Si continua a parlare della chiusura degli store PlayStation 3, PlayStation Portable e PlayStation Vita decisa da Sony nel recente passato. Sulla questione si è questa volta espresso un ex dipendente della compagnia, che nonostante abbia preferito restare anonimo ha dovuto permettere ai moderatori di Reddit di verificare la sua identità.
L’anonimo ex dipendente si è dunque prestato a una sessione di AMA (Ask me Anything, tradotto: chiedetemi tutto), permettendo agli utenti di porgergli ogni domanda che gli frullasse per la testa. Da questa serie di domande è venuto fuori che la compagnia avrebbe avuto intenzione di cancellare PlayStation Vita fin dal 2016/2017: “Sony ha visto PlayStation Vita come un fallimento. Ha mancato pressoché tutti gli obbiettivi di vendita”.
Si scopre anche come Sony era desiderosa di introdurre i trofei su PlayStation Portable, onde poi cambiare corso di marcia in seguito all’attacco hacker subito dalla compagnia nel 2011: “Da dopo l’incubo dell’hack del 2011 Sony è terrorizzata della parola ‘hack’, o da qualsiasi potenziale intrusione nella rete. Fatto curioso: PlayStation Portable fu progettata per avere i trofei fino a che il firmware non subi l’attacco”.
Infine, un gamer ha posto una domanda importante, la cui risposta chiarisce una volta ancora la natura prettamente venale dei piani alti di Sony. Si è infatti visto chiedere come mai la compagnia abbia il vizio di abbandonare molte amate IP senza rimorsi: “Sony guarda al business e si preoccupa in primo luogo di dove sono i soldi, non di dove stiano i sentimenti”.
Testimonianza che, a chi ha seguito bene tutte queste vicende (oramai non più tutte cosi attuali), non fa che confermare qualcosa che era già intuibile: che PlayStation Vita non sia stato un successo era chiaro fin dal periodo immediatamente seguente al lancio e, anche se è triste dirlo, è naturale che Sony, come ogni altra compagnia (per cui il gaming è solo uno, seppur importante, dei molti settori in cui è attiva) guardi prima di tutto al guadagno.