La parola “survival” in relazione ai videogiochi ormai fa subito pensare ad orde di zombie centometristi che si accalcano per farci la pelle: non a caso il settore sta vivendo un’epoca di paradossi, riscontrando uno dei periodi più floridi in termini di vendite ed al tempo stesso più scadenti per quanto riguarda la qualità vera dei titoli che lo dovrebbero rappresentare. Fuori dal coro, nel mondo indie sempre ricco di idee coraggiose, si fanno sentire gli sviluppatori canadesi di Hinterland Studio: The Long Dark è approdato su Steam nel Settembre 2014 come titolo in “early access”, funzione fin troppo abusata da alcuni sviluppatori che hanno presentato giochi in fasi di sviluppo imbarazzanti. Non è certamente il caso dei ragazzi di Hinterland Studio, che hanno invece pensato di presentare un gioco già ampiamente godibile e prender nota dei commenti sia positivi che negativi per migliorare l’esperienza ed il gameplay: un anno è passato e The Long Dark è cambiato molto. Siamo pronti ad affrontare il nemico più pericoloso di sempre?
IL FREDDO CHE UCCIDE
Attualmente è disponibile solamente la modalità Sandbox in The Long Dark, ma va detto fin da subito che il gioco vanta un’atmosfera ed un’ambientazione veramente ottime soprattutto per chi (come me ndr) è parecchio stanco della solita infezione virale che scatena l’apocalisse zombie. Vestiremo i panni di un ignoto sopravvissuto ad un disastro aereo, accaduto a quanto pare a causa di una tempesta geomagnetica: scampati alla morte (per ora) ci ritroveremo dispersi in una zona selvaggia ed inospitale nel nord del Canada e dovremo far affidamento sulle sole nostre capacità per sopravvivere alla natura, che si rivelerà presto essere il nemico più letale. The Long Dark non pretende di donare azione al cardiopalma per giocatori ormai fin troppo abituati ad approcci semplicistici con l’horror e la tensione, ma punta invece a creare un’ambientazione che porti con sè il timore costante di ciò che si ha attorno: la natura è ciò che ci ucciderà, e contro la natura non c’è difesa veramente efficace se non la nostra capacità di adattamento, di creare oggetti utili e di valutare bene ogni situazione. The Long Dark è un gioco survival in prima persona e condivide con molti altri “colleghi” dello stesso settore il sistema di controllo, basato sulla combinazione WASD e mouse per movimenti ed interazioni: già dai primi minuti di gioco (normalmente al primo tentativo si muore in quei primi minuti ndr) si noteranno vari elementi dei quali è necessario tener conto per durare a lungo in queste terre selvagge e gelide. Tramite il tasto TAB si apriranno schermate importantissime per la sopravvivenza e che racchiudono sia il nostro inventario che il nostro status attuale: il nostro avatar ha bisogno di mangiare, dormire, bere e restare al caldo per evitare di iniziare a subìre danni fisici che se protratti nel tempo deterioreranno le sue abilità fino a decretarne la morte per svariate cause.
