Nonostante sia poco nota al grande pubblico, la serie Shantae targata Wayforward affonda le sue radici nel passato videoludico e più precisamente nell’epoca del Game Boy Color. Il primo titolo della saga omonima arrivò sulla console portatile Nintendo nel 2002 grazie all’interesse di Capcom che si presentò come publisher, e nonostante le basse vendite il gioco venne lodato per la qualità del gameplay. Fu necessario attendere altri 8 anni per vedere il ritorno della genietta sul Nintendo DSi con Shantae: Risky’s Revenge arrivato nel 2010 tramite DSiware: il capitolo successivo Shantae and the Pirate’s Curse venne rilasciato per varie piattaforme nel 2014 pur conservando uno stile grafico “pixelloso” in attesa del grande salto qualitativo a livello visivo. Ora la simpatica punta di diamante di Wayforward ha finalmente raggiunto la sua quarta incarnazione con Shantae: Half-Genie Hero e si lancia nella nuova generazione videoludica con uno stile di grande impatto, forte del supporto di migliaia di fans che hanno supportato entusiasticamente la campagna Kickstarter lanciata dagli sviluppatori.
MILLE E UNA NOTTE
Il gioco inizia con Shantae che, in camicia da notte e capelli sciolti, assiste ad un sogno premonitore che preannuncia eventi assai gravi: una presenza misteriosa informa la protagonista che alcuni eventi molto pericolosi sono in moto e che sia il mondo degli umani che quello dei geni saranno minacciati. Shantae quindi si mette in viaggio per recuperare i suoi poteri perduti così da poter affrontare la sfida finale che la attende: una nuova avventura che la metterà in contatto con amici e nemici di sempre come la ragazza-zombie Rottytops, il malvagio Ammo Baron e la nemica si sempre Risky Boots. Shantae: Half-Genie Hero è ovviamente giocabile da chiunque, considerata anche la positiva immediatezza del sistema di controllo, ma per cogliere appieno molte battute e citazioni è necessario conoscere bene il mondo di gioco e soprattutto i personaggi coinvolti nelle vicende che vengono ovviamente approcciati da Shantae come vecchie conoscenze. Questa quarta incarnazione della serie è, ovviamente, un classico platform facile da padroneggiare ma con un progressivo aumento della difficoltà e dei poteri a disposizione del personaggio principale: Shantae è una ragazza piena di risorse e può avvalersi della sua magica danza del ventre per trasformarsi in varie creature dalle differenti abilità.
La forma di scimmietta ad esempio permette di eseguire salti molto più alti, scalare pareti e lanciarsi con un devastante attacco/missile utile anche per spostarsi orizzontalmente: con il proseguire dell’avventura, altre forme sempre più varie arricchiranno la lista dei poteri di Shantae concedendole non solo attacchi diversi ma anche metodi di spostamento prima impossibili. Una buona dose di backtracking è quindi necessaria non solo per completezza ma anche per poter avanzare nella run principale: alcuni poteri della danza si riveleranno infatti indispensabili per trovare determinati oggetti da consegnare ad uno specifico personaggio a Scuttle Town e poter quindi proseguire nell’avventura. L’utilizzo sapiente e lo scambio rapido delle forme è la chiave non solo per l’esplorazione ma anche per riuscire a sopravvivere alle varie boss battles di fine livello: nuovi e vecchi nemici saranno ovviamente presenti per impedire a Shantae di completare un’area e le varie battaglie sono ben realizzate sebbene afflitte da un difetto che coinvolge un pò tutta l’esperienza.
DANZARE TRA I PERICOLI
Shantae: Half-Genie Hero infatti propone una formula di gioco funzionale e rodata ma con un livello di difficoltà leggermente più basso rispetto ai classici episodi della serie: nulla di particolarmente grave da segnalare, non si tratta certamente di un titolo semplicissimo ma se siete veterani del genere platform non avrete particolari difficoltà a gestire le sfide presentate dal gioco. Un neo della produzione è anche rappresentato dalla bassa longevità, anche se viene incrementata in parte dal già citato backtracking divertente e mai troppo invadente. I difetti di Shantae: Half-Genie Hero di fatto si fermano qui, poichè il resto del gioco è assolutamente pulito e ben realizzato sia a livello tecnico che di gameplay. L’uso del controller permette di ottenere la miglior esperienza di gioco, sia pure per mantenere un certo feeling retrò che questo capitolo delle avventure di Shantae vuol richiamare: un vero punto di congiunzione tra il vecchio ed il nuovo. Nonostante questo titolo non sia un RPG vero e proprio, per certi versi getta lo sguardo verso l’universo metroidvania non solo grazie al backtracking ma anche con la presenza di un menù che permetterà a Shantae di utilizzare oggetti per recuperare HP e attivare/disattivare alcuni potenziamenti permanenti acquistabili presso il negozio di Scuttle Town.
Se dal lato gameplay si trovano molti pregi ed alcuni difetti, sul lato tecnico invece si può solamente lodare l’ottimo lavoro svolto dal team di Wayforward: già messi ampiamente alla prova con il bellissimo Ducktales Remastered, gli sviluppatori hanno mantenuto l’ottimo stile acquisito e presentano un gioco realizzato egregiamente, forte di uno stile grafico irresistibile. E’ ovviamente presente il solito carico di fan service/sexual innuendo ai quali la saga ha ormai abituato la sua (inaspettatamente nutrita) fanbase, con tutti i vantaggi della nuova veste grafica: abbandonato lo stile pixel art, Shantae: Half-Genie Hero si avvale di animazioni e fondali di grandissimo pregio. Non solo personaggi e nemici quindi, ma in generale tutto è creato con cura certosina fino ad arrivare alla superlativa colonna sonora, altro cavallo di battaglia del gioco che completa il quadro tecnico sulle roboanti note del main theme “Dance through the Danger” cantato da Cristina Vee, doppiatrice della protagonista. Shantae: Half-Genie Hero è un platform di tutto rispetto e decisamente degno di portare avanti la tradizione di questa bellissima serie.
PRO:
- Graficamente e musicalmente al top
- Gameplay variegato ed arricchito dalle trasformazioni
- Livelli da sviscerare più volte per completare il gioco al 100%
CONTRO:
- Longevità non troppo alta
- Livello di difficoltà leggermente basso