Una delle serie più longeve e redditizie di Konami, la casa di sviluppo e publishing giapponese nota per aver prodotto e realizzato giochi del calibro di Metal Gear Solid 3, Castlevania Symphony of the Night o Silent Hill 2, non ha a che fare con nessuna di questi iconici giochi ma riguarda un mondo che trascende da quello dei videogiochi e che negli ultimi anni ha avuto un aumento vertiginoso del volume di affari: quello del trading card game. Ebbene sì, Yu-Gi-Oh!, lo storico brand di carte collezionabili è una delle serie che Konami porta ancora sul palmo della mano e che lo stesso publisher ha deciso di celebrare con una collection, denomitata Yu-Gi-Oh! Early Days Collection, contenente i videogiochi che hanno segnato la prima era di questa serie, in occasione del raggiungimento del 25° anniversario dall’uscita del Trading Card Game.
It’s time to d-d-d-d-d-d-duel
Yu-Gi-Oh! Early Days Collection rientra perfettamente nell’operazione attuata da Konami di riproposizione sulle piattaforme moderne dei maggiori brand legati alla software house di Tokyo da qualche anno a questa parte, iniziata con le Collection dei classici Castlevania e che ha visto riproposti i giochi di serie come Contra, Suikoden (di prossima uscita) , Metal Gear e Teenage Mutant Ninja Turtles. Proprio con la Cowabunga Collection delle Turtles il gioco condivide lo sviluppatore, Digital Eclipse, un’azienda di proprietà di Atari specializzata nella realizzazione di riproposizioni di giochi del passato e che ha lavorato su prodotti come la Collection per i 50 anni di Atari, la Disney Afternoon Collection o la raccolta del 30° anniversario di Street Fighter. Nello stesso modo, la Early Days Collection di Yu-Gi-Oh, come parzialmente intuibile dal titolo, consta in una raccolta dei giochi per console portatile basati sull’opera di Kazuki Takahashi che ha successivamente dato origine ad uno dei brand più redditizi per Konami: parliamo dei titoli usciti fra il 1998 ed il 2004 su Game Boy classico, Color e Advance, nel periodo in cui l’anime faceva la sua apparizione sulla TV giapponese con una prima serie attualmente ancora inedita e successivamente con l’edizione 4Kids della seconda serie che arrivò anche in Italia rendendo popolare il franchise, i suoi personaggi, e soprattutto il gioco di carte collezionabili ad essa collegata.
È bene fare una distinzione che servirà anche per capire cosa è contenuto nella raccolta di giochi sotto analisi: se vi sembra che il gioco di carte visto nella serie animata, al netto di quel fattore di sfacciata fortuna che i personaggi definiscono “cuore delle carte”, si basi su un regolamento che mostra una scarsa attinenza con il gioco di carte distribuito nel mondo reale è perché è effettivamente così. All’inizio Yu-Gi-Oh! non era neanche incentrato sul Duel Monsters, ovvero il gioco praticato dai protagonisti della storia, ma era la storia di un ragazzo timido e vessato dai bulli che trova all’interno di un oggetto mistico millenario uno spirito antico che non solo si dimostra molto sicuro di sé, in opposizione al carattere del protagonista, ma manifesta anche un’abilità innata in qualsiasi gioco al punto da meritare l’appellativo di re dei giochi. Per i primi volumi del manga il Duel Monsters (che nel manga prende originariamente il nome di Magic & Wizards) appare in maniera piuttosto contenuta per acquistare un’importanza sempre più preponderante con l’arco narrativo del Regno dei Duellanti per poi consolidarsi con quello di Battle City. Questa prima versione delle regole, definibile come una versione alpha del gioco di carte del TCG, avrà un suo risvolto anche all’interno dei giochi.
Cuore delle carte, guida la mia mano!
