Premessa: questa recensione riguarda Arcade Edition intesa come l’edizione che è giunta nei negozi. Come annunciato al lancio, Capcom non ha realizzato un’altra versione di Street Fighter V. Questa si limita ad essere una sorta di “Gold Edition” o bundle, contenente il gioco del 2016, i season pass delle stagioni 1 e 2 e i contenuti Offline come l’Arcade Edition. Chi invece possiede ancora la versione del gioco originale, può tranquillamente tenere quella e scaricare l’aggiornamento gratuito che introduce le nuove modalità single player. La prima recensione di Street Fighter V è disponibile a questo indirizzo.
Arcade edition, ma quale? Ne abbiamo sei
Cadendo quest’anno il trentennale di Street Fighter, Capcom ha pensato di inserire ben 6 percorsi nella modalità Arcade, ciascuno simboleggiante uno dei capitoli ufficiali della saga (incluso lo Zero, noto in occidente come Alpha).
In ogni tracciato si possono scegliere e affrontare solo i personaggi che erano presenti nell’episodio di riferimento e per aggirare l’assenza di alcuni di questi dal V viene utilizzato qualcuno che ne fa le veci in modo tematico (Per Street Fighter 1: Zeku in quanto ninja, al posto di Geki. Balrog in quanto pugile al posto di Mike. Oppure Laura in quanto sorella di Sean per Street Fighter 3). Un’idea che nel complesso funziona se inquadrata come una piccola celebrazione della pluridecennale storia del titolo e che riesce citare parecchi momenti cardine della trama con delle sequenze finali presentate come pagine di fumetto. Come non bastasse è stato reintrodotto anche il bonus stage in cui spaccare barili, enfatizzando ancora di più questo omaggio.
La cosa positiva è che il livello di difficoltà va a scalare nel corso di ciascuna partita Arcade, a seconda del nemico selezionato dopo ogni incontro, garantendo una sfida non banale ma adatta anche ai principianti. La rigiocabilità inoltre è garantita dalle numerose illustrazioni sbloccabili come bonus.
Le altre modalità offline sono già conosciute: la campagna singe player, con numerosi filmati dal taglio cinematografico, le storie dedicate ai singoli lottatori che fungono da breve prologo personalizzato, il survival, e le sfide in cui allenarsi sulle combo suggerite per arrivare a gradi di maestria diversi.
Aggiungiamo la Battaglia a Squadre con cui Street Fighter può essere affrontato praticamente alla maniera di King of Fighters, selezionando un trittico di lottatori e sfidandosi a chi sconfigge per prima tutti quelli avversari.
Complessivamente l’offerta per chi non ami giocare online raggiunge delle proporzioni molto soddisfacenti e può giustificare l’acquisto anche da parte dei meno competitivi.
Banco scommesse
Le novità però non si fermano al solo lato pratico. Anche l’interfaccia è stato aggiornata, con numerosi effetti grafici che migliorano le schermate di caricamento, i menù e danno l’impressione di un lavoro di rinnovamento notevole anche per chi già abituato alla versione base. Il lavoro sotto questo aspetto denota un voler rifinire il titolo curandolo anche nei dettagli e donargli la completezza che in qualche modo sembrava mancare al lancio.
Le missioni settimanali con cui ottenere la Fight Money rimangono e a loro viene affiancato un sistema basato sullo spendere i crediti per avere accesso a degli incontri contro avversari speciali, che se battuti, conferiscono premi esclusivi, punti esperienza (che garantiscono Fm omaggio ad ogni livello raggiunto) e altra Fight Money. La valuta in gioco può quindi essere spesa in una specie di scommessa, puntando sulla propria bravura per ricevere qualche piccolo extra gustoso.
Facciamo alcuni esempi: una missione prevede di sconfiggere Shin Akuma e paga con un titolo decorativo particolare, l’altra invece si basa sul battere Rashid e ottenere una gemma. Accumulate 4 gemme (la sfida ruota settimanalmente) si riceve un costume cross-over dedicato a Viewtifull Joe, mentre tra gli altri annunciati, ci sarà quello di Capitan Commando per Charlie. I soldati Shadaloo dorati invece ripagano con i suddetti punti exp o Fm.
Questo sistema, come le altre modalità single player, si presenta su misura di riferimenti diversi. Battere Shin Akuma potrebbe essere apannaggio dei più esperti, mentre ottenere il costume cross-over sembra essere alla portata di chiunque (almeno la prima gemma disponibile sinora).
L’idea di creare un banco scommesse quindi aggiunge un pizzico di pepe rispetto le missioni normali, facili da completare, ma forse leggermente noiose.
I nuovi lottatori
I personaggi extra inclusi sono quelli delle stagioni 1 e 2. Dovendo fare un bilancio di questi primi due anni bisogna fare due discorsi separati. Il primo pass stagionale in qualche modo conferma come Street Fighter faccia davvero fatica a lasciarsi alle spalle l’eredità del secondo capitolo, trascinandosi dietro personaggi come Guile o Boxer che per quanto amati dai fan, iniziano ad avere forse detto la loro in termini concettuali. Meglio con i ritorni di Urien, Alex e Ibuki (da Street Fighter 3) che almeno si sono visti un minor numero di volte nel corso degli anni, risultando forse meno abusati dei comparizionisti ormai fissi. Complessivamente quindi il season pass 1 è all’insegna delle vecchie glorie, ma dosando con giudizio il fanservice per i nostalgici.
Ottimo il secondo pass stagionale che, tolto Akuma, per il resto è basato su personaggi completamente nuovi e per giunta decisamente ben caratterizzati sia esteticamente, che nella giocabilità. Diversi provengono dalle trame di altri capitoli o giochi Capcom, ma nessuno era mai stato proposto come combattente in Street Fighter.
Alcuni di loro propongono un concetto di combattimento intrigante (Menat usando delle sfere volanti, Abigail non seguendo la regola che vuole i personaggi grossi necessariamente come “presari”, Ed lottando come “psycho-pugile”, oppure Zeku sfruttando il doppio set di mosse intercambiabile) e in generale tutti riescono a non sembrare ritagliati su qualcosa di proposto troppe volte. Per chi ama le novità quindi la stagione 2 ne ha portate tante e tutte di ottima qualità, come del resto i lottatori inediti che erano già disponibili nella versione base, come Laura, Rashid o Necalli.
Ultimo, ma non meno importante è l’aggiunta di un secondo V-trigger per tutti, selezionabile prima di ogni incontro. Questa nuova mossa permette di ampliare in modo interessante il ventaglio di opportunità, andando in alcuni casi ad aprire nuovi scenari nel modo di utilizzare i combattenti già rodati e aumentando ulteriormente la longevità del titolo.
Pro
- Ottima quantità di contenuti in rapporto al prezzo dell’edizione
- Tante modalità anche per il single player
- Personaggi delle due nuove stagioni complessivamente molto validi da giocare
Contro
- I fondali flashback vanno sbloccati con la Fight Money