Nei giorni scorsi Jason Schreier ha pubblicato un nuovo report su Bloomberg dove svela alcune importanti novità circa il futuro di determinati franchise PlayStation molto apprezzati dai propri fan. Tra queste informazioni troviamo in particolar modo la decisione di Sony di cancellare lo sviluppo di Days Gone 2 per PlayStation 5, questo perché il colosso giapponese non era per nulla convinto dalla bontà del progetto.
Proprio questa novità ha rappresentato la proverbiale goccia che fa traboccare il vaso, con la rete che si è riempita rapidamente di non poco malumore da parte di una nutrita fetta di pubblico non contenta per nulla del lavoro di Jim Ryan e desiderosa del ritorno di Shawn Layden, ex capo dei PlayStation Worldwide Studios.
Visto questo “alone di negatività” che sembra aver circondato Sony e PlayStation in queste ultime settimane, il buon Jeff Grubb, celebre giornalista di VentureBeat, ha pubblicato un nuovo articolo dove afferma che nonostante la chiusura dei PlayStation Store di PS3, PSP e PS Vita e di Japan Studio, quello che manca alla nuova dirigenza è una narrazione migliore da parte del nuovo CEO di PlayStation.
Il giornalista spiega infatti come in realtà la situazione sia piuttosto positiva con PlayStation 5, console infatti di cui viene venduta ogni unità appena questa viene immessa sul mercato, oltre a possedere una line-up di titoli superiore rispetto a quella offerta dalla diretta concorrenza. In sintesi secondo il giornalista Jim Ryan starebbe comunicando in modo non propriamente efficace quanto è capace di offrire PS5, mettendo quasi in risalto esclusivamente le cose negative oppure meno riuscite.
Eccovi alcune dichiarazioni di Grubb:
“Onestamente fa un po’ strano pensare come le persone sembravano più fiduciose riguardo il primo anno di PS4 rispetto a quanto non lo siano per PS5, nonostante quest’ultima abbia una line-up di giochi più solida. E penso che questo accada semplicemente perché la narrazione di Jim Ryan secondo cui ‘creeremo giochi che non potete ignorare’ è meno impattante rispetto a ‘tutto ciò che facciamo è For the Players’. Quando personalità come Iwata o Shawn Layden si alzano e affermano ‘sono un videogiocatore’ o ‘sono davvero orgoglioso di lavorare qui’, ciò che sentiamo sono persone che tengono davvero ai videogiochi, cosa questa che di fatto ci aiuta a credere che i videogiochi di quella compagnia siano qualcosa a cui tenere altrettanto profondamente. Quando spendi 500 dollari (nel caso Euro, ndr) su una PS5 e pensi allo spendere 70 dollari sui videogiochi ogni volta credere a quel tipo di storie è molto più importante di quanto possiate pensare. E sentire Ryan che afferma che questi videogiochi sono importanti perché prestigiosi, e quindi di conseguenza più costosi, è leggermente meno efficace. Tutto è storie. PS4 che usciva con un prezzo di $400 era importante ma ciò che più contava per il pubblico era credere di acquistare la console da una compagnia che teneva davvero a loro, soprattutto rispetto ad una Xbox che dall’altro lato rappresentava la compagnia che si interessava solo a TV, TV, TV (si riferisce all’iconico meme di Don Mattrick, ndr)”.