Tramite la Yu-Gi-Oh! Early Days Collection è possibile ripercorrere questo cambiamento di dinamiche e di regole all’interno del gioco di Duel Monsters attraverso i 14 giochi che la compongono proposti dal software tramite un menu a ruota che mostra la versione originale delle box nelle varie regioni in cui il gioco è stato distribuito. I giochi presenti sono i seguenti:
- Yu-Gi-Oh! Duel Monsters (GB, 1998)
- Yu-Gi-Oh! Duel Monsters II: Dark Duel Stories (GBC, 1999)
- Yu-Gi-Oh! Monster Capsule GB (GBC, 2000)
- Yu-Gi-Oh! Dark Duel Stories (GBC, 2000)
- Yu-Gi-Oh! Duel Monsters 4: Battle of Great Duelists (GBC, 2000)
- Yu-Gi-Oh! Dungeon Dice Monsters (GBA, 2001)
- Yu-Gi-Oh! The Eternal Duelist Soul (GBA, 2001)
- Yu-Gi-Oh! Duel Monsters 6: Expert 2 (GBA, 2001)
- Yu-Gi-Oh! The Sacred Cards (GBA, 2002)
- Yu-Gi-Oh! Reshef of Destruction (GBA, 2003)
- Yu-Gi-Oh! Worldwide Edition: Stairway to the Destined Duel (GBA, 2003)
- Yu-Gi-Oh! World Championship Tournament 2004 (GBA, 2004)
- Yu-Gi-Oh! Destiny Board Traveler (GBA, 2004)
- Yu-Gi-Oh! 7 Trials to Glory: World Championship Tournament 2005 (GB, 2004)
Alcuni di questi titoli erano fino ad oggi inediti al di fuori del mercato giapponese ed in questa collection hanno ricevuto una localizzazione completamente in italiano. I primi titoli di questo elenco, come detto, si rifanno ad una concezione del Duel Monster ancora lontana dal TCG ufficiale ed ha quindi un valore più storico che ludico: Duel Monsters e Duel Monsters II: Dark Duel Stories (che non ha nulla a che vedere con l’omonimo gioco per Game Boy Color uscito solo un anno dopo e che in Giappone prende il nome di Yu-Gi-Oh! Duel Monsters III: Tri-Holy God Advent) sono giochi estremamente basilari, con regole molto diverse da quelle che siamo abituati a vedere e che per certi versi hanno un gusto molto acerbo.
L’assenza totale di carte trappola, il numero limitato di carte magia (50 in tutto) su un pool di carte comunque ridotto a solo 350, la possibilità di poter usare una sola carta a turno e contemporaneamente l’obbligo di giocare almeno una carta a mano e la non necessità di pagare un tributo per le evocazioni più potenti riducono di molto la componente strategica dei giochi. Giochi che comunque soffrono delle ridotte capacità dell’hardware e delle limitate dimensioni dello schermo del Game Boy, a causa delle quali gli sviluppatori si sono dimostrati incapaci di mostrare al giocatore in maniera chiara e senza avvalersi di complicati sottomenu le caratteristiche delle carte tanto nei duelli quanto e soprattutto nella costruzione dei mazzi, dove è difficile vedere effetti delle carte e statistiche di attacco e difesa.
Dark Duel Stories e Battle of Great Duelists fungono da anello di congiunzione fra il primordiale Duel Monsters e il TCG di Yu-Gi-Oh!: cambiano alcune regole, soprattutto sulla gestione del turno e sulle evocazioni tramite tributo, ma il campo da gioco rimane ancora privo di slot per le carte magia ed introduce un sistema di bilanciamento basato sugli attributi dei mostri che permettono di sbaragliare mostri con attacchi molto elevati usando semplicemente una creatura il cui attributo è considerato vincente su quello del mostro avversario, indipendentemente dai valori di attacco e difesa delle due creature. Battle of Great Duelists è inoltre presente in questa Collection nelle tre versioni in cui fu distribuito il gioco, ovvero una dedicata a Yugi, una a Seto e una a Jonouchi (Joey nella versione occidentale della serie animata), ciascuna con un pool di carte ottenibili differenti fra cui la carta delle divinità egizie associata al personaggio.È però con i giochi pubblicati su Game Boy Advance che ci avviciniamo finalmente ad un gioco di carte con un regolamento funzionale e complesso: la capacità di elaborare stategie dipende ovviamente dalla capacità del giocatore e dalla sinergia delle carte. A questo periodo corrispondono i giochi The Eternal Duelist Soul, The Sacred Cards, Reshef of Destruction, Stairway to the Destined Duel, World Championship Tournament e Trials to Glory, ciascuno dei quali ripropone in maniera più o meno riuscita le dinamiche del Trading Card Game di Yu-Gi-Oh! con modalità campagne che a volta strizzano l’occhio alle saghe del Regno dei Duellanti e di Battle City presenti nel manga e altre volte proponendo trame originali e avversari inediti.
