Resistere al fascino arcade è difficile? Probabilmente siete dei vecchietti come me. In realtà un sacco di giocatori passerebbero senza problemi l’offerta di uno strumento atto a riportare in vita gli anni d’oro della sala giochi. Per chi bazzica nelle strade cittadine oggigiorno, il termine “sala giochi” è legato principalmente a luoghi contenenti un gran numero di slot machines e poco altro. Ma per chi (come il sottoscritto) ha visto la luce all’inizio degli anni ’80, la sala giochi era un luogo “sacro” dove poter spendere un po’ di monetine per mettere le mani su titoli di gran pregio impossibili da trovare sulle (allora) debolucce console casalinghe. Capcom, prima dei successi della serie Resident Evil, era nota principalmente per saghe picchiaduro ed action da sala giochi. E’ proprio per questo che la casa di Osaka punta a riacchiappare i vecchi giocatori e, chissà, attirarne di nuovi in quest’epoca di “retromania” dilagante. Capcom Home Arcade promette divertimento da sala giochi nel nostro salotto.
SENZA GETTONI
Si parla tanto di pay to win, ma ai tempi la parola d’ordine era “pay to play”. La sala giochi era una croce per i genitori ed una delizia per i giocatori: a poco prezzo ti portavi via un bel po’ di gettoni da infilare nell’apposita fessura e poter così iniziare l’avventura. Partite a 1944: the Loop Master, Alien VS Predator, Ghouls’n Ghosts e Mega Man the Power Battle erano sinonimo di “salasso” in termini di gettoni.
Ora quei tempi sono passati e Capcom Home Arcade porta nelle nostre case un buon numero di classici da sala giochi ficcati in una plancia stabile e di considerevole peso/dimensioni. Il supporto in plastica è ben realizzato e doverosamente appesantito per garantire la massima stabilità anche (e soprattutto) nel gioco in due. So che non vedete l’ora di smazzare con Street Fighter II Hyper Fighting, e la scelta operata da Capcom per i componenti strizza l’occhio soprattutto a chi ama cimentarsi in picchiaduro e sparatutto.
La plancia è arricchita da 16 tasti in totale (6 per giocatore più 2 per operazioni di sistema) e due arcade stick. Le parti meccaniche sono targate Sanwa, scelta di alto profilo per chiunque si intenda un minimo di home arcade.
Capcom ha scelto di “darci giù pesante” offrendo componenti top di gamma con un risultato encomiabile: tasti ed arcade stick rispondono ai comandi con latenza minima e sopportano perfettamente manovre rapide e condotte con forza, pane quotidiano per chi dedica molto tempo a picchiaduro ed action da sala giochi. Si sa, questa è l’era delle “mini-console” che hanno al loro interno un gran numero di titoli degli anni d’oro del videoludo. Il prezzo vale la candela?
LA QUALITA’ HA UN PREZZO
Sorvolerò volutamente su tutto il complesso e divisivo discorso relativo all’emulazione tirando fuori un semplice ragionamento: con circa 260 euro ci si porta a casa componenti Sanwa originali, con poco altro (soprattutto se si hanno conoscenze nel giro) ci si aggiudica un cabinato e per tutto il resto c’è il supporto dell’emulatore open source FB Alpha, punto di riferimento del settore.
Il punto focale della questione è: quanto vale davvero portarsi a casa una plancia arcade a due giocatori con un parco titoli limitato e (per ora) senza alcuna notizia ufficiale di espansioni future? Bisogna anche considerare la modalità di utilizzo: per massimizzare la qualità dei tempi di risposta, fondamentale caratteristica per chi cerca l’esperienza arcade più genuina, Capcom Home Arcade si avvale di un collegamento HDMI via cavo alla TV. Considerato che la plancia è concepita per essere tenuta sulle gambe o su un supporto fisso come un tavolo, è obbligatorio giocare relativamente vicini alla TV oppure aver cavi che vagano per la stanza.
Non va scordato che la plancia ha un buon peso e contiene parti di gran qualità ma tutto sommato delicate, che starebbero molto più al sicuro incastonate in uno stabile cabinato da sala. Capcom Home Arcade ha molte frecce al suo arco ma anche chiari punti deboli che faranno emergere una domanda spontanea a chi si interessa al mondo della sala giochi: la domanda è “cosa mi conviene fare”? E’ pur vero che questa mini-console porta i titoli classici ad una meravigliosa resta visiva su televisori moderni grazie a specifici trucchetti ben gestiti da Capcom stessa. La risoluzione nativa 384×224 si adatta molto bene all’upscaling in 1920×1080, soprattutto grazie all’utilizzo dei boards CPS1 e CPS2: il risultato sono sprites grandi e dai colori vibranti, con l’aggiunta della possibilità di portare il ratio a 4:3 se si vuole un’esperienza più tradizionale. Un prodotto certamente di valore questo Capcom Home Arcade, con i suoi innegabili pregi ma anche con i suoi innegabili difetti.
PRO:
- Raccolta di giochi storici invecchiati (quasi) tutti benissimo
- I materiali utilizzati sono di gran qualità
CONTRO:
- Il rapporto prezzo/offerta potrebbe scoraggiare
- Non propriamente comodo in termini di utilizzo casalingo