Nei giorni scorsi vi abbiamo riportato come Sony Interactive Entertainment abbia affermato che Xbox Game Pass ha raggiunto i 29 milioni di abbonati in tutto il mondo, affermando all’ente antitrust del Regno Unito che il servizio in abbonamento di Microsoft è riuscito ad imporsi come il leader assoluto di questa tipologia di servizi.
Ma dopo queste dichiarazioni del colosso del Paese del Sol Levante, Xbox Game Pass non è riuscito a raggiungere le cifre riportate da Sony Interactive Entertainment, essendo di conseguenza fermo ancora a quota 25 milioni di abbonati.
Microsoft ha smentito quanto detto da Sony per quanto riguarda gli abbonati ad Xbox Game Pass
E questo numero è decisamente più basso di quelle che erano le previsione di Microsoft, con la dirigenza del colosso di Redmond che prevedeva infatti di raggiungere i 35 milioni di abbonati nel corso dell’anno fiscale 2022, con la crescita che di conseguenza si sta rivelando molto più lenta del previsto.
Qui di seguito trovate quindi quanto affermato da Microsoft nel corso di un documento inviato alla CMA per quanto riguarda le indagini riguarda l’acquisizione di Activision Blizzard:
“Sin dal suo lancio, nel 2017, Game Pass è cresciuto gradualmente fino ad arrivare a circa 25 milioni di abbonati. Si tratta però di un numero inferiore di 10 milioni (28%) rispetto alle previsioni formulate per l’anno fiscale 2022. Quello che ci sentiamo di dire è che realtà ad oggi Xbox Game Pass non ha potere sul mercato.
La CMA dovrebbe dimostrare che non solo i contenuti di Activision e nello specifico Call of Duty abbiano la capacità di far crescere il servizio come mai accaduto in precedenza, ma anche che quest’unico fattore andrà a indebolire tutti gli altri abbonamenti che peraltro al momento non includono giochi Activision.
Il Game Pass rappresenta un’opportunità per Microsoft di offrire contenuti di maggior valore ai giocatori, e l’inclusione dei titoli di Activision (in particolare Call of Duty) nel servizio potrebbero aiutare a differenziarlo dalle altre piattaforme in abbonamento.
Inoltre affermiamo che al momento non ci sono evidenze che indichino che gli abbonamenti diventeranno il modello di monetizzazione predominante oppure, ancora più importante, che la disponibilità di Call of Duty su Game Pass possa determinare questo cambiamento.”