Se siete tra quei giocatori che riescono con successo ad immedesimarsi nei personaggi, in breve tempo resterete sicuramente affascinati dal realismo e dalla creatività dei quali The Long Dark è permeato in ogni sua parte: crearsi una propria “tabella oraria” per dedicarsi alla raccolta di legname per il fuoco, poi cercare cibo, poi sciogliere la neve per creare acqua potabile, poi ancora dedicarsi alla riparazione del proprio equipaggiamento con appositi menù ed utensili…tutto in questo gioco è destinato a finire e deteriorarsi. Il cibo diventerà sempre meno nutriente con il tempo che passa, i capi d’abbigliamento si romperanno e gli oggetti si rovineranno: starà a noi cercare di tenere il tutto il più possibile in buone condizioni per affrontare periodi di crisi inattese come quando, ad esempio, ci ritroveremo afferrati nella stretta mortale delle fauci di un lupo. La possibilità di riparare utensili presso tavoli da lavoro, riparare vestiario previo possesso di determinati oggetti, procurarsi materiali utili tramite la distruzione di elementi del paesaggio, tutto questo contribuisce a cerare un mondo di gioco davvero interessante e coinvolgente, un senso di vera lotta per la sopravvivenza. Il mondo circostante offre un’ampia quantità di pericoli con i quali dovremo confrontarci attivamente e continuamente, come ad esempio l’onnipresente temperatura terribilmente rigida in grado di sfiancare rapidamente la resistenza fisica del nostro avatar: gli elementi del vestiario sono dotati di due caratteristiche atte ad indicare il livello di resistenza al freddo ed al vento che sono in grado di offrire, ovviamente il tutto basato anche sulle loro condizioni e qualità; inutile dire che la ricerca di adeguati capi d’abbigliamento si rivelerà importantissima fin da subito per tentare di opporre una qualche resistenza al clima glaciale in grado di uccidere rapidamente, soprattutto se verremo colti di sorpresa da una bufera durante le nostre esplorazioni all’aperto.
DEBOLEZZA UMANA
In generale The Long Dark ci porterà a confrontarci con la reale, terribile debolezza del corpo umano: freddo, fame, una discesa troppo ripida…tutti questi elementi potrebbero decretare la fine della nostra avventura nelle terre gelide del nord. I lupi e gli orsi sono una minaccia costante alla nostra vita e si aggirano costantemente nei vari territori alla ricerca di prede: gli sviluppatori sono perfettamente coscienti del fatto che un lupo non attaccherebbe mai veramente un essere umano con tale determinazione, ma (come hanno specificato durante i titoli di testa) il tutto è teso a creare un’atmosfera godibile a livello ludico oltre che realistica. Le variazioni climatiche ed il ciclo giorno/notte contribuiscono a conferire al mondo di gioco una sensazione di costante cambiamento, dove nulla è mai fermo ed immutabile eccezion fatta per ciò che noi stessi creeremo: le varie abitazioni sparse sul territorio saranno indispensabili come rifugio per riscaldarsi ed effettuare operazioni complesse al riparo dalle zanne fameliche dei lupi, ma potranno diventare veri e propri campi base dai quali partire per esplorazioni verso zone ancora non scoperte. Le mappe aggiunte ultimamente dal team di sviluppo saranno accessibili in partite future solamente previa scoperta nel mondo di gioco, fornendo quindi un’interessante spinta a non restare fermi dove ci si trova: gli ambienti sono grandi e spaziosi, ma anche relativamente semplici da memorizzare sia grazie alla grande personalità che trasudano sia grazie allo stile grafico scelto per la creazione di questo gioco.
A livello grafico The Long Dark propone un’estetica basata su colori pastello e forme rigide che ricordano alla lontana lo stile aquerello dei dipinti: la scelta oltre che piacevole esteticamente ha il pregio di risultare efficace anche a livello di gameplay, permettendoci di separare a dovere i vari elementi dello scenario e concentrarci quindi su ciò che è necessario fare per sopravvivere; va comunque specificato che nel gioco sono presenti panorami davvero mozzafiato e scorci che denotano una grande cura riposta dagli sviluppatori nella creazione dell’estetica di gioco. A livello sonoro la maggior parte del lavoro viene svolta dagli effetti ambientali, veri protagonisti dell’atmosfera di The Long Dark, il cui predominio viene solo occasionalmente rotto da piacevoli pezzi musicali molto quieti e mai invadenti, oltre che dalla voce del protagonista che commenta alcuni eventi o ritrovamenti.
PRO:
- Un’esperienza survival veramente intensa
- Livello di difficoltà elevato
- Atmosfera di gran classe
- Sistemate molte magagne a livello di meccaniche di gioco
CONTRO:
- La modalità Sandbox può risultare noiosa dopo alcune ore di gioco
- Non adatto a chi cerca un’esperienza survival più action