Xbox non è più solo una console, è diventata un’ecosistema che ha abbracciato il multipiattaforma. Lo ha chiarito Craig Duncan, capo di Xbox Game Studios, spiegando perché Microsoft ha deciso di abbracciare con forza una strategia multipiattaforma. In un momento storico in cui la maggior parte dei videogiocatori utilizza due o più dispositivi, e il mercato console tradizionale mostra segni di rallentamento generazionale, la risposta è stata quella di rompere le barriere e permettere di giocare ovunque, cercando in questo modo di abbracciare il maggior numero di utenti.
Grazie ad una nuova intervista con GamesRadar, secondo Duncan il punto non è abbandonare l’hardware Xbox, anzi: l’obiettivo è renderlo la scelta migliore per esperienza e qualità, pur offrendo libertà totale a chi vuole accedere ai contenuti in altri modi.
Fulcro di questa visione è Xbox Play Anywhere, un’iniziativa che ora diventa centrale: compri un gioco una sola volta, lo giochi ovunque, con salvataggi e progressi condivisi tra console, PC, handheld e cloud. Microsoft ha già investito in partnership hardware come quella con ASUS (grazie a ROG Xbox Ally), e ogni titolo presentato all’Xbox Games Showcase 2025 supporterà Play Anywhere. Phil Spencer e tutto il team Xbox hanno reso chiaro che “tutto è Xbox”, compreso il dispositivo da cui si legge questa notizia: lo store, il Game Pass e il cloud sono le vere porte d’ingresso nell’universo Xbox.
Craig Duncan sottolinea che questa apertura non è una fuga in avanti, ma una decisione pro-consumatore basata sui dati: i giocatori vogliono continuità, accesso e flessibilità, non limitazioni artificiali. Xbox vuole franchise sempre più grandi, ma senza chiuderli in un’unica piattaforma. L’esempio di Forza, Gears e Halo che approdano su più sistemi è solo l’inizio, con il nuovo corso che punta a costruire una community trasversale, dove ogni gioco può essere vissuto nel modo preferito da ciascun utente.
Il dirigente ha inoltre aggiunto che anche gli sviluppatori apprezzano Play Anywhere, visto che questo sistema offre visibilità, accesso a più pubblico e fidelizzazione. Titoli come The Outer Worlds 2, Grounded 2 o l’indie There Are No Ghosts at the Grand nascono già pensando alla compatibilità multipiattaforma. La sfida è rendere l’integrazione semplice e conveniente anche per i piccoli team, ma secondo molti sviluppatori coinvolti, il gioco vale la candela.
Ecco un estratto delle dichiarazioni condivise da Craig Duncan:
“Posso dirvi che la maggior parte dei giocatori console utilizzano due o più dispositivi, a differenza di quanto accadeva in passato, il tutto con la crescita del mercato console che è rallentato generazione dopo generazione. Aggiungo che vogliamo che i nostri franchise diventino più grandi possibile, il tutto mentre rendiamo Xbox il miglior modo per giocarli. La nostra strategia di raggiungere il maggior numero di giocatori possibile, ovunque essi siano, offrendo al tempo stesso la possibilità di comprare un gioco una sola volta e poterlo giocare su più dispositivi è migliore per tutti”.
In parallelo, Xbox lavora anche sul fronte hardware: è confermata una nuova console sviluppata con AMD, e si parla già del debutto del primo handheld ufficiale. La visione è chiara: Xbox continuerà a produrre console potenti, ma la libertà d’uso sarà il vero punto di forza. Se Play Anywhere saprà imporsi, potrebbe rappresentare la carta vincente per distinguersi in un mercato dove Sony punta sull’esclusività e Nintendo su un ecosistema chiuso. Microsoft, invece, scommette su un’idea semplice ma ambiziosa: un solo acquisto, ovunque tu voglia giocare.