Nel corso di questo mese di marzo sono state svelate le specifiche delle console next-gen, prima di Xbox Series X e, a seguire, di PlayStation 5.
Microsoft ha concentrato molte delle proprie risorse nella realizzazione d’un hardware all’avanguardia, dotato di memoria GDDR6 suddivisa in due sezioni differenti, una definita “ottimale” e l’altra “standard”.
Martin Fuller, membro dell’Xbox Advanced Technology Group, e dedito principalmente alla grafica e l’ottimizzazione, nel corso di un video (visionabile a capo di questo articolo) ha parlato del supporto alle librerie DirectX 12 Ultimate API.
Tra le feature supportate da tale tecnologia è presente il Mesh Shader, il cui compito è quello di ottimizzare la qualità dell’immagine e le performance durante il rendering di scene ricche di modelli poligonali.
Come funziona? Presto detto: i Mesh Shader prendono un oggetto poligonale, convenzionalmente costituito da un elevato numero di triangoli, quindi frammentano ognuno di essi in un sottogruppo di triangoli ancora più piccoli, ottimizzando il riutilizzo dei vertici condivisi al loro interno. In parole semplici, questa tecnologia permette di renderizzare più elementi geometrici parallelamente, caricando meno dati.
Inoltre, i Mesh Shader permettono di sfruttare la potenza delle unità computazionali generiche della GPU al fine di migliorare l’efficienza della catena di lavoro sui poligoni, permettendo in tal modo agli sviluppatori di realizzare mondi più dinamici senza andare a intaccare eccessivamente le performance.
Queste peculiarità avvicinano notevolmente le prestazioni della GPU RDNA2 a quelle di una moderna RTX 2080 Ti. Nel video soprastante potete infatti ammirare tale tecnologia in funzione con la CPU top di gamma di Nvidia.
La RTX 2080 Ti renderizza la scena tramite il metodo pass-through a 1440p (2K) in circa 40 microsecondi, Xbox Series X invece, nelle medesime condizioni ma con risoluzione a 2160p (4K) impiega circa 100 microsecondi.
Nel video soprastante, passando al minuto 23:30, potrete assistere alla presentazione di tale tecnologia eseguita proprio da Fuller.
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