Microsoft ha vinto un contratto esclusivo per rifornire di visori per la realtà aumentata, basati sulla tecnologia HoloLens, nientemeno che l’esercito degli Stati Uniti d’America. Il contratto potrebbe valere fino a 21.88 miliardi di dollari in dieci anni, e un recente report della CNBC riferisce come il colosso di Redmond sarà chiamata a produrre e fornire ben 120.000 headset.
Microsoft lavora a stretto contatto con l’esercito statunitense fin dal 2018, con i soldati impegnati nei test dell’Integrated Visual Augmentation System (IVAS) condotti nei due anni seguenti. Questi dispositivi combinano una capacità di visione notturna e termica ad alta definizione e un sensore “soldier-borne” con display integrato nel headset.
“Il sistema fornisce anche realtà aumentata e machine learning grazie al quale fornisce un ambiente in realtà mista che permette alle Close Combat Force (CCF) di eseguire delle prove prima di ingaggiare qualsiasi nemico”, recita la dichiarazione dell’Esercito degli Stati Uniti. In febbraio, l’esercito rivelo come una nuova, più robusta versione del display di questo headset potrebbe permettere agli operatori di veicoli armati di vedere dietro le pareti. Una versione precedente fu invece criticata per le scarse performance di sensore e sistema GPS.
In principio Microsoft vinse un contratto da 479 milioni di dollari per rifornire l’esercito a stelle e strisce con una versione del suo visore per le realtà aumentata HoloLens nel 2018. Una manovra che incontrò le resistenze di diversi dipendenti Microsoft, forzando il CEO Satya Nadella ha intervenire. Tutto ciò però non impedì che la collaborazione tra Microsoft e il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti per la realizzazione del visore proseguisse.
Il mercato delle tecnologie di realtà aumentata come HoloLens, Google Glass e Snapchat Spectacles è ancora acerbo e sicuramente poco diffuso, ma le cose potrebbero cambiare nel prossimo futuro. Non solo a causa delle applicazioni militari, ma anche in luce dei sempre più numerosi prototipi messi in mostra da Samsung, Snap, Qualcomm e altri, nonché l’impegno dichiarato per esempio da FaceBook, che ha riportato come quasi un quinto del suo personale sia attualmente impiegato sulle tecnologie per la Realtà Virtuale e la Realtà Aumentata; Apple invece ha incaricato un suo ex hardware boss di supervisionare le tecnolgie VR e AR.
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