Per fare una raccolta tematica nel settore del retrogaming bisogna aver fatto la storia del videogioco. E se parliamo di shmup, Darius della Taito ha raggiunto risultati tali da ritagliarsi uno spazio tra le serie di punta di questo genere, spaziando tra molteplici piattaforme, arcade e console. Ecco dunque due raccolte per fare un’immersione totale in questa saga, usando volutamente questa espressione figurata data la tipologia dei nemici da affrontare.
Gli alieni invasori Belsar attaccano il sistema Darius a bordo dei loro vascelli, militarmente devastanti e stranamente plasmati con le fattezze di creature marine. Ai piloti delle navicelle SilverHawk spetta col compito di respingere l’offensiva e salvare il loro pianeta nel più classico dei canovacci, ma contro i più anomali dei nemici. Affrontare una serie di astronavi da guerra che assomigliano ad un’eterogenea fauna ittica è difatti una scelta stilistica che ha sempre distinto la saga di Darius proponendo degli antagonisti graficamente iconici, basati su animali persino miti, ma divenuti temibili se fatti di lamiere di acciaio e cannoni laser.
L’altro aspetto distintivo però riguarda la struttura a bivi attraverso cui si snoda la partita tipo. Al termine di ogni livello infatti è possibile selezionare quale percorso scegliere, cambiando l’ordine dei livelli secondo un ramo piuttosto fitto, che arriva a contemplare sino 28 aree complessive su di una partita tipicamente composta da 7 di esse.
Questa trovata infatti garantisce un’elevatissima rigiocabilità, aumentando la longevità complessiva con buoni spunti per riprendere in mano il gioco dopo averlo completato. A seconda del capitolo inoltre sono presenti ulteriori incentivi, come finali multipli, cooperativa e modalità sopravvivenza contro i boss.
Il pregio maggiore di Darius sta quindi proprio nella completezza in termini di durata, dato che la sua struttura rimane classica che di più non si può. Nel corso dell’avventura si possono raccogliere diversi potenziamenti per le rispettive tre categorie (fuoco, missili e difesa) ma non sono presenti meccaniche particolari. E’ giusto specificare che questa serie è una di quelle che hanno fondato il genere shmup (crasi di shoot’em’up, per intendere gli sparatutto a scorrimento) pertanto uscita in un periodo in cui non c’era la necessità di innovare, come hanno fatto in seguito titoli come Ikaruga o i bullet hell come Guwange.
La giocabilità comunque si conferma estremamente solida e capace di impostare una difficoltà più che adeguata ad impegnare il giocatore, senza sfociare nella precisione, per molti esagerata, della succitata categoria bullet hell. Unica pecca è forse la gestione dell’armamentario, che si modifica man mano che vengono raccolti i potenziamenti e si raggiunge uno scatto, il quale modifica l’arma utilizzata. Sino a quel momento il giocatore è costretto ad usare l’arma precedente e non può intercambiarle in modo dinamico.
Giocare Darius, specialmente in cooperativa, rimane un’iniezione di adrenalina grazie ad un eccellente ritmo, che garantisce azione continua dall’inizio sino alla fine. I molteplici livelli di difficoltà inoltre scandiscono quanto concentrata questa esperienza possa essere, ma senza mai risultare banali. Per chi poi voglia una modalità completamente assistita, su misura di neofita desideroso di fare pratica, è possibile usare dei salvataggi manuali, in modo tale da aggiungere una sorta di checkpoint manuale in qualsiasi punto del gioco, così da poter ammortizzare ulteriormente certe impennate della curva di sfida.
Circa i titoli selezionati, la panoramica è estremamente ampia e tocca i titoli per cabinati da sala giochi, così come i seguiti giunti su Mega Drive, Master System, Super Nintendo e PC-Engine. Il numero effettivo di proposte comprende quattro per console e tre arcade, aggiungendo le versioni giapponesi o occidentali selezionabili a piacere. La qualità della riproduzione è praticamente perfetta, dato che il lavoro è stato affidato allo studio M2, ormai distintosi per le conversioni in ambito retrogaming con la serie Sega Ages. Ogni titolo è riproposto minuziosamente, includendo anche i trucchi e i codici originariamente presenti. L’unico aspetto che pone però un freno concreto all’acquisto immediato è il costo e la formula distributiva. Le due raccolte infatti sono vendute separatamente e ad un prezzo decisamente fuori mercato (40 e 54 euro), per cui, pur constatando la qualità dei titoli, non si può trascurare che per una raccolta retrogaming di circa sette titoli, si arriva a spendere più di un tripla-A odierno. In presenza di uno sconto però, la Darius Cozmic Collection è una raccolta di shmup decisamente ricca e piacevole da giocare, consigliata agli appassionati di retogaming, così come a chi apprezzi i videogiochi arcade dal taglio immediato e impegnativo.
Preferisci gli shmup a scorrimento verticale? Allora forse la Vasara Collection può fare al caso tuo.
La recensione in breve
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Voto Game-Experience