Come abbiamo detto però, Yugi è il re dei giochi e non solo del Duel Monsters e, in quanto tale, deve dimostrare il suo talento anche in altre discipline: in queste dinamiche si inseriscono Monster Capsule GB, un misto fra un Monster collector ed uno strategico a turni nel quale Yugi dovrà liberare i sui amici catturati da Seto affrontando un inedito torneo basato su questo gioco, Dungeon Dice Monsters, un videogioco ispirato al gioco di dadi presente nell’arco narrativo a cavallo fra il Regno dei Duellanti e Battle City presentato dal personaggio di Duke Devlin, e Destiny Board Traveler, un gioco che mischia il TCG con un gioco da tavolo.
Ma in soldoni, com’è questa raccolta? Al netto dell’adattamento italiano di alcuni giochi mai resi disponibili al di fuori del Giappone, si tratta della classica operazione standard di raccolta delle singole ROM dell’epoca riprodotte tramite un emulatore presente nel software. Le feature aggiuntive sono quelle che normalmente si ritrovano all’interno di questo tipo di collezioni, con la possibilità di modificare le proporzioni dell’immagine di gioco, l’opzione di creare dei save state della partita in corso e quella di inserire scanline ed altri tipi di filtri grafici. A questi si accompagna l’inedita possibilità di sbloccare in un qualsiasi momento di ciascun gioco ed in maniera irreversibile per quel salvataggio tutte le carte presenti nei codici di gioco per un massimo di 9 copie a carta: difficile capire se esso possa essere considerato più un pro o un contro perché per quanto questo possa facilitare il progresso del giocatore in quei giochi in cui il sistema di rewarding di nuove carte è deleterio (soprattutto quindi i giochi dell’era GB e GBC) dall’altra parte rende molto più facile l’early game dei titoli contenuti permettendo subito la realizzazione di mazzi estremamente potenti con carte il cui ottenimento è legato all’accesso a determinate espansioni in una fase tardiva del gioco: ci sarebbe comunque da evidenziare come molti dei titoli presentino un sistema di password per ottenere carte extra, anche potenti, in qualsiasi momento della partita, ma questa operazione è limitata all’uso di ogni codice una sola volta a salvataggio.
Al netto di ciò, ci sono tanti piccoli difetti che non si possono non evidenziare. In primis i manuali, richiamabili in ogni momento tramite un menu di overlay: se per i giochi che hanno ricevuto una localizzazione italiana di recente in quanto disponibili solo in Giappone non vi è alcun tipo di anomalia, tutti quei titoli che hanno avuto una release europea presentano il manuale generalmente solo in inglese e in alcuni casi specifici in francese o olandese. Se questo per i giochi di carte basati sul TCG può non rappresentare un grosso ostacolo, molto diversa la questione di Dungeon Dice Monsters: gioco con meccaniche inedite, privo di tutorial in-game e con manuale che spiega tali regole unicamente in francese. Altra nota dolente è stato il lavoro di localizzazione sulle singole ROM per correggere tutti quei piccoli problemi presenti, dagli errori di traduzione a tutti quei bug e glitch presenti nel gioco originale fino all’assenza di un necessario lavoro di lettering delle caselle di testi di Destiny Board Traveler dato che il font usato su uno schermo LED moderno risulta talmente sfumato da essere quasi illeggibile, anche provando con varie combinazioni di ridimensionamento dello schermo e di filtri grafici. Infine quello che forse è l’elemento che ha fatto storcere maggiormente il naso è relativo alle modalità online: al momento di stesura di questa recensione l’unico titolo per cui vi è presente una modalità multigiocatore è Battle of Great Duelists, il quarto titolo della saga e secondo episodio uscito su GameBoy Color. Dal sito ufficiale di Konami si apprende che è prevista la pubblicazione di un aggiornamento post rilascio che andrà ad aggiungere l’online su “alcuni titoli”, non specificando quindi né quanti né quali titoli si aggiungeranno all’attualmente scarsa offerta delle modalità multiplayer.
La recensione in breve
Da un punto di vista celebrativo, Yu-Gi-Oh! Early Days Collection si inserisce perfettamente nel solco tracciato dalle precedenti collection di Konami con il valore aggiunto di permettere anche agli appassionati del brand in occidente di riscoprire la storia del Trading Card Game di Yu-Gi-Oh! e la sua evoluzione da Magic & Wizards al Duel Monsters fino ad arrivare ad un gioco ancora oggi amato e giocato. Data la vasta offerta la collection non fallisce neanche dal punto di vista ludico, ma denota una cura approssimativa delle opzioni grafiche, della revisione dei contenuti che passa anche ad una modalità online quasi inesistente al momento del suo rilascio.
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Voto Game-Experience