al knock che infligge (in pratica se l’avversario è colpito sarà a portata di bara) conferisce una forza assurda nella mossa. Ha un costo importante, ma in relazione al danno che fa e alle poche vie di scampo, come la traslazione sul terreno di Zato, è decisamente Overpower.
Come chiamare la più forte mossa, aka Ultimate, di un personaggio figo come Goldlewis se non “Down With The System“? La mossa è invulnerabile, il che è una cosa molto positiva contro il roaster di Guilty Gear Strive, e se colpisce l’avversario lo scaraventa in aria, inerme a una possibile devastante combo. Inoltre se il Livello di Sicurezza è superiore a 1, vi saranno dei Thunderbird in aggiunta che amplificheranno il danno. A differenza di “Burn It Down” questa ha un range molto limitato, bisogna essere quasi attaccati a Goldlewis per essere presi, e anche se il danno è comunque ingente, la riteniamo molto più equilibrata.
Quindi serviva questo nuovo personaggio su Guilty Gear Strive?
NI. Il roaster è molto limitato, ma offre comunque grande varietà nei personaggi e nelle combo. La presenza di Goldlewis non varia di molto il meta attuale in quanto è un personaggio poco equilibrato che punta moltissimo sull’offensiva, peccando nella difesa. Ci sono personaggi che tutt’ora rimangono invincibili nelle giuste mani, ma comunque possiamo dire che questo Goldlewis Dickinson è un personaggio dirompente e divertente.
Non sappiamo ancora se a livello competitivo renderà tanto quanto gli intoccabili, ma per le persone comuni come noi è sicuramente un pg molto apprezzato: combo semplici che massimizzano l’esperienza ludica di Guilty Gear Strive ai giocatori più casual offrendo grande soddisfazione al loro completamento.